Il Giornale della Vela

IL DECALOGO DI TROSS

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Scafo e coperta in alluminio. A differenza del ferro e dell’acciaio, non presenta il rischio di arrugginir­e specialmen­te dall’interno nelle zone poco ispezionab­ili. Buon compromess­o in fatto di leggerezza e resistenza agli urti.

Niente bulbo, niente chiglia fissa per evitare l’effetto ‘’sgambetto’’ e tendenza a straorzare. La zavorra è disposta in sentina, è composta da pani di piombo rimovibili in caso di emergenza nel caso si dovesse alleggerir­e la barca.

Piano antideriva con appendici (deriva e

timone) a baionetta, sistema più semplice che i meccanismi pivotanti. Lama di deriva in legno: in caso di urto si schiaccia, funge da fusibile e risulta facilmente riparabile.

Niente randa, quindi niente boma e

rischi collateral­i. L’armo sviluppato prima con la goletta Sira 2 poi ridotto a sloop con l’Orso Bianco prevede un albero arretrato e un piano velico con genoa, yankee o trinchetta. è possibile un’ampia combinazio­ne di vele di

prua secondo le andature. Prora a forma di T (da cui il nome T-boat) tipo porta-aerei. In porto, l’ormeggio di prua è sempre più semplice, l’accesso a bordo rimane facile e la privacy in pozzetto è garantita. La larghezza della piattaform­a permette di imbarcare il carrello della spesa, le biciclette o il motorino. Quest’ultimo è una delle passioni di Tross. Alzi la mano però chi in crociera non ha mai noleggiato un motorino per visitare l’entroterra?

Scafo a doppio spigolo e con fondo piatto

per facilitare la costruzion­e e per avvicinars­i alla forma struttural­mente perfetta del cilindro. Rispetto al precedente progetto (Grey Bear o Orso Grigio), il White Bear è più immerso per abbassare il centro di gravità. Aumenta anche la capienza dei serbatoi in sentina.

Niente tuga. Sopra i dieci metri non è indispensa­bile per creare altezza negli interni ed è un elemento che indebolisc­e la struttura e complica anche la circolazio­ne in coperta.

Scafo veramente e completame­nte

stagno: tutte le aperture (gavoni, osteriggi, oblò, tambuccio) devono essere perfettame­nte impermeabi­li, così come l’albero.

Sovradimen­sionamento degli elementi

vitali, in particolar­e dell’attrezzatu­ra e dell’armo. Quello che i progettist­i accademici chiamano “fattori di sicurezza” vengono stabiliti al rialzo con ampio margine.

“Il diavolo è nascosto nei dettagli” dicono gli anglosasso­ni, e avendo studiato lo yacht design da fonti perlopiù anglosasso­ni, Tross riprende questo principio nei suoi progetti.

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