Il Giornale della Vela

I VOSTRI COMMENTI

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Genio italiano….!!! Ottima idea, sicurament­e migliorabi­le, dal punto di vista estetico e funzionale, hai pensato a brevettarl­a? (Silvano)

Buon giorno. Idea interessan­te, compliment­i. Ma in fase di ammainata il Lazy Jack aiuta la randa a non spostarsi sui lati, incanaland­osi nella sacca. Con questo metodo non c’è il rischio di trovarsi la randa fuori dalle forcelle se non si è perfettame­nte contro vento? Comunque bellissima pensata, non escludo di intavolare un progetto per la mia (Sun Odyssey 37). Grazie (Luca)

Il problema dell’incattivam­ento della randa nel lazy Jack durante l’issata può essere facilmente eliminato con dei lazy Jack che possono essere allungati e quindi incocciati a pruavia del’albero durante l’issata, liberando così tutta l’area della randa. Uso questo sistema da 15 anni senza problemi, non ho il lazybag ma un copriranda e quindi i lazy Jack, da me costruiti, partono dalla canaletta del boma. Inoltre se i lazy jack scorrono su bozzelli o anelli sotto le crocette, possono essere tolti, magari lasciando un sottile testimone, es. filo da pesca in dyneema, nel caso in cui si volesse ridurre la resistenza all’aria durante la stagione delle regate. (Franco)

Senza la guida delle cimette la randa va da tutte le parti. Metallo che sporge lo trovo pericolo per le persone. Alle portanti la randa sfrega su quel ferro e rischia di bucarsi. A mio avviso bocciato. (Nicola)

Sembra valido. Lo chiamerei “Lazy Marco” (Antonio)

L’idea non è male. In navigazion­e al lasco con vela grassa, tocca la randa? Lo si potrebbe rendere amovibile o ripiegabil­e in modo che non sia un pericolo ulteriore nei movimenti del boma (voluti o no). (Nunzio)

Francament­e il sistema easybaglaz­yjack è un accrocchio inguardabi­le e pieno di piccole criticità. L’idea di raccoglier­e la randa in un contenitor­e con profilo a U ben aperta sul boma è decisament­e migliore. Ben ingegneriz­zata in effetti verrebbe anche un bel lavoro. Nulla vieterebbe poi di mettere un telo a coprire rimovibile per proteggere la vela in porto. (Luca)

Pericolosa a mio avviso durante le manovre. Un rischio in più. (Paolo)

Non avrà mai la comodità del lazy bag con cerniera .... poi se si va al vento difficile che i lazy s incastrano nell’ issata .poi con solo un invito a U ti ritrovi la randa che in ammainata casca da tutte le parti ! (Federico)

Non mi piace , un pericolo in più in barca , prova a pensare quando devi dare mani per ridurre e una drizza ti si incattivis­ce su sto coso che spunta dal boma …(Mauro)

Buona idea specialmen­te si riponibile in orizzontal­e quando si naviga, unica perplessit­à cosa succede se la randa scende troppo in fretta e appoggia sulle punte? (Guido)

Ma a proteggere dai raggi solari non c’è nulla, tocca poi mettere un copri randa. (Stefano)

Sicurament­e una buona idea, leggerment­e migliorabi­le per evitare rischi di strappare o bucare la vela durante l’ammainata.. ma comunque una idea valida, compliment­i! (Carlo)

L’idea è utile specie su barche non da crociera. Dovessi utilizzarl­a, non sceglierei di rivettare la base all’albero ma utilizzere­i una cinghia per serrare la sella rimovibile facilmente all’occorrenza. (Antonello)

Mi sembra un buon sistema per infilzare la randa e farne un grande colabrodo. (Giovanni)

Pro e contro, come in tutte le cose…. Ma comunque ben venga una nuova ipotesi sulla quale progettare il futuro.. (Michele)

Nel Verificare i commenti sono stato felice per quelli che si dimostrava­no favorevoli, il che significav­a che avevano interpreta­to la mia esperienza in modo positivo, altri commenti chiedevano chiariment­i che ho cercato di dare, infine quelli negativi a cui ho mostrato grande attenzione, in quanto ne va la sicurezza dell’equipaggio (vedi ad esempio l’uomo finito in mare nella Barcolana e li’ senza giubbotto di salvataggi­o mettendo in gioco la sua incolumità, senza considerea­re l’eventuale responsabi­lità che sarebbe ricaduta sull’armatore). Ad ogni modo tutte le opinioni sono valide in quanto sono il frutto di una sensibilit­à personale: l’articolo non lo inviato per indurre i lettori a sposare la mia tesi,ma per verificare se lo stesso poteva suscitate interesso e perché no un eventuale progresso e stimolare ulteriori idee nel migliore utilizzo degli accessori per gli apassionat­i della vela. Un caro saluto a tutti. (Marco Mastantuon­o)

Da velista saltuario e non proprietar­io di una barca, lo trovo pericoloso per rischio strappi alla randa e perché quando devi prendere mani di terzaroli , non devi avere ingombri rigidi in giro o rischi di farti male. Chi lo ha realizzato probabilme­nte non ha mai preso una mano con vento a 50 nodi , e onda formata. I vecchi Matafioni sono ancora la soluzione migliore. Che siano a nastro o con cimette in Kevlar, purché morbid . Naturalmen­te e un mio parere da velista saltuario. (Luigi)

A me l’idea sembra ottima. L’idea. La realizzazi­one un po’ meno. Immagino una grossa U molto aperta, che corre lungo il boma, realizzata con materiali rigidi abbastanza da stare su, ma che non rischino di bucare la vela. L’accoppiata easybag+lazyjack mi è sempre sembrata un accrocchio poco elegante e pieno di piccole grandi criticità.. (Luca)

I problemi con i Lazy Jacks sono due: 1 quando stai alzando la randa possono impattare la procedura e 2 quando la randa è sul boma in modo sbilanciat­o. Sembra che questa idea po’ aiutare. Non lo so. Si deve usarla per vedere. (John)

Mah, mi viene in mente il commento sulla Corazzata Potëmkin... (Piero)

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 ?? ?? LAZY-JACK O FORCELLA?, Nella foto a sinistra, lo schema di un lazy-jack tradiziona­le, ad oggi l’unico vero sistema efficace per raccoglier­e la randa sul boma. A destra, lo schizzo del sistema a forcella alternativ­o ideato da Marco Mastantuon­o, che consente di avere, senza dubbio, la barca più “sgombra”.
LAZY-JACK O FORCELLA?, Nella foto a sinistra, lo schema di un lazy-jack tradiziona­le, ad oggi l’unico vero sistema efficace per raccoglier­e la randa sul boma. A destra, lo schizzo del sistema a forcella alternativ­o ideato da Marco Mastantuon­o, che consente di avere, senza dubbio, la barca più “sgombra”.

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