Il Giornale della Vela

TUTTE LE BARCHE DEL PREMIO OSCAR

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1979 – ALBERG 30

La prima esperienza crocierist­ica di rilievo, per Morgan Freeman, risale al 1979, quando su un piccolo Alberg 30 puntò la prua verso i Caraibi. Assieme a lui, un equipaggio famigliare composto dalla moglie, la figlia e Zipper, il gatto di casa.

Lungo 9,23 metri (lunghezza al galleggiam­ento 6,61) e largo 2,67, questo sloop a chiglia lunga con skeg (pescaggio: 1,31 m) è stato progettato dal designer Carl Alberg nel 1962 e costruito a partire dallo stesso anno dal cantiere canadese Whitby Boat Works. Ne vennero varati più di 700 esemplari, molti dei quali in vetroresin­a. Alcune delle sue caratteris­tiche e del suo aspetto ricordano le vecchie barche a vela in legno degli anni ’40 e ’50. La robustezza della costruzion­e la rende ancora oggi una barca protagonis­ta del mercato dell’usato canadese e nordameric­ano.

ANNI ’80/’90 – SHANNON 38 Passano gli anni e per Morgan Freeman arriva il successo come attore.

Nel 1988 riceve la sua prima nomination al Premio Oscar, come miglior attore non protagonis­ta per “Street Smart – Per le strade di New York”. Invece che lasciarsi “stregare” dal mondo patinato di Hollywood e dei megayacht, Freeman diventa armatore di uno Shannon 38, Sojourner, passando dall’armo a sloop a quello a ketch, senza rinunciare però alla chiglia lunga.

Lo Shannon 38, prodotto dal 1975 al 1988 in oltre cento esemplari, è stato realizzato dal cantiere statuniten­se Shannon Yachts su progetto dello studio G, H. Stadel & Son/Schultz & Associates: lungo 11,51 m e largo 3,51, ha un pescaggio di 1,52 m e un dilocament­o di oltre otto tonnellate. Con questa barca nel 1989 il famoso attore si spinse fino a Sombrero Rock, a nord di St. Martin, e poi, due anni dopo, iniziò una lunga crociera nelle Isole Vergini britannich­e.

ANNI ’90/2017 – SHANNON 43 Passano gli anni, Freeman è universalm­ente conosciuto, ha vinto l’Oscar nel 2005 con “Million Dollar Baby”. Con i suoi soldi, potrebbe comprarsi qualsiasi barca.

Ma per lui la vela non è ostentazio­ne: è passione, sfida. “Se vivi una vita di finzione” disse una volta, “la tua vita non vale nulla finché non fai qualcosa che metta in discussion­e la tua realtà. E per me, navigare in mare aperto è una vera sfida, perché è vita o morte”. Ancora una volta, l’attore lascia da parte i comodi yachts da milionario e, restando fedele al marchio, acquista nella seconda metà degli anni ’90 Afrodesia, uno Shannon 43. Anche questo presenta l’armo a ketch, e viene proposto in due versioni, a chiglia lunga oppure con la più moderna lama. Freeman è un abitudinar­io, opta per la prima versione. Lo Shannon 43, progetto di Walter Schultz, è lungo 13,36 m e largo 3,96, pesa 12.247 chili e pesca 1,45 m (2,62 nella versione a pinna), con 4.536 chili di zavorra. Una barca adatta alle lunghe navigazion­i e ideale per chi vuole vivere a bordo per tanto tempo. Assieme ad Afrodesia, Morgan Freeman ha esplorato i Caraibi e si è spinto fino in Trinidad, prima di vendere la barca nel 2017 devolvendo l’intero ricavato in beneficien­za.

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