Quella piccola ma grande barca
Il colosso francese stupisce con una nuova entry level dagli spazi XXL, divertente a vela e con varie versioni personalizzabili in base alle esigenze
Il nuovo Oceanis 30.1, progetto di Pascal Conq, con la sua lunghezza fuori tutto di 9,53 m, è un natante, ovvero un’imbarcazione non immatricolata. Un trenta piedi grande, anzi grandissimo, luminoso e ben organizzato. Potrebbe rivelarsi già “ad occhio” un progetto ben riuscito, ma come sappiamo bene la caratteristica fondamentale delle barche è la loro navigabilità. Siamo andati quindi in Spagna a provarlo a Port Ginesta (Barcellona), in condizioni belle e divertenti di brezza allegra.
LA PROVA
Le condizioni con cui usciamo da Port Ginesta per provare la barca sono di vento leggero, intorno agli 11 nodi, con il mare particolarmente calmo. Da subito la sensazione al timone è buona. La barca sembra rispondere bene a tutti i nostri imput, precisa e sensibile alla mano del timoniere, si svela quindi di ottima manovrabilità.
Cominciamo subito la nostra andatura a vele bianche, con randa square-top e Genoa al 105%. L’angolo massimo al vento con 4 persone di equipaggio compreso il timoniere, serbatoio gasolio mezzo pieno (65 lt) e di acqua completamente vuoto, è compreso tra i 40 e 45 gradi di reale, permettendo alla barca di mantenere un passo di quasi 6 nodi. Per essere un 30 piedi da crociera non è niente male!
Le due plance di comando sono pensate molto bene. Il puntapiedi è funzionale ed utilizzabile sia da seduti che da in piedi. Le due ruote del timone così piccole
non influiscono troppo sulla sensibilità alla mano del timoniere e concedono un ottimo posizionamento di comando anche nelle andature più sbandate. Sotto asimmetrico al lasco la sensazione al timone non cambia. Sembra proprio un derivone, agile e leggero ma con la struttura di una vera è propria barca! I numeri sono buoni, perché con poco meno di 10 nodi di pressione il nuovo Oceanis 30.1 scivola sull’acqua a non meno di 6 nodi.
A questo punto è davvero il momento di abbandonare la vecchia ed antiquata idea dei “camper del mare”. Ormai anche i cantieri di serie hanno cominciato a progettare delle barche che oltre ad essere davvero comode, sono degne di essere chiamate tali. Non solo charter e crociera pura quindi, ma anche una barca per armatori sportivi.
ARMO E PIANO VELICO
Beneteau offre diversi possibili versioni per questa imbarcazione.
I timoni possono essere a ruota come descritto prima o a doppia barra, per favorire il comfort nel primo caso o la sensibilità in fase di conduzione nel secondo. Per agevolare il trasporto via terra di questa barca di soli 3.995 kg, oltre alla chiglia standard fissata con testimoni ad una contropiastra in acciaio inox incollata in sentina, è opzionale la versione con la chiglia retrattile e l’albero girevole.
Le versione cruiser prevede quindi un pescaggio di 1,30 m con la chiglia fissa di 1.150 kg. La versione performance invece monta la chiglia di 973 kg per un pescaggio di 1,88 m.
La versione con la chiglia retrattile prevede una escursione del pescaggio che da un minimo di 0,95 mt arriva fino a 2,25 m per un peso della zavorra deriva di 1300 kg.
Il piano velico previsto dal cantiere, prevede una randa squadre top (o randa a corno) di 23,80 mq o, in alternativa, per la versione più crocieristica di questa unità, una randa standard avvolgibile di 18,80 mq. Il fiocco di 15,70 mq è autovirante mentre il Genoa di 22,10 mq è tagliato al 105%. Per le andature portanti il nuovo Oceanis dispone di un Codice Zero di 34,80 mq è di un Gennaker di 70,00 mq.
Da notare l’assenza del paterazzo. L’albero viene sorretto dal sartiame fisso in acciaio inox spiroidale passante nell’unico ordine di crocette acquartierate. La costruzione è monolitica in poliestere il cui controstampo, sempre in vetroresina ed incollato allo stesso scafo, risulta strutturale.
INTERNI
Siamo abituati a vedere sempre più volumi nelle barche moderne. Ormai gli spazi ampi ed il comfort di bordo sono prerogative indispensabili per la clientela della crociera e non solo. Ed è proprio con questo intento che Nauta Design ha pensato gli interni di questo nuovo modello. La disposizione del quadrato è pressoché standard ma molto ampia per essere un’unità di soli 30 piedi.
Nel quadrato ci sono due profonde sedute laterali divise da un solido tavolo pieghevole. L’albero non è passate ed il puntone è stato collocato al centro del tavolo. La cucina è disposta a L con il forno e i fornelli a due fuochi basculanti sulla murata di sinistra ed il lavello ed il frigo a pozzetto da 75 lt nel modulo orientato verso centrobarca.
Appena scesi sottocoperta avvertiamo fin da subito la grande ampiezza dei volumi interni. Questo deriva sicuramente dalle murate, che prive di mobiletti portaoggetti sono a tutto baglio così da sfruttare al meglio la larghezza massima che lo scafo ha da offrire. Anche le altezze sono incredibili per un’imbarcazione di queste dimensioni. Infatti, nel quadrato, l’Oceanis 30.1 arriva a misurare fino a 1,90 mt per diminuire al massimo di 5 cm nel resto delle zone abitabili della barca. A scomparsa, e opzionale, il tavolo da carteggio: i moderni strumenti di navigazione mobili lo stanno rendendo via via sempre più obsoleto, ed eliminandolo si fa spazio a un maggiore comfort per il resto. A prua il letto è a tutto baglio e segue quindi la conformazione dello scafo. Lungo 200 cm misura 190 cm nel punto piu largo e si stringe verso prua fino a misurare 50 cm. Molto generosa è anche la luminosità grazie ai due tambucci a pruavia del piede d’albero. La possibilità di stivaggio è buona per una normale crociera estiva. A poppa la cabina ha grandi volumi. Con altezza interna di 189 cm e il materasso di 200 - 185 cm x 160 - 135 cm orientato lungo la lunghezza dello scafo, questa concede agli ospiti un ottimo comfort e vivibilità.