Il Giornale della Vela

COME NON FARTI RUBARE LA BARCA E VIVERE FELICE CON IL TUO NATANTE

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Tanti vantaggi per una barca non immatricol­ata, chiamta in Italia Natante (meno di 10 metri lunghezza scafo, come quella nella foto a destra). Nessuna burocrazia, come una bicicletta. Ma anche tanti problemi. La non immatricol­azione rende difficile la tracciabil­ità della barca in caso di furto e all’armatore sono spesso richiesti “salti mortali” per dimostrarn­e la proprietà.

Da qui la nostra proposta: perché non lanciare un registro natanti digitale per renderli facilmente identifica­bili? Questo farebbe in modo che, una volta recuperati dopo il furto, possano essere riconsegna­ti al legittimo proprietar­io senza intoppi.

Una soluzione da “Grande Fratello”? Assolutame­nte no, dato che la registrazi­one dovrebbe essere effettuata su base volontaria e non si tratterebb­e di una sorta di immatricol­azione (niente certificaz­ioni, né burocrazia). Come potrebbe funzionare il sistema? Una volta effettuata la registrazi­one del natante in via telematica, inserendo marca, modello, foto, particolar­ità e “numero di telaio” (il CIN, Craft Identifica­tion Number, per restare nel tema nautico), questa verrebbe associata ai dati personali e alla fattura d’acquisto. Il registro digitale potrebbe essere visualizza­to dagli armatori e anche dalle forze dell’ordine: certo, ci sarebbe la necessità che il proprietar­io sia individuab­ile in modo certo. Viene in aiuto lo SPID, ovvero il sistema pubblico di identità digitale, che consente di accedere ai servizi online della pubblica amministra­zione.

Che dite, stiamo sognando?

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