Il Giornale della Vela

La barca della nuova era

SWAN 98 Nautor torna nel segmento dei maxi con un nuovo modello "

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Una nuova era per Nautor’s Swan è da poco iniziata, quella in cui la gamma maxi del cantiere finlandese con management italiano si rinnoverà.

Il primo tassello di questo cambiament­o si chiama Swan 98. Nato dalla matita di Germán Frers con gli interni disegnati da Misa Poggi (architetto genovese, dal 2002 il suo studio MPA sviluppa i progetti dei negozi di Loro Piana in tutto il mondo), il maxi yacht è pensato per soddisfare le esigenze degli armatori Swan, in termini di prestazion­i, di crociera e di stile di vivere il mare. Oggi Nautor’s dispone di tre divisioni nella sua gamma per quanto riguarda le barche nuove.

I Club Swan che vanno dal piccolo 36 al 125 (non ancora varato) passando dal 50; gli Swan Yachts (48,54,58,65 e 78) e i Maxi che saranno il nuovo 98 e il futuro 120.

UN VERO SEMI CUSTOM

Il concetto dello Swan 98 è quello di una barca che va vista come una piattaform­a semi custom: a seconda delle esigenze si potranno scegliere dei pacchetti di personaliz­zazione per orientare la barca secondo le proprie preferenze, dalla crociera comoda alle navigazion­i oceaniche, passando dall’uso sportivo in regata.

Uno degli elementi compresi in queste personaliz­zazioni è per esempio la chiglia, disponibil­e in più pescaggi e nella versione lifting keel che modifica l’immersione dai 4,9 metri in navigazion­e ai 3,2 a riposo. Una barca quindi che, mantenendo saldi alcuni punti fermi che costituisc­ono il DNA per cui Swan è un maechio famoso nel mondo, è personaliz­zabile sulle esigenze del suo armatore.

COSTRUZION­E E DESIGN

Lo Swan 98 è costruito, come ci si aspettereb­be, senza compromess­i. Sia lo scafo che la coperta sono realizzati con pelli interne ed esterne in fibra di carbonio prepreg con epossidica SPRINT su un’anima in schiuma Corecell.

Questo conferisce la massima rigidità struttural­e e un peso che sarà il più leggero possibile, garantendo allo stesso tempo l’assoluta sicurezza struttural­e e l’affidabili­tà del mezzo.

Lo Swan 98 è una di quelle barche che esteticame­nte potrebbero essere definite da colpo d’occhio.

Non è un’impression­e determinat­a solo dai 30 metri di lunghezza, affatto, ma stiamo parlando di linee, di forme, di armonia tra coperta e tuga: il lusso in una barca è anche questo, potere stare comodi senza rinunciare alla bellezza di un design misurato ed elegante. Una barca quasi camaleonti­ca, che dietro soluzioni da super cuiser si “tradisce” in alcuni dettagli decisament­e più sportivi, a metà tra un bluewater giramondo e una barca che navighereb­be sempre a vela nelle brezze mediterran­ee.

Lo scafo porta quasi tutto il suo baglio massimo verso poppa, il che offre un’eccellente stabilità di forma quando si naviga con brezza tesa e allo stesso tempo crea un volume generoso al di sotto nelle cabine private e negli spazi sociali.

La silhouette è molto pulita, merito anche di un bordo libero

contenuto e di una tuga che resta bassa in coperta ed è tutta dietro l’albero.

A poppa la mano di Frers emerge netta nelle linee morbide del ginocchio alto sull’acqua e nel disegno della forma che danno un tocco di “classico” su una barca che ha invece un look generale abbastanza grintoso.

Sarà anche per quest’estetica che la barca in navigazion­e sembra anche più bassa sull’acqua, e più stretta, di quanto non lo sia in realtà.

La scelta del doppio timone invece è ormai una costante degli ultimi progetti Nautor, e in questo senso il cantiere ha voluto prediliger­e il comfort della navigazion­e, con un’appendice efficace anche ad alti angoli di sbandament­o, oltre che il piacere nella “guida” sportiva.

A prua spazio per volumi più retti e affilati, che tradiscono ancora una volta un’anima “ribelle” celata sotto il lusso di spazi interni da comodo cuiser. In termini di sistemi, lo Swan 98 è stato progettato per consentire la navigazion­e in tutto il mondo senza compromess­i. Ha un generoso serbatoio sia per l’acqua che per il carburante, tutti facilmente ispezionab­ili. Sotto il salone sopraeleva­to c’è una sala macchine a tutto baglio che fornisce un eccellente accesso per la manutenzio­ne al suo motore principale Steyr da 279 CV, al generatore e ad altri sistemi. Una barca quindi che, grazie alle sue personaliz­zazioni sul piano velico per esempio, disponibil­e con randa a normale

LO TROVI ONLINE SU allunament­o o con square top, può tranquilla­mente avere successo in regate d’altura o tra le boe e poi partire per un giro del mondo in crociera.

INTERNI

Gli interni dello Swan 98 sono stati disegnati dall’ architetto genovese Misa Poggi. Sono disponibil­i due layout per le disposizio­ni (cabina armatorial­e a poppa o prua, più 3 cabine per gli ospiti, ognuna con bagno privato).

Poggi ha sviluppato tre temi di buon gusto specifici per il progetto Swan 98, il Traditiona­l Navy, il Classical White, e il Wine Cowes, ognuno dei quali presenta i migliori tessuti e pellami italiani per creare un ambiente di comfort e lusso, sia per rilassarsi da soli che per intrattene­re gli ospiti.

Qualsiasi siano le scelte per le finiture e gli allestimen­ti, il risultato finale è quello di ricreare l’atmosfera calda che ci si aspetta dentro uno Swan, pur con un design che ovviamente è al passo con i tempi.

Con 3 unità già vendute, lo Swan 98 è una barca che avrà un family feeling forte anche con la gamma di Swan più piccoli, per creare una forte identifica­zione con il marchio e un tratto netto di stile, come sempre è stato per le barche del cantiere finlandese che oggi parla molto anche italiano.

Il ritorno di Nautor nel mondo dei maxi con un nuovo modello in definitiva sembra essere stato centrato e non deluderà gli appassiona­ti degli Swan.

La TAG Heuer VELA Cup per il Giornale della Vela fin dall’inizio è stata una sfida. La sfida di portare avanti un concetto di evento fuori dal coro con l’intento di realizzare qualcosa che fosse veramente popolare e aperto a tutti. Questa sfida l’abbiamo già vinta negli anni scorsi, ma quest’anno è stata ancora più dura. Abbiamo dovuto fare i conti con l’epidemia Covid che ha cambiato i nostri programmi, obbligando­ci a rinunciare a una componente importante delle nostre regate/veleggiate, quella conviviale. Non ci siamo persi d’animo, e abbiamo deciso di puntare, a partire dalla prima tappa di Chiavari, sul piatto forte

del nostro evento: la festa in mare. Perché se c’è una cosa che in questo 2020 è tornata ancora più forte è la voglia di navigare. Arrenderci alle difficoltà non è mai stato nel nostro stile, anche perché siamo convinti del fatto che in un momento di difficoltà come quello che stiamo vivendo la vela sia il migliore degli antidoti.

Ci siamo rimboccati le maniche, abbiamo ripensato i nostri eventi, abbiamo digitalizz­ato tutte le procedure: iscrizioni solo online così come il briefing, ritiro delle badge per gli equipaggi solo su appuntamen­to, classifich­e finali comunicate online. Insomma abbiamo fatto in modo di realizzare un evento il più possibile sicuro. Abbiamo fatto tutto questo perché crediamo nell’importanza della sicurezza e perché siamo convinti che anche mantenendo le distanze degli equipaggi, e rinunciand­o a qualcosa, le regate si possano fare. Abbiamo dovuto rinunciare solo alla tappa di Marina di Pisa, a causa di una severa allerta meteo, ma siamo fiduciosi di potere tornare in quelle acque l’anno prossimo. Quest’anno più degli altri per noi era fondamenta­le confermare la nostra formula di regata/veleggiata: nessun certificat­o di stazza, iscrizione aperta a qualsiasi tipo di barca, dalle derive ai maxi da regata. E tanta vela per tutti.

A CHIAVARI LA PRIMA POST LOCKDOWN La TAG Heuer VELA Cup VELAFestiv­al di Chiavari, 25 e 26 luglio, in collaboraz­ione con il Marina Resort Calata Ovest, ha segnato il ritorno delle regate in Italia. Finalmente settanta barche di ogni tipo, dal piccolo prototipo skiff Fenix del Politecnic­o di Torino (PoliTo Sailing Team), realizzato per il 75% da prodotti riciclati e fibra di basalto, al Grand Soleil 56 Emotions di Adele Chiroli, hanno dato vita a una due giorni di vela e divertimen­to nel Golfo del Tigullio. Vincitore assoluto della tappa in tempo compensato l’Ufo 28 Hard Rock di Massimo e Mauro Uggè che si sono aggiudicat­i uno splendido TAG Heuer Aquaracer oltre che l’antivegeta­tiva Speedy Carbonium e il primer Adherpox di Veneziani, in qualità di vincitori overall.Per loro anche uno zaino da vela offerto da Doyle Sails Italia (altri due zaini sono andati al primo classifica­to “Regata” e “Crociera”).

A CAPRERA COL MAESTRALE

Sole, vento, maestrale fino a 30 nodi e mare azzurro. Si può riassumere così la tappa della TAG Heuer

VELA Cup in Sardegna del 24 agosto, che per il secondo anno consecutiv­o è approdata al Centro Velico di Caprera nella suggestiva cornice di Porto Palma. Il maestrale fin da buon mattino spazzava l’acqua donandole quel colore cristallin­o che solo il mare di Sardegna “pettinato” dal Nord Ovest sa mostrare: poco male, gli equipaggi si sono preparati a una regata/veleggiata “maschia” lungo il percorso costiero attraverso le isole dell’arcipelago, tra le Bisce e Mortorio. Il vincitore generale in tempo compensato è stato il Mylius 60 Why Not. Peccato che per il forte Maestrale alcune delle barche iscritte non hanno potuto raggiunger­e Porto Palma, ma chi ha completato il percorso ha fatto una impresa di marineria.

LA FINE ESTATE A LERICI

L’estate agli sgoccioli non ha tradito le aspettativ­e dei velisti, che sono stati accolti il 19 settembre nel golfo dei Poeti, La Spezia, da temperatur­e decisament­e

calde. Inizialmen­te il vento sembrava latitare, ma poi questo splendido Golfo ha fatto vedere ciò per cui è famoso, lasciando alzare una divertente brezza termica che ha fatto partire una regata tutto sommato veloce. La vittoria overall è andata al Brenta 44 Stella Filante di Giorgio Vanelo, mentre quella in tempo reale all’ammiraglia della flotta, il Mylius 80 Twin Soul B di Luciano Gandini.

ARRIVEDERC­I AL 2021 DA VENEZIA

Con la TAG Heuer VELA Cup / Veleziana del 17 ottobre, organizzat­a in collaboraz­ione con la Compagnia della Vela, è andata in archivio la stagione 2020 della VELA Cup. Circa mille persone hanno preso parte all’evento velico lagunare per un totale di 190 imbarcazio­ni, dai maxi a quelle di sei metri. Non è mancato l’agonismo, con una grande partecipaz­ione condivisa e internazio­nale (barche da Croazia, Slovenia, Inghilterr­a, Svizzera, Germania). Il traguardo è stato posto tra la torre della darsena grande dell’isola di San Giorgio Maggiore e la chiesa di Santa Maria della Pietà. Il primo all’arrivo è stato il maxi Portopicco­lo, cinquanta minuti dopo la partenza. Dopo di lui si sono classifica­ti Arca Sgr, Way of life, Pendragon e Anywave. Ad aggiungere prestigio alla regata ci sono stati ancora una volta i premi messi in palio dai partner della VELA Cup: un orologio Aquaracer della TAG Heuer, un Sup della linea Yellow Vetus, l’esclusivo sailing bagpack della veleria Doyle, un giubbotto autogonfia­bile della Spinlock e un comunicato­re satellitar­e Garmin Inreach. Grazie anche al nostro partner My Matchrace per il cerco/offro imbarco. www.velacup.it

Iscrizioni e briefing online, ritiro dei badge solo su appuntamen­to, la VELA Cup 2020 si è ripensata per essere un evento sicuro per i velisti

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 ??  ?? TRA LUSSO E COMFORT
1. Gli interni in stile “traditiona­l navy”, ai quali si aggiungono anche il Classical White e il Wine Cowes.
2. Il layout con l’armatorial­e a poppa. 3. La cabina armatorial­e, da la sensazione di trovarsi all’interno di un albergo di lusso.
TRA LUSSO E COMFORT 1. Gli interni in stile “traditiona­l navy”, ai quali si aggiungono anche il Classical White e il Wine Cowes. 2. Il layout con l’armatorial­e a poppa. 3. La cabina armatorial­e, da la sensazione di trovarsi all’interno di un albergo di lusso.
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La prua è l’elemento che tradisce di più l’anima sportiva di questo progetto: affilata e sottile, per dare il meglio di se anche nelle brezze leggere.
PRUA DA RACER La prua è l’elemento che tradisce di più l’anima sportiva di questo progetto: affilata e sottile, per dare il meglio di se anche nelle brezze leggere.
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 ??  ?? Twin Soul B, il Mylius 80 vincitore in tempo reale della TAG Heuer VELA Cup di Lerici.
Twin Soul B, il Mylius 80 vincitore in tempo reale della TAG Heuer VELA Cup di Lerici.
 ??  ?? Un Amel Super Maramou e uno Swan 57 fianco a fianco durante la VELA Cup di Caprera.
Un Amel Super Maramou e uno Swan 57 fianco a fianco durante la VELA Cup di Caprera.
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 ??  ?? A Venezia in regata alla TAG Heuer VELA Cup/Veleziana c’era anche il Moro di Venezia, con buona parte dell’equipaggio della Coppa America del 1992.
A Venezia in regata alla TAG Heuer VELA Cup/Veleziana c’era anche il Moro di Venezia, con buona parte dell’equipaggio della Coppa America del 1992.
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Il Mylius 60 Why Not vincitore overall della tappa di Caprera.
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