DNA VISMARA
Il brand Vismara ha superato i 35 anni, oggi ha nuovi soci e nuove idee di barche, ma il DNA è quello delle origini, ce lo raccontano i protagonisti
Vismara ha superato i 35 anni, ma il DNA è quello delle origini
Nel mondo della nautica, come in quello delle automobili, avere un marchio che produce un determinato prodotto da oltre 30 anni, significa avere attraversato varie ere di design e tecnologia. Il marchio Vismara nasce nel 1984 e, da oltre 35 anni, è stato spesso all’avanguardia attraversando epoche e tendenze, ma rimanendo in qualche modo sempre federe a se stesso.
Abbiamo attraversato questi 35 anni di storia con Alessandro Vismara, il fondatore di quella che oggi si chiama Vismara Marine Concept, e con i nuovi soci del cantiere, scoprendo cosa è diventato oggi questo brand e soprattutto cosa vuole essere in futuro.
Un marchio che è cambiato con l’ingresso in società di Marco Marioni, 33 anni di esperienza nel mondo dell’automotive e nel gruppo Pirelli, e di Stefano Bennati, esperto di finanza e di mercati, entrambi già armatori Vismara. Ma non sono solo loro la novità, la parola “Concept” aggiunta dopo Vismara Marine segna infatti una nuova era per il brand italiano.
“Tutta la storia è nata nel lontano ‘84 da quella che era la Vismara Yacht Deisgn” esordisce Alessandro Vismara, “nei primi anni ‘80 progettavo barche da regata, con successo, Vismara cominciava quindi a essere un nome, ma non erano barche costruite da me, solo progettate, nel 1989 ho pensato che il modo migliore per garantire risultati ai nostri clienti era anche costruirle. Così diventai partner di Marine Service di Viareggio, i cui soci eravamo io e Massimo Vassalle, una persona a cui devo moltissimo. Volevamo fare un cantiere che fondesse studio di progettazione e costruzione, volevamo dare ai croceristi il diritto di navigare bene come fanno i regatanti, ovvero impiegando nella costruzione un approccio scientifico e raffinato che viene dal settore delle competizioni, un po come succedeva in Maserati o Ferrari”, era questa la filosofia Vismara dei primi anni. Un marchio nato nel mondo delle regate, che ha portato i concetti delle barche sportive su quelle da crociera, per poi evolversi ancora. Come ci spiega Marco Marioni a proposito del presente di Vismara, “La nostra mission oggi è fare imbarcazioni custom dai 45 ai 90 piedi, che nascono ovviamente dalle relazioni
di Alessandro con i nostri armatori e con i loro sogni. Noi possiamo seguire o fare i trend, perché è la filosofia custom che ci rende liberi di produrre qualcosa che a volte è anche molto avanti e innovativo come stile e soluzioni” racconta Marioni, che ci fa un po’ la fotografia di cosa è diventato Vismara. Un brand per armatori esperti e velisti evoluti, che hanno in testa la propria idea di barca e vogliono metterla in pratica.
“Saper ascoltare le esigenze, la storia, le passioni e le paure del cliente è il primo e indispensabile passaggio per capire che cosa si aspetta. Siamo diventati negli anni una sorta di atelier, perché creiamo prodotti unici, dove velisti esperti si fanno creare qualcosa di particolare” prosegue Vismara, che racconta: “abbiamo clienti che sono magari alla quinta barca con noi in 25 anni, il processo di realizzazione diventa quasi più soddisfacente che andare in barca tanto è la voglia di vedere su carta e poi in realtà i propri sogni”. “Vengono realizzati veramente i sogni degli armatori” spiega Stefano Bennati, oggi socio e armatore Vismara, che racconta la sua esperienza: “gli armatori con Vismara lavorano veramente a quattro mani con il team di progettazio
La “mission” di un cantiere che fa barche custom è quella di realizzare i sogni nel cassetto dei propri armatori regalandogli la barca su misura
ne, io stesso sono armatore di un 71 piedi, Red Carpet, nata così, evoluta da una barca di dimensioni più piccole. Da armatore ho trovato nel cantiere Vismara la possibilità di fare la barca che volevo, performante per me e comoda per la mia famiglia” ci dice. L’esigenza di un cantiere che fa un prodotto custom è quella di realizzare i sogni degli armatori, ma questi devono essere supportati da un progetto integrato che li renda sostenibili e realizzabili concretamente, realizzando un prodotto di valore anche per il cantiere che lo promuove.
“La vera sfida di questo lavoro è che il prodotto è il cuore di tutta l’avventura” puntualizza Marioni, “realizzarlo senza compromessi sulla producibilità, come chi lavora in serie, e seguire il desiderio dell’armatore anche se va fuori dagli schemi consueti è qualcosa di stimolante. Ma per fare cose “ardite” deve esserci sempre un forte contro altare sulla progettazione, in modo da realizzare un progetto in cui le innovazioni e le richieste dell’armatore siano integrate e diano valore alla barca, questo è un modo anche per produrre un prodotto in modo sostenibile dal punto di vista dei budget. Questo processo si può applicare anche al mondo delle barche a motore, e stiamo lavorando già adesso ad alcune idee innovative”.
Gli fa eco Stefano Bennati, che precisa: “bisogna stare attenti perché sulle barche custom i costi possono a volte lievitare velocemente in base alle modifiche e alle personalizzazioni che il cliente chiede. Si tratta di avere un po’ di attenzione ed equilibrio per rispettare il giusto profitto che deve avere un cantiere, che serve poi per mantenere il livello di ricerca e sviluppo che un marchio come Vismara deve avere è ha sempre avuto” spiega Bennati. “La chiave di questo equilibrio è a volte anche sapere fare un passo indietro e fare entrare in una squadra di progettazione i migliori specialisti per quel determinato prodotto” aggiunge Vismara, “abbiamo lavorato con i migliori progettisti e strutturisti al mondo in questi anni, cambiando di volta in volta in base alle esigenze di progetto, confrontando vari know how per crescere sempre come competenze, ed è il segreto per fare progetti di successo ambiziosi” ci svela.
E poi c’è la novità del Concept, che va proprio nella direzione di quello che hanno appena detto i tre protagonisti. Un po’ come avviene nel mondo automobilistico, Vismara oltre a realizzare una barca su misura metterà a disposizione dei suoi armatori le “piattaforme” delle barche di successo già realizzate da potere sviluppare insieme al cliente per fare diventare anche queste un prodotto su misura. “Abbiamo aggiunto la parola concept” ci spiega Vismara, “perché vogliamo lanciare una differente idea d’azienda: il nostro dna su prodotti tecnologici e d’avanguardia è inalterato, ma con
una gestione attenta per cercare di capitalizzare l’esperienza di questi anni e creare delle piattaforme sulle quali fare sviluppare le barche dei nostri clienti. Ad esempio abbiamo fatto il Vismara 80 per la famiglia Moratti, una barca full custom, e sulla base di questo progetto abbiamo in produzione un secondo 80 piedi. Abbiamo usato la piattaforma del Vismara 80 super tecnologico fatto per i Moratti per sviluppare la barca del cliente che ce l’ha chiesta e che avrà un prodotto che non sarà come il primo pur partendo da quello”. Come avviene nelle automobili, in cui una piattaforma o un motore vengono poi declinati in modelli differenti tra di loro, pur avendo qualcosa nel DNA in comune. “Vorrei esprimere un sogno” ci racconta Marioni, “per come noi lavoriamo, partendo dai desideri dell’armatore, spero di vedere nascere con i nostri owners modelli così di tendenza e avanti come soluzioni da poter diventare replicabili e personalizzabili anche per molti altri armatori, come successo per esempio per il nostro 62 o per l’80, sarebbe fantastico”.
Una cosa è certa però, i Vismara del futuro non perderanno il loro DNA, saranno sempre delle barche fuori dal coro, originali e con soluzioni all’avanguardia, leggere e costruite con materiali e tecnologie moderne. E poi ci saranno quelle che Alessandro chiama le “barche col tetto”, ovvero i blue water cruisers deck saloon in stile Vismara.
“Spingeremo certamente anche nella direzione di quelle che chiamo barche col tetto, dalle quali cui nascerà il Vismara 52 XR. Si tratta di una tendenza che stiamo seguendo ed è interessante per il mercato”, spiega Vismara.
Stefano Bennati, da armatore oltre che socio, ha la sua idea sul futuro: “Fruibilità è la chiave delle barche Vismara del futuro: una barca che magari non si usa solo d’estate ma tutto l’anno, che magari può diventare barca ufficio o barca casa, non è solo una questione di spazi ma anche di soluzioni, arredamento, idee. Le cosiddette “barche con il tetto” garantiscono vivibilità e luminosità eccezionali, hanno una grande fruibilità degli spazi, abbiamo sviluppato questo concetto su varie lunghezze, una barca da crociera lunga che mantiene comunque lo spirito Vismara”. Un altro tema caldo per il futuro del marchio è il fattore “green”. E anche su questo tema le idee sembrano chiare. “A proposito di futuro, noi in tema di barche eco, che saranno il futuro, siamo precursori di ibrido ed elettrico già da anni” puntualizza Vismara, “ma per essere ecologici non bisogna solo utilizzare materiali green come la fibra di lino e la resina ricavata dalle biomasse, ma anche utilizzare un progetto efficiente che si muova nel mare in maniera fluida, navigando di più a vela e consumando poco carburante, riducendo quindi il suo impatto sull’ambiente non solo nella produzione ma anche nella realtà della loro navigazione. Navigare con barche leggere consente di assorbire poca energia dall’ambiente e quindi il progetto diventa ecologico a 360 gradi, non solo per i materiali o un singolo elemento. Essere ecologici deve essere lo strumento per avere una tangibile differenza nel navigare, più comodo e veloce, ma anche silenzioso e autonomo energicamente” chiosa Alessandro. La storia continua.