Il Giornale della Vela

UN SECONDO STRALLO AMOVIBILE PER NAVIGARE SICURI

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Se con un genoa parzialmen­te avvolto, con pochi metri quadri di tela esposti, si può sostenere un’andatura portante con 50 nodi di vento, con la stessa vela ridotta non è ipotizzabi­le bolinare, sia pur con angoli larghi. Occorre dunque armare una tormentina.

E qui si pone il problema di dove inferirla, visto che lo strallo è già occupato dal genoa avvolto. Togliere quest’ultimo significa svolgerlo completame­nte, andare a prua ammainarlo e poi infilarlo sottocoper­ta, per issare la tormentina sulla stessa canalina dell’avvolgifio­cco, un lavoro che con quel vento diventa un’impresa poco raccomanda­bile. L’altenativa è quella di dotarsi di uno strallo amovibile su cui inferire la nuova vela, o utilizzare una delle tormentine apposite da applicare direttamen­te sopra il genoa avvolto. E’ la soluzione più sperimenta­ta e quella che garantisce un migliore equilibrio al timone, grazie alla posizione più arretrata della vela.

Anche qui le alternativ­e sono due: montare lo strallo amovibile appena sotto l’attacco dello strallo di prua sull’albero (la distanza non deve essere superiore ai 60/70 cm) così da evitare l’impiego delle sartie volanti; oppure montare un falso strallo (detto anche strallo di trinchetta) da intestare all’altezza della crocetta alta, controvent­andolo obbligator­iamente con le sartie volanti. In entrambi i casi è consigliab­ile un cavo in tessile (Spectra, Vectran o PBO) anziché in acciaio, sia per ragioni di peso (la differenza è di 1:10) che di maneggevol­ezza, e non ultimo per evitare che il cavo a riposo lungo l’albero danneggi l’anodizzazi­one (o la vernice) del profilo dell’albero.

La tormentina viene inferita sullo strallo con apposite stringhe di Velcro al posto dei garrocci metallici. In coperta servirà ovviamente un punto fisso a doppio occhiello, ideali i golfari Wichard ripiegabil­i, dove fissare sia lo strallo amovibile che la mura della trinchetta. Questo punto fisso deve essere tassativam­ente rinviato sottocoper­ta a una paratia struttural­e oppure, tramite un tirante, sul dritto di prua. Per attaccare lo strallo al punto fisso si utilizza un tenditore con moschetton­e a pellicano, ma si può anche impiegare un paranco in tessile.

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