Dove andare a vivere in barca e stare meglio nel mondo
Dove andare a vivere in barca e stare meglio nel mondo
Sono molti oggi i Paesi europei (ma non solo...) nei quali è possibile spostare la propria residenza angche fiscale e godersi il mare
Qui non è questione di pandemia, o meglio non solo. Perché il sogno di “mollare gli ormeggi”, magari dopo una vita di duro lavoro tra lo smog cittadino, era già quello di tanti amanti del mare molto prima che questo virus arrivasse a scombinarci la vita. E allora perché non considerare davvero l’idea di cambiare vita e andarsene a stare in barca, al caldo, lontano dallo stress lavorativo e dall’angoscia della pandemia? A maggior ragione per chi è in pensione – o sta per andarci – sono diverse le opportunità interessanti per trasferirsi all’estero e vivere meglio.
Certo quello di cambiare vita è un progetto complesso e che necessita di una pianificazione adeguata, sia nei tempi che nei modi, sia per gli aspetti logistici che per quelli burocratici e procedurali. Di contro però oggi sono molti i paesi europei, e non, che offrono interessanti opportunità dal punto di vista fiscale in particolare con una tassazione agevolata sulle pensioni. Sulla base degli accordi di “non doppia imposizione fiscale” esistenti tra Italia e molte nazioni infatti, è possibile trasferire la residenza fiscale altrove e “defiscalizzare” la propria pensione facendo riferimento alla fiscalità locale o alle leggi a favore dei pensionati esteri che si trasferiscono in loco.
Nella maggior parte dei casi sono agevolazioni riservate a chi ha una pensione privata, ma non mancano quelle dedicate a chi l’ha pubblica: un esempio è la Tunisia. Trasferirsi all’estero a vivere in barca vuol dire non solo spostare la residenza fiscale ma anche dimostrare di essere davvero residenti nel paese scelto per la maggior parte dell’anno fiscale: quindi per almeno 6 mesi e 1 giorno l’anno, ogni anno. La continuità del tempo trascorso nel paese di residenza fiscale non è però indispensabile, anzi è possibile trasferirsi “definitivamente”, ma trascorrendo parte dell’anno nel nuovo paese di residenza e parte in Italia. La cosa davvero importante invece è avere tutte le “carte in regola” amministrative per coronare il proprio sogno: conto corrente locale, residenza fiscale in loco, contratto di affitto almeno annuale o immobile di proprietà, utenze intestate, iscrizione AIRE (Anagrafe Italiani Residenti all’Estero), trasferimento della sanità e, non ultimo, avere il “centro” dei propri interessi economici e affettivi nel nuovo
paese di residenza fiscale.Insomma vivere in barca, al caldo, a volte a distanza di un breve volo aereo dall’Italia non è un’operazione così complicata, in particolare per chi sceglie di ritirarsi dopo la fine della vita lavorativa. Certo, che si scelga la più lontana Repubblica Dominicana o la più vicina Croazia, bisogna essere certi di gestire tutte le pratiche burocratiche, legali e bancarie in sicurezza, per evitare brutte sorprese una volta avere lasciata l’Italia. Chi ha le competenze lo può fare da sé ma un’alternativa valida è quella di affidarsi a professionisti qualificati.
“Noi lavoriamo con figure professionali - ci racconta Valentino Coletto, Ceo di Reframed (www.reframed. it), agenzia specializzata nelle pratiche necessarie per trasferirsi all’estero ed attiva in 12 giurisdizioni - ‘locali’ e certificate, come notai e avvocati, per andare alla fonte corretta di qualsiasi interpretazione legislativa e amministrativa: per realizzare queste pratiche all’estero infatti l’esperienza ci dice che bisogna essere particolarmente prudenti e conoscere molto bene le singole realtà locali. È così che lavorando da anni nel settore sappiamo interloquire col Ministero delle Finanze greco o con la Direzione dell’Agenzia delle Imposte greca tramite un avvocato di fiducia dell’Ambasciata ad Atene. E con tanti altri storici e qualificati corrispondenti lavoriamo in tutto il mondo. Il tutto con particolare riferimento a ciò che riguarda la residenza fiscale estera di un cittadino italiano. Prendiamo ad esempio la “condizione” che chiede di spostare il centro dei propri interessi economici e “affettivi” nel Paese nel quale si vuol prendere la residenza fiscale. Se l’interesse economico è il pagamento delle tasse sulla pensione, la parola “affettivi” si riferisce a coniugi e figli minorenni, che dovranno trasferirsi anche loro in quel paese dove si vuol portare la residenza fiscale”.
GIOIA DI VIVERE MA IN SICUREZZA
Perché scegliere allora ad esempio la Tunisia? Lo racconta Vittorio, pensionato di Latina appassionato di vela, che ha scelto Hammamet per vivere in barca. “Più che scegliere una meta avevo il desiderio di trovare innanzitutto una località adatta nella quale poter ormeggiare la mia barca. Sulla costa tunisina, Hammamet è il posto perfetto per chi ama il mare: sono una cittadina e un marina ricchi di verde, dove si ha la certezza di stare in sicurezza visto la vigilanza che è garantita, alle persone e anche alle barche. Io poi ho scelto anche di affittare una casa nel quartiere marittimo di Yasmin Sol Port: grande e vista mare, l’affitto mensile costa circa 380 euro”. Ma se la Tunisia è una scelta meno convenzionale, la Grecia resta la meta migliore per diversi fattori: economico, naturale e di vicinanza e comodità nei trasporti da e per l’Italia. Oggi poi sono diverse le aree del Paese interessate dal fenomeno di trasferimen
to dall’Italia: tra queste spiccano le Isole Ionie (Corfù e Cefalonia su tutte), Creta e alcune isole del Mare Egeo come Paros, Naxos, Mykonos e Santorini. Meno nota in Italia, ma altrettanto interessante per chi cerca un buen retiro marinaro è anche la zona di Kalamata nel Peloponneso poiché mette insieme numerose baie con spiagge meravigliose, ospedale, servizi a portata di mano e aeroporto poco distante.
Restando a poca distanza dall’Italia poi anche l’Albania è uno dei paesi che offre il maggior numero di vantaggi fiscali, economici e ambientali per le persone, pensionati e non solo, che desiderano trasferirsi all’estero. Rispetto alla Penisola infatti offre affitti molto bassi, costo della vita più che dimezzato, baie e spiagge bellissime, pochissimo frequentate anche in estate, oltre a una comunità di italiani residenti che cresce sempre più. Tra le tante, una località in posizione privilegiata è il bellissimo borgo di Saranda: permette infatti di assaporare un panorama incredibile in quanto la magnifica isola greca di Corfù dista appena 15 chilometri.
SULLE DUE SPONDE DELL’ATLANTICO
Dal Mediterraneo all’Oceano Atlantico, per chi vuole cambiare vita il passo è comunque breve: poste davanti alle coste africane, anche se appartenenti alla Spagna, le Isole Canarie sono una delle destinazioni più ambite dai pensionati che scelgono di trasferirsi all’estero, grazie al mix ottimale tra bellezza del mare, clima e costo della vita. In tutte le 7 isole (Tenerife e Gran Canaria sono le maggiori, poi Fuerteventura, Lanzarote, La Gomera, El Hierro, La Palma) si risparmia molto rispetto all’Italia: basti pensare ad esempio che la benzina costa meno di 1 euro al litro e che la tassa corrispondente all’I.V.A. (chiamata I.G.I.C.) è solo del 7%. Inoltre, i residenti nelle Isole Canarie hanno tariffe super agevolate sia sui trasporti tra le isole (in traghetto e in aereo) sia verso la Spagna continentale (i biglietti aerei infatti sono scontati dal 50 al 70%).
Se poi si vuole attraversarlo l’Oceano, per raggiungere una più esotica meta come è la Repubblica Dominicana, comunque i vantaggi non mancano, come racconta Massimo De Vicari, appassionato navigatore italiano che vive nell’area caraibica da vent’anni: “Vivere la barca in Repubblica Dominicana è un’esperienza affascinante perché ci sono molti luoghi magnifici da visitare ma anche tanti marina sicuri nei quali ormeggiare. E va sottolineato anche che non ci sono particolari limiti alla navigazione turistica, basta essere prudenti e non rovinare la splendida natura locale. Neppure per la pesca ci sono restrizioni. Invece la navigazione professionale richiede di licenze e patenti locali, per esempio un charter può avere base nel Paese solo se la barca è registrata in Repubblica Dominicana e se il capitano ha la licenza di navigazione dominicana”.