L’EVOLUZIONE DELLA SPECIE
Il nuovo Ice 54 prende spunto dai concetti di successo del 52 elevandoli a un livello di comfort superiore. E non mancano alcune migliorie sotto l’aspetto delle prestazioni
Primi bordi con il nuovo Ice 54, capostitpite della nuova generazione dei performance cruiser, a
Ice Yachts ha varato il primo Ice 54, la nuova barca che entra nella gamma del cantiere di Salvirola (Cremona). Un progetto firmato ancora una volta da Umberto Felci, il designer che ha concepito tutte le barche del cantiere connotandole con uno stile inconfondibile. L’idea per questo nuovo progetto, come ci ha raccontato anche il proprietario Marco Malgara e come potrete leggere dalle sue parole in queste pagine, era quella di realizzare una barca che portasse a uno step superiore quanto di buono già visto con l’Ice 52.
Una barca con un comfort più pronunciato, e con alcune migliorie anche dal punto di vista delle soluzioni dedicate alle performance. Appena varato ha effettuato i primi test in mare e i risultati sono stati molto interessanti, il 54 sembra essere infatti un degno erede dell’Ice 52 che ad oggi è stata la barca di maggior successo del cantiere sotto tanti punti di vista, da quello commerciale a quello delle performance, senza dimenticare il comfort.
LA COSTRUZIONE
La costruzione degli Ice è stata da sempre uno dei fiori all’occhiello del cantiere. Per il 54 il laminato dello scafo è stato realizzato in ibrido vetro carbonio, un tessuto quadriassiale molto performante e leggero; la laminazione come sempre è stata in infusione sottovuoto con resina epossidica che ha qualità meccaniche enormemente superiori alla vinilestere. Sono stati impiegati circa 580 kg di resina, lo scafo pesa 1810 kg senza la coperta, che pesa 730 kg.
COPERTA E MANOVRE
Tre i winch elettrici (uno per le drizze più i due della randa), trasto della randa a movimentazione idraulica che si gestisce dalla consolle del timoniere: questa è l’organizzazione delle manovre dell’Ice 54, uno schema che era già stato proposto con successo sugli altri modelli Ice. Restando al timone si può così dalla consolle drizzare la randa, aprire il fiocco, gestire il carrello e la scotta randa.
In coperta corre solo la scotta del fiocco, il resto è tutto a scomparsa, il circuito alla tedesca della randa è ispezionabile tramite due vani, uno vicino all’albero e uno a poppa posizionato abbastanza a ridosso
del winch, così da preservare la sicurezza in caso di necessità.
La delfiniera è più lunga di 50 cm rispetto a quella del 52, un dettaglio importante per migliorare in modo anche sensibile le performance alle andature portanti in cui la barca, grazie al bompresso più pronunciato che allontana i gennaker dal cono d’ombra della randa, riuscirà a poggiare con maggiore efficacia. Un particolare che farà certamente piacere a chi andrà ad utilizzare l’Ice 54 in regata o in navigazioni sportive, delfiniera che comunque si presta perfettamente anche alla crociera avendo la classica ancora integrata. Un dettaglio questo che certifica la filosofia versatile di questo nuovo progetto Ice Yachts.
IL PRIMO TEST IN MARE
Come abbiamo anticipato, i numeri rilevati durante i primi test in mare della barca sono stati decisamente interessanti e promettono bene. L’Ice 54 ha affrontato la prima giornata di vela con un ventaglio di condizioni abbastanza ampio, dalla brezza molto leggera a quella media. Il vento ha oscillato dai 4 ai 15 nodi.
A 40 gradi di apparente con 9 nodi di reale la barca ha fatto registrare una velocità massima di 9,6 nodi. Il nuovo 54 ha sorpreso in particolare per la capacità di cambiare passo rapidamente nelle variazioni di intensità del vento, perdonando anche qualche errore di regolazione e rivelandosi come una barca tutto sommato facile a livello di conduzione anche nel vento rafficato. Al lasco con 12 nodi sotto Code Zero la velocità di punta è stata di 11,4 nodi. Quando invece la brezza è calata notevolmente, con 5 nodi di bolina la barca non ha fatto troppa fatica a pareggiare la velocità del vento o a superarla leggermente.
A motore la velocità di 9,6 nodi la si raggiunge in regime da crociera, 10,4 di punta a 3100 giri, con un’elica flexofold a tre pale orientabili e in condizioni di mare poco mosso e vento al traverso.
Se questi sono i numeri non si fa fatica a immaginare che la barca possa emulare o addirittura migliorare ciò che da un punto di vista sportivo ha fatto vedere già l’Ice 52, vincitore di una Palermo-Montecarlo nella classifica overall e della Rolex Middle Sea Rce nella classifica di categoria, pur essendo a tutti gli effetti al suo interno una barca da crociera.
LA VISIONE DEL PATRON DI ICE YACHTS
“Questa barca è nata partendo dall’Ice 52” esordisce
Marco Malgara, fondatore e proprietario del cantiere, “che è la nostra imbarcazione di maggiore successo commerciale, molto apprezzata in tutto il mondo velico, infatti siamo allo scafo numero 15 del 52 che per un cantiere come il nostro è un risultato notevole” ci spiega.
“I nostri armatori avevano l’esigenza di un prodotto un po’ più raffinato del 52 e più spazioso all’interno. Rispetto al 52 il bordo libero è più alto di 6 cm, la sala macchine è stata ridotta, pur rimanendo funzionale e spaziosa, a favore della cabina di poppa. Rispetto al 52 mantiene quel DNA da sportiva ma si sposta un po’ più verso il mondo cruise. Lo specchio di poppa è stato un po’ allungato rispetto al 52’ per dare più stabilita alle portanti e anticipare un po’ la planata” ci racconta Malgara a proposito delle caratteristiche dell’Ice 54.
Rispetto all’Ice 52 il bordo libero è stato aumentato di 6 cm ed è stata ingrandita la cabina di poppa
GLI INTERNI
“Una delle esigenze dell’armatore era lo spazio e avere una delle due cabine con i due letti separati, oltre che un bagno di poppa molto importante, lungo addirittura 1,86 mt. Lo spazio in più, oltre che con la riduzione della sala macchine e l’aumento del bordo libero, lo abbiamo ottenuto spostando le paratie di 6 cm verso poppa, andando a sfruttare una zona del garage che era poco valorizzata” spiega Malgara. “All’interno c’è tanta tecnologia” prosegue il proprietario di Ice, “abbiamo risparmiato solo 45 kg sull’impianto elettrico, abbiamo messo come optional degli accessori come il tritarifiuti che consente di smaltire l’umido efficacemente e altre soluzioni decisamente “smart”.
Rovere sbiancato è il legno scelto per il mobilio, con ecopelle per le sedute. Un impianto di batterie al litio con un inverter da 3 kilowat consente invece alla barca di non avere bisogno di generatore e riesce da solo a sostenere anche l’aria condizionata. In definitiva un livello di comfort di lusso è stato ricercato per gli interni, e l’obiettivo sembra raggiunto.