“IL POTERE È INNANZITUTTO CONTROLLO”
Formazione del Governo Monti: il Presidente di ANM viene informato che il Ministro di Giustizia, per volontà del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, sarà nientedimeno che un avvocato penalista, Paola Severino. Bisogna dunque correre ai ripari. I brani che seguono sono tratti da “Alessandro Sallusti intervista Luca Palamara, Il Sistema, Rizzoli 2021, pagg. 123-124”
Loris D’Ambrosio, che stranamente in quei giorni caldi non mi cerca, si fa vivo la sera prima della formazione del governo. Mi dice: “Luca scusa, sono stato impegnato, è stato faticoso trovare la squadra. Abbiamo deciso che il nome per la Giustizia è quello di Paola Severino”. Interpreto quella telefonata come una sorta di “cerca di capire la situazione, non si poteva fare diversamente” da un lato, e dall’altro “sai, il regista di tutto non sono io, ma il Presidente”. Subito dopo la nomina della ministra, Loris mi chiama di nuovo: “La Severino” mi dice “è un grande avvocato ma non conosce il nostro mondo, non conosce gli equilibri della magistratura e tantomeno quelli della politica. Tu la devi aiutare, devi avere un feeling con lei, è importante anche per noi” (…)
Con questo obiettivo organizzo il primo incontro con la Severino, in un ristorante del ghetto ebraico di Roma, Lei mi spiega la sua sfida e mi ribadisce la sua fiducia. E io faccio quello che devo fare
Mi sta dicendo che avete circondato e ingabbiato la Severino, ancora prima che giurasse da ministra?
Le sto dicendo che ogni corrente ha piazzato i suoi al ministero nella più classica delle lottizzazioni, persone che lei neppure conosceva. Del resto, il potere è innanzitutto controllo. (…)
Tra noi si instaurò un buon rapporto. La mia esperienza all’Anm, dopo quattro anni di presidenza, si stava per concludere, ma per tre mesi accompagnai la ministra nei suoi primi passi, anche perché facevo da ponte con
Michele Vietti, il vicepresidente del Csm che da capocorrente
Unicost avevo contribuito a far eleggere.