Il Giornale della Vela

PORTI & REFIT

Le decine di barche danneggiat­e da un uragano hanno avuto richieste di danni milionari dal Marina che le ospitava

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Barche distrutte in porto? Colpa degli armatori; Cala del Forte

Oltre al danno, la beffa. Tra il luglio e l’agosto del 2020, l’uragano Isaias devastò il Marina di Southport (in Carolina del Sud), trasforman­dolo in un cimitero di barche con più di 100 scafi ammassati. Adesso gli armatori delle imbarcazio­ni danneggiat­e (e in molti casi distrutte) si sono visti consegnare dal Marina avvisi di pagamento per milioni di dollari. Questo perché sono stati ritenuti, dal porto, responsabi­li dei danni ai moli e alle banchine.

Le fatture variano da 8.500 a più di 25.000 dollari a seconda dei danni che ogni barca strappata dall’ormeggio dall’uragano avrebbe causato. Ovviamente i proprietar­i non ci stanno e hanno intentato una causa federale contro la Marina di Southport, sostenendo che gli argomenti della Marina non reggono e che le banchine non sono state mantenute correttame­nte. John Geddie, che in passato teneva la barca al Marina, racconta che questa non è stata la prima tempesta che ha investito il porto, e non si aspettava un tale disastro. “Tutte le barche erano ormeggiate con una doppia trappa, in alcuni casi tripla. Avrebbero dovuto resistere facilmente, Isaias è stato un uragano meno intenso del solito”. Fin qui sembra evidente chi ha ragione. Ma c’è una gabola nascosta nel contratto di affitto del posto barca al Marina di Southport: ogni persona che teneva la barca nel porto era tenuta a firmare un accordo che la riteneva responsabi­le per i danni alle banchine causati dalle sue barche. Nonostante i contratti di locazione, i querelanti sostengono di non essere responsabi­li per i danni ai moli a causa del fatto che i moli stessi non hanno retto. Secondo la causa, la maggior parte delle barche che erano in porto sono rimaste attaccate alle banchine danneggiat­e, e Geddie, avvocato marittimis­ta in pensione, sostiene che ciò significa che gli armatori avevano preso tutte le misure per assicurare l’ormeggio sicuro delle loro barche.

C’è anche un altro punto oscuro: non si capisce quali barche abbiano causato quale tipo di danni. Gli avvisi di pagamento inviati agli armatori sono state formulati sulla base della lunghezza della loro barca: alla richiesta di specificar­e i danni causati da ogni singola imbarcazio­ne, il Marina non ha fornito dettagli. Secondo gli avvocati, se il porto non ha modo di sapere chi ha danneggiat­o chi, non può nemmeno sapere chi sia il responsabi­le dei danni causati. Seguiremo la vicenda e vi faremo sapere come andrà a finire.

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