Perché le vacanze in barca italiane piacciono a tutti
Uno dei più grandi noleggiatori in Italia, Stefano Pizzi di Spartivento, ci racconta i segreti del successo del charter. La differenza la fanno i dettagli
Nata nel 2001 come una delle prime società di noleggio di barche a vela e di catamarani nel Mediterraneo, oggi propone agli amanti delle vacanze in barca a vela una flotta che comprende circa 100 barche a vela e catamarani di ultima generazione. È Spartivento Charter e si presenta oggi sul mercato nautico come una delle società di charter più grandi e importanti in Italia. E proprio le vacanze lungo le più belle coste della Penisola sono state al centro dell’interesse dei viaggiatori durante questa estate appena finita. Per capire come è andata la stagione e quali sono state le risposte del mercato, abbiamo chiesto a Stefano Pizzi, CEO & Founder di Spartivento, oltre che grande esperto del mondo del diporto tricolore, di svelarci il suo privilegiato punto di vista.
Un’estate di turismo ancora di prossimità ma forse per la nautica non è stato un male?
Già dall’anno scorso avevamo iniziato ad abituarci a lavorare quasi esclusivamente con il turismo locale. E tutto sommato penso che in Italia siamo fortunati, perché i viaggiatori nazionali sono sempre tanti, rispetto ad esempio a quanto accade in Paesi come Grecia e Croazia, che invece si affidano per lo più al turismo internazionale, oltre che intercontinentale. Per la nautica questo turismo di prossimità quindi non è stato sicuramente un male: anche perché ormai la vacanza in catamarano è una delle più richieste, tanto che per noi spesso è persino difficile riuscire a soddisfare la domanda.
Quali sono state le destinazioni più richieste in Italia?
Le Isole Eolie e la Sardegna sono state in pole position, e questa non è certo una novità vista la grande bellezza marina delle due mete, ma quest’anno posso dire che anche la Toscana ha sorpreso. È stata davvero una meta importante per le prenotazioni estive, perché vicina, e quindi facilmente raggiungibile, da grandi città come Roma e Milano. Quest’anno comunque abbiamo aperto basi in tutta Italia completando l’offerta su tutte le aree interessanti. Anche perchè, ancora per 2 o 3 anni avremo un turismo quasi completamente di prossimità e quindi su questo bisogna investire.
Quali sono state le risposte dei turisti, in particolare di quelli nuovi, cioè che per la prima volta hanno scelto di fare le loro vacanze in barca?
Innanzitutto, per quanto ci riguarda, abbiamo dovuto pagare un caro prezzo per fornire loro assistenza a 360 gradi: non conoscendo le barche e le regole del charter nautico siamo dovuti partire spesso “da zero” con la formazione al cliente, soprattutto alla base, prima della partenza. Comunque per me è assolutamente un buon segno il fatto che altre tipologie di clienti si siano avvicinati a questo tipo di vacanza, perché per i prossimi anni faremo sicuramente affidamento
La flotta Spartivento comprende circa 100 barche a vela e catamarani di cantieri come Beneteau, Jeanneau e Lagoon
ancora anche su questo tipo di nuovi turisti nautici. La vera difficoltà è e sarà però quella di riuscire a soddisfare le esigenze di un pubblico che è abituato a stare negli hotel o nei villaggi; insomma viaggiatori che hanno delle aspettative da “terraferma” per quanto riguarda servizio e prodotto. Bisogna alzare l’asticella della manutenzione e dello staff per stare al passo a queste esigenze e far contenti tutti, ma sono convinto che ce la faremo.
Tutto bene con i protocolli di sicurezza? I vostri che sono dallo scorso anno ben rodati e ben chiari vi hanno dato un vantaggio competitivo?
Fortunatamente si: anche perchè quest’anno i vantaggi della grande campagna di vaccinazione che è stata fatta in Italia si sono sentiti. È stato tutto molto tranquillo, sia per quanto riguarda queste procedure anti-covid sia a proposito dei rischi di contagio, che sono diminuiti in modo cruciale.
I numeri di questa estate vi hanno confermato che il turismo nautico può finalmente fare un salto e aprirsi a un pubblico più eterogeneo e trasversale?
Indubbiamente. Quest’anno abbiamo avuto, come dicevamo prima, tanti clienti nuovi che provavano l’esperienza della barca a vela per la prima volta. In molti casi erano turisti che già dall’anno scorso avrebbero voluto prenotare ma non erano riusciti a trovare disponibilità. Questo anche perché il turismo locale ricerca per la maggior parte le due-tre settimane centrali di luglio e agosto per le proprie vacanze, ma allo stesso tempo spesso si muove non prima di maggio o giugno per prenotare, quando invece ormai si è già sold out per le settimane di punta. Sono convinto che questo successo del turismo nautico però andrà avanti per diverso tempo, perché si è scoperto che con una spesa ragionevole una famiglia può andare in vacanza per una settimana con tappe itineranti, scoprendo quindi diverse località meravigliose e gustandosi mare fantastico e buona cucina.
E i velisti di lungo corso che impatto hanno avuto e come potranno aiutare il settore a crescere ancora?
Per loro lo spazio c’è da sempre e continuano ad essere una nicchia di clientela fondamentale. Anche perché loro de-stagionalizzano molto rispetto al turismo “mordi e fuggi” di agosto, quindi sono il motore che alimenta tutto il resto della stagione turistica. Nei mesi di settembre e ottobre - e poi di maggio e giugno 2022 - ci auguriamo anche di poter riaccogliere nuovamente i velisti esteri, quelli che da sempre arrivano in Italia da Francia, Germania, Russia, Ucraina e Regno Unito. Questa estate sono parzialmente ritornati a veleggiare in Italia ma ancora in pochi: ovviamente a causa delle limitazioni di viaggio ancora in atto per una parte di questi Paesi.