ROLEX GIRAGLIA
La vittoria del Sydney 43 e quella del “vecchio” Ice 61 Ita Centodue, ecco chi sono i vincitori di un’edizione memorabile
Storie e barche di una Giraglia da sogno
È stata una Giraglia caratterizzata da condizioni meteo pressoché perfette quella dell’edizione 2021. Il percorso era un inedito: essendo saltato il programma delle costiere a Saint Tropez, causa Covid, la lunga è partita da Sanremo. La navigazione, per la prima volta, ha affrontato prima della Giraglia due boe: una a Cala del Forte, il nuovo porto di Ventimiglia, e l’altra alla meda della Chretienne davanti alla Rade d’Agay. Poi lo scoglio della Giraglia e la risalita verso Genova per il traguardo. Il vento non è quasi mai mancato: un robusto levante sui 15 nodi ha accompagnato la partenza, per poi girare a sudest e indebolirsi durante la prima notte di regata, e tornare molto forte il secondo giorno, regalando planate a non finire alle barche che avevano girato lo Scoglio e stavano risalendo verso Genova. Il primo sul traguardo, dopo 26 ore, è stato il Maxi 100 Arca di Adalberto Miani.
La vittoria in IRC overall, che assegna la vittoria generale della Rolex Giraglia, è stata conquistata dal Sydney 43 Imagine di Gilles Argellies. Il secondo posto in IRC overall è andato al First 40 Mon Ile di Gianrocco Catalano, un nome noto dell’altura italiana che frequenta spesso i podi delle regate. Barca che nasce di serie ed è stata ottimizzata per correre in offshore e non solo. Terzo posto per Rossko, JPK 11.80 di Timofey Zhbankov, altra barca con il vizietto della vittoria nelle lunghe.
In ORC, classifica che non assegnava il Trofeo generale della regata, il successo è andato invece al Frers 64 Anywave di Alberto Leghissa, sul secondo gradino del podio sale Vito 2, A40 di Gianmarco Magrini, terzo lo Swan 42 Voloira IV di Francesco Zucchi. La vittoria del Sydney 43 in IRC overall non è un caso. Progetto del 2011, a firma di uno dei geni delle barche pensate per le regate offshore, un certo Jason Ker. Se il nome non vi dice ancora nulla, Ker fu anche il progettista del Coppa America Shosholoza, che nell’edizione del 2007 a Valencia pur non avendo un equipaggio esperto diede filo da torcere a tutti proprio perché si trattava di una carena decisamente veloce.
E veloci sono tutte le carene di Jason Ker, con la fortunata serie di barche “Ker” (costruite da Mc Conaghy) che da anni ottengono buoni risultati in tutte le regate d’altura a cui partecipano. Il Sydney 43, di Sydney Yachts, viene costruito dalla croata AD Boats, il progetto è del 2013, Imagine nello specifico è stata varata nel 2016. Una barca pensata per le regate offshore ma concepita con una carena all round e non sbilanciata solo verso le andature portanti come accade con molti progetti offshore. A poppa si notano le forme tipiche dei progetti Ker, con le svasature delle uscite di poppa che fanno si che questa zona dello scafo vada in immersione solo a barca sbandata per aumentarne la lunghezza al galleggiamento. All’interno anche un layout per andare in crociera, ma niente mobilio in legno, solo in composito per non appesantire la barca. La barca è lunga 13,10 metri, larga 4,20, pesa poco più di 6 tonnellate e di bolina vanta 107 mq di superficie velica, con quasi 200 di asimmetrico per le andature portanti. Menzione d’obbligo per altre due barche italiane, l’ Ice 61 Ita Centodue di Adriano Calvini, che ha vinto la regata nella classifica IRC 0, e il Ker 46 Lisa R di Gianni Di Vincenzo che ha chiuso al 4 posto overall con una vittoria che sembrava a portata ma è sfuggita solo nell’ultima ora di bonaccia davanti al traguardo di Genova. Ita Centodue è una barca pensata per la crociera veloce, ormai non più nuovissima (varata nel 2009) ma con un po’ di miglia sulla scia, che ha dimostrato ancora oggi, e grazie a un equipaggio di livello indiscusso (a bordo tra gli altri Tommaso Chieffi e Ambrogio Beccaria), di essere ancora competitiva. Del Ker 46, stesso progettista del Sydney 43, c’è quasi poco da dire: Lisa R è una delle barche di punta dell’offshore italiano, nonché uno degli equipaggi che ha un programma di regate d’altura più ambizioso. Ne sentiremo parlare probabilmente a lungo in occasione delle principali regate d’altura.
Mauro Giuffrè