Auser, il terzo settore al fianco degli anziani
Nel Terzo Settore sono in atto cambiamenti veloci e importanti che richiedono alle Associazioni, come Auser, una rinnovata spinta organizzativa, la capacità di strutturare le attività in modo sistemico, la necessità di trovare finanziamenti duraturi nel tempo. L’Associazione, che ho l’onore di dirigere a livello regionale, opera a 360 gradi e svolge attività di aiuto alla persona, così necessarie soprattutto per i cambiamenti demografici in atto, attività di promozione sociale volte all’invecchiamento attivo e in salute, che possiamo ben inquadrare nell’alveo della prevenzione delle malattie e del decadimento cognitivo e attività di volontariato civico rivolte direttamente alla comunità, tra le quali si distinguono la cura del territorio, la conservazione e ampliamento del verde pubblico fruibile e la lotta al cambiamento climatico. Le risorse necessarie derivano da più fonti come il tesseramento e il sostegno economico dei soci, la possibilità di accedere all’amministrazione condivisa con la pubblica amministrazione, in particolare con i sindaci, che però vedono ridurre i trasferimenti a scopo sociale e di inclusione, la raccolta fondi e la partecipazione ai bandi finanziati. Un settore ancora poco utilizzato in Italia è il sostegno del settore profit, in particolare delle grandi aziende che hanno ottenuto la certificazione di azienda benefit, che includono nella missione aziendale l’attenzione al sociale e all’ambiente. Sarebbe una grande opportunità poter incanalare queste risorse, che sono potenzialmente in crescita a favore delle comunità, in un quadro di partecipazione allargata.
Auser, in questi anni, ha iniziato alcune interessanti collaborazioni soprattutto con alcune grandi multinazionali del settore agro-alimentare che si sono dimostrate interessate a sostenere le attività di aiuto alla persona. In particolare, le industrie agro-alimentari hanno sostenuto le attività di aiuto alla persona e le campagne vaccinali contro il
Covid. Grazie alle risorse messe a disposizione e finalizzate, i nostri volontari si sono impegnati attivamente per consentire la vaccinazione agli anziani fragili che avevano bisogno di essere accompagnati dal loro domicilio al centro vaccinale e poi di nuovo a casa. L’accompagnamento protetto che pratichiamo in Auser consente di assistere l’anziano in tutte le fasi della prestazione sanitaria, dal trasporto in automobile semplice o attrezzata, al disbrigo delle pratiche burocratiche, come la compilazione dei moduli, nonché il sostegno psicologico e la compagnia. Questi servizi sono molto apprezzati dalle persone perché viene offerto un servizio flessibile, personalizzato, a misura del bisogno espresso. Le imprese che ci hanno sostenuto nei costi vivi, giacché il tempo del volontario viene donato, hanno valutato positivamente la possibilità di sostenere un’attività concreta e visibile. Altre aziende si sono dimostrate sensibili alle attività di promozione sociale che consentono la socializzazione e l’incontro con altre persone, rimanendo attivi e collaborativi nelle proprie comunità. È stato da tempo studiato che la solitudine che spesso caratterizza la condizione dell’anziano rappresenta l’anticamera della depressione e del decadimento cognitivo e fisico. Al contrario mantenere rapporti sociali intensi, partecipare alla vita collettiva, continuare ad essere conosciuti e partecipi nella propria città, sembra essere un valido antidoto ai problemi dell’invecchiamento. Abbiamo raccolto un interesse aziendale verso le tematiche relative agli stili di vita, di cui la buona e sana alimentazione rappresenta il fondamentale punto di partenza per una longevità attiva e in salute. Anche questo settore di reciproco interesse andrà esplorato a vantaggio di entrambi. Per le imprese agro-alimentari l’interesse a produrre cibi e bevande salubri e per Auser a sviluppare la cultura della prevenzione.
Queste prime importanti esperienze, condotte non senza fatica per attenerci strettamente alle impegnative norme della Legge di Riforma del Terzo Settore n.117/201, ci hanno insegnato alcune cose. Partiamo dal Terzo Settore. Le Associazioni devono imparare a colloquiare e intrattenere relazioni stabili con il settore profit, oltre che all’interno del Terzo Settore e con la Pubblica Amministrazione. Devono però essere individuati progetti che possano essere sviluppati con continuità sul territorio, magari partendo con una sperimentazione e poi aggregando altri soggetti pubblici e privati interessati a collaborare. I progetti devono andare verso la creazione di un welfare di prossimità e di vicinanza, stabile e strutturato, che i cambiamenti demografici già in atto e previsti in futuro, rendono necessario, se vogliamo che la longevità sia un percorso di vita positivo e sostenibile. Le aziende dovrebbero seguire anch’esse questo indirizzo, abbandonando la logica dell’aiuto una-tantum e partecipando alla progettualità. La necessità di cambiamento, quindi, investe tutti.
*Presidente Auser Lombardia