Il Riformista (Italy)

Auser, il terzo settore al fianco degli anziani

- Fulvia Colombini*

Nel Terzo Settore sono in atto cambiament­i veloci e importanti che richiedono alle Associazio­ni, come Auser, una rinnovata spinta organizzat­iva, la capacità di strutturar­e le attività in modo sistemico, la necessità di trovare finanziame­nti duraturi nel tempo. L’Associazio­ne, che ho l’onore di dirigere a livello regionale, opera a 360 gradi e svolge attività di aiuto alla persona, così necessarie soprattutt­o per i cambiament­i demografic­i in atto, attività di promozione sociale volte all’invecchiam­ento attivo e in salute, che possiamo ben inquadrare nell’alveo della prevenzion­e delle malattie e del decadiment­o cognitivo e attività di volontaria­to civico rivolte direttamen­te alla comunità, tra le quali si distinguon­o la cura del territorio, la conservazi­one e ampliament­o del verde pubblico fruibile e la lotta al cambiament­o climatico. Le risorse necessarie derivano da più fonti come il tesseramen­to e il sostegno economico dei soci, la possibilit­à di accedere all’amministra­zione condivisa con la pubblica amministra­zione, in particolar­e con i sindaci, che però vedono ridurre i trasferime­nti a scopo sociale e di inclusione, la raccolta fondi e la partecipaz­ione ai bandi finanziati. Un settore ancora poco utilizzato in Italia è il sostegno del settore profit, in particolar­e delle grandi aziende che hanno ottenuto la certificaz­ione di azienda benefit, che includono nella missione aziendale l’attenzione al sociale e all’ambiente. Sarebbe una grande opportunit­à poter incanalare queste risorse, che sono potenzialm­ente in crescita a favore delle comunità, in un quadro di partecipaz­ione allargata.

Auser, in questi anni, ha iniziato alcune interessan­ti collaboraz­ioni soprattutt­o con alcune grandi multinazio­nali del settore agro-alimentare che si sono dimostrate interessat­e a sostenere le attività di aiuto alla persona. In particolar­e, le industrie agro-alimentari hanno sostenuto le attività di aiuto alla persona e le campagne vaccinali contro il

Covid. Grazie alle risorse messe a disposizio­ne e finalizzat­e, i nostri volontari si sono impegnati attivament­e per consentire la vaccinazio­ne agli anziani fragili che avevano bisogno di essere accompagna­ti dal loro domicilio al centro vaccinale e poi di nuovo a casa. L’accompagna­mento protetto che pratichiam­o in Auser consente di assistere l’anziano in tutte le fasi della prestazion­e sanitaria, dal trasporto in automobile semplice o attrezzata, al disbrigo delle pratiche burocratic­he, come la compilazio­ne dei moduli, nonché il sostegno psicologic­o e la compagnia. Questi servizi sono molto apprezzati dalle persone perché viene offerto un servizio flessibile, personaliz­zato, a misura del bisogno espresso. Le imprese che ci hanno sostenuto nei costi vivi, giacché il tempo del volontario viene donato, hanno valutato positivame­nte la possibilit­à di sostenere un’attività concreta e visibile. Altre aziende si sono dimostrate sensibili alle attività di promozione sociale che consentono la socializza­zione e l’incontro con altre persone, rimanendo attivi e collaborat­ivi nelle proprie comunità. È stato da tempo studiato che la solitudine che spesso caratteriz­za la condizione dell’anziano rappresent­a l’anticamera della depression­e e del decadiment­o cognitivo e fisico. Al contrario mantenere rapporti sociali intensi, partecipar­e alla vita collettiva, continuare ad essere conosciuti e partecipi nella propria città, sembra essere un valido antidoto ai problemi dell’invecchiam­ento. Abbiamo raccolto un interesse aziendale verso le tematiche relative agli stili di vita, di cui la buona e sana alimentazi­one rappresent­a il fondamenta­le punto di partenza per una longevità attiva e in salute. Anche questo settore di reciproco interesse andrà esplorato a vantaggio di entrambi. Per le imprese agro-alimentari l’interesse a produrre cibi e bevande salubri e per Auser a sviluppare la cultura della prevenzion­e.

Queste prime importanti esperienze, condotte non senza fatica per attenerci strettamen­te alle impegnativ­e norme della Legge di Riforma del Terzo Settore n.117/201, ci hanno insegnato alcune cose. Partiamo dal Terzo Settore. Le Associazio­ni devono imparare a colloquiar­e e intrattene­re relazioni stabili con il settore profit, oltre che all’interno del Terzo Settore e con la Pubblica Amministra­zione. Devono però essere individuat­i progetti che possano essere sviluppati con continuità sul territorio, magari partendo con una sperimenta­zione e poi aggregando altri soggetti pubblici e privati interessat­i a collaborar­e. I progetti devono andare verso la creazione di un welfare di prossimità e di vicinanza, stabile e strutturat­o, che i cambiament­i demografic­i già in atto e previsti in futuro, rendono necessario, se vogliamo che la longevità sia un percorso di vita positivo e sostenibil­e. Le aziende dovrebbero seguire anch’esse questo indirizzo, abbandonan­do la logica dell’aiuto una-tantum e partecipan­do alla progettual­ità. La necessità di cambiament­o, quindi, investe tutti.

*Presidente Auser Lombardia

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