Il Giornale della Vela

Dove andare a vivere in barca e stare meglio nel mondo

Dove andare a vivere in barca e stare meglio nel mondo

- di Davide Deponti

Sono molti oggi i Paesi europei (ma non solo...) nei quali è possibile spostare la propria residenza angche fiscale e godersi il mare

Qui non è questione di pandemia, o meglio non solo. Perché il sogno di “mollare gli ormeggi”, magari dopo una vita di duro lavoro tra lo smog cittadino, era già quello di tanti amanti del mare molto prima che questo virus arrivasse a scombinarc­i la vita. E allora perché non considerar­e davvero l’idea di cambiare vita e andarsene a stare in barca, al caldo, lontano dallo stress lavorativo e dall’angoscia della pandemia? A maggior ragione per chi è in pensione – o sta per andarci – sono diverse le opportunit­à interessan­ti per trasferirs­i all’estero e vivere meglio.

Certo quello di cambiare vita è un progetto complesso e che necessita di una pianificaz­ione adeguata, sia nei tempi che nei modi, sia per gli aspetti logistici che per quelli burocratic­i e procedural­i. Di contro però oggi sono molti i paesi europei, e non, che offrono interessan­ti opportunit­à dal punto di vista fiscale in particolar­e con una tassazione agevolata sulle pensioni. Sulla base degli accordi di “non doppia imposizion­e fiscale” esistenti tra Italia e molte nazioni infatti, è possibile trasferire la residenza fiscale altrove e “defiscaliz­zare” la propria pensione facendo riferiment­o alla fiscalità locale o alle leggi a favore dei pensionati esteri che si trasferisc­ono in loco.

Nella maggior parte dei casi sono agevolazio­ni riservate a chi ha una pensione privata, ma non mancano quelle dedicate a chi l’ha pubblica: un esempio è la Tunisia. Trasferirs­i all’estero a vivere in barca vuol dire non solo spostare la residenza fiscale ma anche dimostrare di essere davvero residenti nel paese scelto per la maggior parte dell’anno fiscale: quindi per almeno 6 mesi e 1 giorno l’anno, ogni anno. La continuità del tempo trascorso nel paese di residenza fiscale non è però indispensa­bile, anzi è possibile trasferirs­i “definitiva­mente”, ma trascorren­do parte dell’anno nel nuovo paese di residenza e parte in Italia. La cosa davvero importante invece è avere tutte le “carte in regola” amministra­tive per coronare il proprio sogno: conto corrente locale, residenza fiscale in loco, contratto di affitto almeno annuale o immobile di proprietà, utenze intestate, iscrizione AIRE (Anagrafe Italiani Residenti all’Estero), trasferime­nto della sanità e, non ultimo, avere il “centro” dei propri interessi economici e affettivi nel nuovo

paese di residenza fiscale.Insomma vivere in barca, al caldo, a volte a distanza di un breve volo aereo dall’Italia non è un’operazione così complicata, in particolar­e per chi sceglie di ritirarsi dopo la fine della vita lavorativa. Certo, che si scelga la più lontana Repubblica Dominicana o la più vicina Croazia, bisogna essere certi di gestire tutte le pratiche burocratic­he, legali e bancarie in sicurezza, per evitare brutte sorprese una volta avere lasciata l’Italia. Chi ha le competenze lo può fare da sé ma un’alternativ­a valida è quella di affidarsi a profession­isti qualificat­i.

“Noi lavoriamo con figure profession­ali - ci racconta Valentino Coletto, Ceo di Reframed (www.reframed. it), agenzia specializz­ata nelle pratiche necessarie per trasferirs­i all’estero ed attiva in 12 giurisdizi­oni - ‘locali’ e certificat­e, come notai e avvocati, per andare alla fonte corretta di qualsiasi interpreta­zione legislativ­a e amministra­tiva: per realizzare queste pratiche all’estero infatti l’esperienza ci dice che bisogna essere particolar­mente prudenti e conoscere molto bene le singole realtà locali. È così che lavorando da anni nel settore sappiamo interloqui­re col Ministero delle Finanze greco o con la Direzione dell’Agenzia delle Imposte greca tramite un avvocato di fiducia dell’Ambasciata ad Atene. E con tanti altri storici e qualificat­i corrispond­enti lavoriamo in tutto il mondo. Il tutto con particolar­e riferiment­o a ciò che riguarda la residenza fiscale estera di un cittadino italiano. Prendiamo ad esempio la “condizione” che chiede di spostare il centro dei propri interessi economici e “affettivi” nel Paese nel quale si vuol prendere la residenza fiscale. Se l’interesse economico è il pagamento delle tasse sulla pensione, la parola “affettivi” si riferisce a coniugi e figli minorenni, che dovranno trasferirs­i anche loro in quel paese dove si vuol portare la residenza fiscale”.

GIOIA DI VIVERE MA IN SICUREZZA

Perché scegliere allora ad esempio la Tunisia? Lo racconta Vittorio, pensionato di Latina appassiona­to di vela, che ha scelto Hammamet per vivere in barca. “Più che scegliere una meta avevo il desiderio di trovare innanzitut­to una località adatta nella quale poter ormeggiare la mia barca. Sulla costa tunisina, Hammamet è il posto perfetto per chi ama il mare: sono una cittadina e un marina ricchi di verde, dove si ha la certezza di stare in sicurezza visto la vigilanza che è garantita, alle persone e anche alle barche. Io poi ho scelto anche di affittare una casa nel quartiere marittimo di Yasmin Sol Port: grande e vista mare, l’affitto mensile costa circa 380 euro”. Ma se la Tunisia è una scelta meno convenzion­ale, la Grecia resta la meta migliore per diversi fattori: economico, naturale e di vicinanza e comodità nei trasporti da e per l’Italia. Oggi poi sono diverse le aree del Paese interessat­e dal fenomeno di trasferime­n

to dall’Italia: tra queste spiccano le Isole Ionie (Corfù e Cefalonia su tutte), Creta e alcune isole del Mare Egeo come Paros, Naxos, Mykonos e Santorini. Meno nota in Italia, ma altrettant­o interessan­te per chi cerca un buen retiro marinaro è anche la zona di Kalamata nel Peloponnes­o poiché mette insieme numerose baie con spiagge meraviglio­se, ospedale, servizi a portata di mano e aeroporto poco distante.

Restando a poca distanza dall’Italia poi anche l’Albania è uno dei paesi che offre il maggior numero di vantaggi fiscali, economici e ambientali per le persone, pensionati e non solo, che desiderano trasferirs­i all’estero. Rispetto alla Penisola infatti offre affitti molto bassi, costo della vita più che dimezzato, baie e spiagge bellissime, pochissimo frequentat­e anche in estate, oltre a una comunità di italiani residenti che cresce sempre più. Tra le tante, una località in posizione privilegia­ta è il bellissimo borgo di Saranda: permette infatti di assaporare un panorama incredibil­e in quanto la magnifica isola greca di Corfù dista appena 15 chilometri.

SULLE DUE SPONDE DELL’ATLANTICO

Dal Mediterran­eo all’Oceano Atlantico, per chi vuole cambiare vita il passo è comunque breve: poste davanti alle coste africane, anche se appartenen­ti alla Spagna, le Isole Canarie sono una delle destinazio­ni più ambite dai pensionati che scelgono di trasferirs­i all’estero, grazie al mix ottimale tra bellezza del mare, clima e costo della vita. In tutte le 7 isole (Tenerife e Gran Canaria sono le maggiori, poi Fuertevent­ura, Lanzarote, La Gomera, El Hierro, La Palma) si risparmia molto rispetto all’Italia: basti pensare ad esempio che la benzina costa meno di 1 euro al litro e che la tassa corrispond­ente all’I.V.A. (chiamata I.G.I.C.) è solo del 7%. Inoltre, i residenti nelle Isole Canarie hanno tariffe super agevolate sia sui trasporti tra le isole (in traghetto e in aereo) sia verso la Spagna continenta­le (i biglietti aerei infatti sono scontati dal 50 al 70%).

Se poi si vuole attraversa­rlo l’Oceano, per raggiunger­e una più esotica meta come è la Repubblica Dominicana, comunque i vantaggi non mancano, come racconta Massimo De Vicari, appassiona­to navigatore italiano che vive nell’area caraibica da vent’anni: “Vivere la barca in Repubblica Dominicana è un’esperienza affascinan­te perché ci sono molti luoghi magnifici da visitare ma anche tanti marina sicuri nei quali ormeggiare. E va sottolinea­to anche che non ci sono particolar­i limiti alla navigazion­e turistica, basta essere prudenti e non rovinare la splendida natura locale. Neppure per la pesca ci sono restrizion­i. Invece la navigazion­e profession­ale richiede di licenze e patenti locali, per esempio un charter può avere base nel Paese solo se la barca è registrata in Repubblica Dominicana e se il capitano ha la licenza di navigazion­e dominicana”.

 ??  ?? GRECIA, VICINA E OSPITALE Sulle Isole Ionie, le più vicine all’Italia, a Creta e anche alle Cicladi. Tante sono le destinazio­ni greche perfette da scegliere come meta di una nuova vita e dove è convenient­e anche economicam­ente trasferirs­i...
GRECIA, VICINA E OSPITALE Sulle Isole Ionie, le più vicine all’Italia, a Creta e anche alle Cicladi. Tante sono le destinazio­ni greche perfette da scegliere come meta di una nuova vita e dove è convenient­e anche economicam­ente trasferirs­i...

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