Tutti vogliono i winch “col buco”
Tutti gli IMOCA 60 di ultima generazione impegnati al Vendée Globe utilizzano i verricelli Air 300 di Harken. Il “guru” Jean Martins ci spiega perché
Di 33 barche partite da Les Sables d’Olonne (Francia) per il Vendée Globe (il giro del mondo in solitario senza scalo a bordo degli IMOCA 60, trovate un approfondimento tecnico da pag. 94), 32 utilizzano attrezzatura di coperta Harken. Tutti e otto gli scafi di nuova generazione, quelli ‘volanti’, hanno i suoi nuovi winch “col buco”, gli Air. La casa americana conosce molto bene i segreti per gestire ogni manovra a bordo degli IMOCA 60 e il vero “guru” in questo campo è Jean Martins, Harken France Grand Prix Sales and Tech Service Manager. A lui abbiamo chiesto quali sono le novità di questa edizione.
I SEGRETI DEGLI AIR 300
“Prima di tutto”, esordisce Martins, “gli Air 300 che possono essere utilizzati sia per il sistema primario che per le manovre di solito definite ‘all’albero’ anche se, come ben sappiamo, tutto, anche le regolazione dei foils, avviene al sicuro in pozzetto.
Perché sono così richiesti gli Air 300?
“Va precisato che ogni team sceglie in base anche al proprio budget, ma chi sceglie gli Air 300 lo fa per la loro efficienza, il loro peso contenuto e, soprattutto, il diametro del tamburo più grande rispetto ai modelli tradizionali.
Questo ultimo aspetto gli consente di controllare in modo più sicuro le cime quando bisogna lascare. Normalmente si pensa che questo non sia il problema, ma su queste barche è molto difficile controllare le scotte, o le manovre in generale. Gli skipper devono stare molto attenti anche quando tutto sembra facile, quando le volte coprono tutta la campana. Perché? I carichi sono davvero elevati. Le vele moderne si “allungano” molto meno e lo stesso vale per tutto lo ‘scottame’. Anche il momento raddrizzante “esagerato” contribuisce in modo notevole ad aumentare i carichi. Tutto il sistema è molto più rigido. Un
“Un winch con una circonferenza della campana convenzionale è più complicato da gestire. All’opposto avere meno volte significa minor possibilità di colli e problemi, quindi più sicurezza”
winch con una circonferenza della campana convenzionale è più complicato da gestire. All’opposto avere meno volte significa minor possibilità di colli e problemi, quindi più sicurezza”.
Quali esigenze specifiche richieste avete avuto dai team?
“Gestire sistemi di ingranaggio e le riduzioni dei winch per queste barche ha richiesto una certa creatività. Abbiamo sviluppato un “down drive” che funziona esattamente all’opposto dei più noti overdrive che offriamo per gli scafi che regatano in equipaggio con i grinder, e che hanno bisogno di grande velocità in boa. La grande sfida per i velisti solitari è che loro sono soli alle manette”.
Ci fa un esempio di come li avete aiutati?
Come sappiamo velocità e potenza, quando si parla di winch, sono antagonisti; se il tamburo gira velocemente è meno potente e viceversa. I pedestal IMOCA hanno il sistema MX con due rapporti: 1:1 e 2:1 down drive. Quando si avvia l’1:1, se l’ingresso (il carico applicato alle maniglie) è di 20 kg, l’uscita (albero in uscita inferiore sul piedistallo) sarà ancora di 20 kg; quando si cambia il rapporto di riduzione, l’input viene moltiplicato
per due, quindi l’output passa a 40 chili. Il vantaggio è che, con un winch a tre velocità, lo skipper ha sei opzioni di velocità/potenza per gestire la manovra. E soprattutto, anche navigatori o navigatrici solitari, possono gestire più facilmente grandi carichi. Su MACSF abbiamo installato due Air 300 con una power ratio (vedi box) 100:1 per Isabelle Joscheke.
Come vengono gestiti i foils?
Le lamine escono con un paranco 4: 1 o 6: 1 e di 2: 1 quando devono rientrare. Entrambe le manovre sono riportate ai winch, che forniscono la potenza. www.harken.it