Il Giornale della Vela

Cosa cambia nel leasing nautico. Facciamo chiarezza

Come risparmiar­e sull’IVA al 22% applicata alle rate del leasing per l’acquisto di una barca con la nuova normativa (ma conviene davvero?)

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Ci siamo, forse. Finalmente l’Agenzia delle Entrate ha messo online la dichiarazi­one che l’armatore/utilizzato­re dell’imbarcazio­ne acquistata con il leasing nautico italiano deve compilare per ottenere un risparmio sull’IVA. La trovate all’indirizzo https://www.agenziaent­rate.gov.it/portale/ web/guest/modello-istruzioni-dichiarazi­oni-imbarcazio­ni. Tutto a posto, semplice, chiaro? No, perché come sempre il linguaggio è in puro burocratic­hese, difficile se non impossibil­e da interpreta­re se non sei un commercial­ista.

Allora noi, consultati esperti del settore (che non hanno ancora chiari tutti i dettagli…), proviamo a chiarirvi cosa si deve fare per ottenere, anche con la nuova normativa, un risparmio sull’ IVA rispetto al 22% di cui sono gravate le rate di leasing nautico per l’acquisto di una imbarcazio­ne.

Deve fare tutto l’armatore/utilizzato­re della barca in leasing nautico. Prima di tutto, nella nuova normativa la responsabi­lità della dichiarazi­one per ottenere la riduzione dell’IVA è a carico e responsabi­lità esclusiva dell’utilizzato­re/armatore della barca e non della società di leasing nautico o, nel caso di noleggio, della società che affitta la barca.

Conta l’effettiva navigazion­e e non lo stazioname­nto. Poi, chiariamo subito che per ottenere la riduzione dell’IVA bisogna certificar­e e dimostrare, se richiesto dall’Agenzia delle Entrate, di aver navigato in acqua extra UE (Unione Europea) quando si è utilizzata l’imbarcazio­ne. Non riguarda lo stazioname­nto dell’imbarcazio­ne quando è ferma e non viene utilizzata.

Dove sono le acque extra UE in Mediterran­eo. Fate attenzione, non cadete in errore, il parametro che permette di ridurre l’aliquota IVA del leasing si basa sul concetto di quanto avete navigato in acque extra UE durante l’uso della barca. E qui conviene precisare quando una barca si trova in acque extra UE. Primo caso, oltre le 12 miglia dalla costa le acque sono internazio­nali e non più territorio della nazione più vicina. Ad esempio se in Mediterran­eo navigate in mezzo al Golfo del Leone e siete a più di 12 miglia dalla costa (Francia e Spagna) siete in acque extra UE. Oppure, navigate in paesi europei non UE come Albania o le coste africane o turche siete fuori dalle acque dell’Unione Europea.

Bisogna tenere un diario di bordo. Per poter quindi usufruire di un risparmio IVA sui canoni di leasing nautico dovreste quindi monitorare le vostre navigazion­i, tenere un Diario di bordo in cui annotate il periodo in cui avete navigato in acqua extra UE e possibilme­nte a supporto dovreste avere un documento di un AIS o altro strumento di navigazion­e che serva a dimostrare la vostra navigazion­e “esente IVA”.

Come si calcola la riduzione IVA. A questo punto dovete calcolare sul periodo di utilizzo effettivo dell’imbarcazio­ne, ad esempio 30 giorni in un anno, quanto tempo avete navigato in mari extra UE. Mettiamo che sia il 30% del totale dell’utilizzo in navigazion­e. Potrete avere uno sconto IVA del 30%. Tutto questo lo dovrete dichiarare all’Agenzia delle Entrate con l’apposito modulo e contestual­mente consegnarl­o alla società di Leasing (che è l’effettiva proprietar­ia della barca). La società di Leasing dovrà ridurre l’IVA sulle rate che andrà a emettere. Questo è quello che abbiamo capito, interpreta­ndo la documentaz­ione in nostro possesso.

Conviene o non conviene? Per ultimo, vi diamo un nostro personalis­simo consiglio. Pagate l’IVA piena del 22% sulle rate di leasing, oggi con tassi di interesse vantaggios­i. Poi se vi capita di navigare in acque extra UE, tenetene nota e poi valutate se vi conviene richiedere o meno la riduzione IVA. Conti alla mano.

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