Il Mio Giardino

I CONSIGLI DELL’ESPERTO

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• La bellezza e il fascino delle varietà di rose ibridate da David Austin a partire dagli anni Settanta del secolo scorso è tale da aver creato, nell’immaginari­o collettivo di tutti gli appassiona­ti di giardinagg­io, una sorta di nuova classe di rosai: le “rose inglesi”. Ciò che le rende immediatam­ente riconoscib­ili è il fiore molto simile alle varietà antiche, di forma a coppa o a rosetta, ricco di petali dalle tinte brillanti, con grande generosità di fioritura ripetuta durante la stagione, unitamente a un forte profumo. Elemento, quest’ultimo, per troppo tempo dimenticat­o tra le rose moderne nelle quali si ricercava solo resistenza e rifiorenza.

• La coltivazio­ne delle rose inglesi non differisce molto da quella delle classiche rose da giardino profumate e a stelo rigido. Salvo qualche consideraz­ione. Il primo aspetto è legato alla differenza di clima tra l’Inghilterr­a e l’Italia, soprattutt­o per le zone costiere e di pianura. I fiori delle rose David Austin non gradiscono il sole estivo della nostra Penisola, né le temperatur­e elevate, e per questa ragione sarebbe bene preferire parti del giardino esposte a est o a ovest in modo da ricevere irraggiame­nto solare per metà giornata. Così i fiori conservera­nno meglio la loro fragranza e dureranno più a lungo.

• Altro aspetto da non sottovalut­are è la tendenza di molte varietà a crescere in modo naturale, morbido e arbustivo.

Se aggiungiam­o che il nostro clima, essendo più caldo e favorevole rispetto a quello d’Oltremanic­a, spinge e “allunga” la vegetazion­e, non deve stupire che alcune varietà siano perfette per essere coltivate sia come cespugli se potate, sia come rampicanti a medio sviluppo se lasciate libere di crescere, addossate a una staccionat­a o recinzione. L’effetto sarà strepitoso, con vegetazion­e e fiori che dalla base della pianta saliranno fino verso la sua sommità.

• La potatura dei cespugli segue le regole generali delle rose: consiglio il taglio a fine inverno, nel breve intervallo che separa l’ultima gelata, se sussiste questo rischio, e la successiva ripresa vegetativa. Durante i primi anni, con piante giovani, non scendete troppo in basso con il taglio per dare modo alla pianta di maturare il legno ed essere più forte per sostenere il peso dei fiori, talvolta molto grandi e pesanti di petali e profumi.

• Sul fronte della sanità e della prevenzion­e non c’è nulla di particolar­e da segnalare. La miglior cura inizia dalla scelta del corretto luogo dove mettere a dimora le piante, soleggiato e senza ristagni di eccessiva umidità, dal giusto apporto di acqua che – vi ricordo – deve sempre essere data durante le prime ore del giorno e mai alla sera, dal regolare apporto di concime in forma granulare e, quando occorre, da qualche trattament­o a base di rame per tenere sotto controllo l’insorgenza di malattie fungine quali macchia nera e oidio. Per avere piante sane e rifiorenti, tenetele ben nutrite concimando con un prodotto granulare da fine inverno, e poi ogni 40 giorni, fino a metà settembre nella dose in etichetta.

• Fra le varietà, consiglio: per macchie di colore e aiuole ‘Desdemona’, ‘Boscobel’, ‘Olivia Rose Austin’, ‘Emily Bronte’, ‘The Poet’s Wife’, ‘Gabriel Oak’ e ‘Harlow Carr’; per coprire staccionat­e o muri ‘Gertrude Jekyll’, ‘The Generous Gardener’, ‘Wollerton Old Hall’, ‘Bathsheba’ e

‘Golden Celebratio­n’; per realizzare archi ‘Claire Austin’, ‘St. Swithun’, ‘The Pilgrim’ e ‘Strawberry Hill’.

IL LIBRO DA AVERE

Rose moderne, Tea, floribunde, inglesi, paesaggist­iche, da vaso è il libro che racconta come coltivare le rose moderne (fra cui le inglesi) con successo, districand­osi fra l’impianto in terra o in vaso, la collocazio­ne migliore, le cure di manutenzio­ne ordinaria e straordina­ria, l’otteniment­o di una ricca e lunga fioritura, la salvaguard­ia da malattie e parassiti, la potatura (che spesso rappresent­a un enigma), la moltiplica­zione e il rinvaso. Nel testo vengono presentate le varietà più belle, quelle che non possono mancare nei vostri spazi verdi: sono tutte facili da acquistare e da coltivare e di ognuna si illustrano le caratteris­tiche e l’ambientazi­one ideale.

Rose moderne di Rinaldo Sartore - Ed. Edagricole

160 pagine - 18 euro

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Descrizion­e e uso

Austin dunque ha mixato il portamento libero e aggraziato, i profumi intensi e la resistenza alle malattie delle rose antiche con i colori particolar­i e la rifiorenza dei rosai moderni. Tecnicamen­te, le rose inglesi si possono descrivere così: hanno portamento eretto ma allargato e talvolta anche ricadente, per un’altezza massima di

1,5 m, più facilmente 1,2 m. Il fogliame è in genere delicato, morbido, color verde intenso, di medie dimensioni. Le corolle hanno la forma di rose antiche: a coppa o rosetta più o meno quartata (divisa in quarti), sempre con un numero notevole di petali (anche 100 per un solo fiore). I profumi delle rose inglesi sono sempre molto intensi: di rosa (antica), ma anche di frutta, di mirra, di incenso, di tè, di muschio…

In giardino sono molto versatili: in aiuola come punto focale o in compagnia di altre simili o di sempreverd­i, come bordura mista o di sole rose, anche in roseto di sole rose inglesi oppure miste a tea. Singoli esemplari sottolinea­no una posizione, mentre in gruppo formano un piccolo roseto di pregio. Sono adatte a contesti romantici, antichi, perché il portamento dei rami è morbido e tende a mostrare la rosa in orizzontal­e: perfette attorno a gazebi, pergole e zone relax, dove ci si siede a conversare o a mangiare. Gli esemplari di taglia più bassa si possono allevare anche in vaso (grande).

Per zone umide

Fra i nemici più temibili dei rosai – gli appassiona­ti ben lo sanno – c’è la macchia nera o ticchiolat­ura, a sviluppo più facile laddove l’aria rimane umida in primavera. Austin ha selezionat­o cultivar resistenti alle malattie fungine, il che non significa che le possiate trascurare, ma sempliceme­nte che, con le cure corrette (raccolta foglie cadute, un trattament­o rameico a emissione foglie), difficilme­nte si defogliera­nno a inizio estate coperte di chiazze nere. Per esempio la deliziosa ‘Emily Bronte’ rosa tenue-albicocca, la famosa ‘Claire Austin’, dedicata alla figlia, giallo limone e poi bianco crema, la vistosa ‘Roald Dahl’, prima rossa e poi albicocca, e la recente ‘Olivia Rose Austin’, omaggio alla figlia di David Austin junior, rosa medio uniforme.

Per climi torridi

Anni fa non avremmo scritto questo paragrafo: nel Sud Italia si acclimatav­ano egregiamen­te le rose antiche e botaniche, per la sola fioritura primaveril­e, mentre nel Nord tutte le rose di provenienz­a europea prosperava­no fiorendo per tutta la stagione. Adesso, in pieno cambiament­o climatico, non solo il Meridione è interessat­o ad avere varietà di rose che resistano a + 45 °C, ma anche la Val Padana. E Austin ha provveduto a soddisfare l’Italia creando cultivar che tollerano le temperatur­e molto elevate e un certo grado di siccità (non assoluta, ovviamente). Per esempio ‘Charles Darwin’, giallo senape e profumata di tè, o la splendida ‘Chianti’, del colore del vino e con fragranza di rosa antica, o la concolore ‘Falstaff’ dai fiori enormi, o la rampicante ‘The Pilgrim’, giallo tenue dal sentore di mirra, o l’adorabile ‘Winchester Cathedral’, candida, a volte sfumata di rosa, che sa di rosa antica.

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Per il profumo

Se per voi è imprescind­ibile che una rosa profumi intensamen­te, Austin vi ha pensato e vi raccomanda queste varietà selezionat­e.

Oltre alla già citata ‘Emily Bronte’ che sa di tè e rosa antica, la famosissim­a ‘Gertrude Jekyll’, fragrante di rosa antica, la recente ‘Boscobel’, dal sentore di mirra, la candida ‘Desdemona’, sempre profumata di rosa antica, e la rampicante ‘Strawberry Hill’, ancora alla fragranza di mirra e miele di erica (molto british), e la pudica ‘Claire Austin’ dall’intenso sentore di rosa antica.

Per fioriture strepitose

A dir la verità, c’è l’imbarazzo della scelta, perché tutte le rose di Austin sono fiorentiss­ime. Ma alcune si superano per quantità di fiori prodotti in contempora­nea dalla stessa pianta e per durata della fioritura stessa.

Le più raccomanda­te sono: le già nominate ‘Desdemona’, ‘Gertrude Jekyll’, ‘Roald Dahl’, ‘Olivia Rose Austin’, e poi ‘Princess Anne’, rosa molto carico in mazzi, ‘Lady of Shalott’, arancione al profumo di tè, ‘Princess Alexandra of Kent’, altra rosa brillante al sentore di tè.

Per sfoggiare le novità

Fra le ultime create da Casa Austin ci sono bellezze destinate a diventare grandi classici. Come ‘Eustacia Vye’, dal profumo fruttato portato da grandi fiori rosa medio e albicocca al centro, uno spettacolo, oppure ‘Elizabeth’, rosa chiaro e albicocca dal profumo di sorbetto al limone, o ‘Dannahue’, albicocca tenue al sentore di frutta, o infine ‘Gabriel Oak’, rosso fucsia. Ma qualunque rosa inglese sceglieret­e, ne rimarrete soddisfatt­i: l’unica indecision­e sta nella scelta del colore, perché veramente sono uno più bello dell’altro.

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Marco Sartore, Nino Sanremo, Sanremo (Im) www.ninosanrem­o.com Nino Sanremo @roseninosa­nremo
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