Nel mondo di MARTA
Èlei la “Regina” del windsurf sardo al femminile e rappresenta l’Italia alle Olimpiadi di Tokyo, Enoshima per la vela, nella classe RS:X donne. Ha un grande talento, tanto da essere considerata una potenziale erede di Alessandra Sensini. È bella ma ha i sogni, le paure e le fatiche di una ragazza “normale” che per raggiungere i suoi obiettivi ha fatto sacrifici importanti. Ecco chi è Marta Maggetti, 25 anni da Cagliari, cresciuta a sabbia del Poetto (la spiaggia dei cagliaritani) e tavola a vela.
Timida nella vita ma vincente sulla tavola, la ragazza che oggi è dentro il gruppo sportivo delle Fiamme Gialle è stata avviata al windsurf dal papà. Con lei abbiamo fatto una lunga chiacchierata, abbiamo parlato di vela e Olimpiadi, ma anche della sua vita, della rivalità sana con l’amica Giorgia Speciale e di molto altro. Benvenuti nel mondo di Marta Maggetti.
Come è nata la passione per il windsurf? Ti ricordi la prima volta sulla tavola?
Ho iniziato a Cagliari al Poetto, al Windsrufing Club Cagliari, all’eta di 8 anni grazie a mio padre, anche lui appassionato di windsurf.
Lui mi ha fatto provare quell’estate di tanti anni fa, a poco a poco ho iniziato a uscire in mare tutti i giorni, innamorandomi di questo sport. Per due estati di fila mio papà mi ha seguito molto, usciva sempre con me e mi faceva provare un po’ in tutte le condizioni, piano piano iniziavo a uscire anche con vento forte. A 11 anni ho fatto la prima gara nazionale, arrivai seconda.
Ormai ero partita e non mi sarei più fermata.
Cos’è oggi per te il windsurf?
Per fortuna è rimasto sempre una passione, anche se nel frattempo è diventato un lavoro. La cosa più bella è fare quello che si ama come lavoro, ma resta sempre un momento di sfogo per me, quando mi alleno io mi diverto e sono spensierata, adoro l’adrenalina che solo il windsurf mi sa dare. Quando sento un po’ di tensione prima di una regata importante magari faccio una manovra di freestyle per scaricarmi.
Quando hai iniziato a pensare che arrivare alle Olimpiadi non sarebbe stato soltanto un sogno? Già 5 anni fa mi ero messa in testa questo obiettivo. Mi sono resa conto che iniziavo ad andare bene nelle regate internazionali, e già per il 2016 ci ho provato ma a quei tempi c’era Flavia (Tartaglini, n.d.r.). Dopo il 2016 è diventato un vero e proprio obiettivo. Questo è stato un quadriennio bellissimo nonostante la selezione fosse così dura. Il rapporto con Giorgia Speciale con cui mi sono giocata la selezione è stato molto bello, siamo state bene insieme nonostante fossimo rivali. Siamo riuscite entrambe a raggiungere un livello molto alto e considero Giorgia come un’amica. Ci siamo allenate sempre insieme nell’ultimo anno, a Cagliari o fuori, poi alle gare essendo tanto tese e concentrate non dividevamo l’appartamento, ma è normale questo.
Ti aspettavi di riuscire a qualificarti per Tokyo? Quando abbiamo chiuso nel 2019 la stagione per il Co
“Per fortuna il windsurf è rimasto sempre una passione, anche se nel frattempo è diventato un vero lavoro. La cosa più bella è che faccio quello che amo”