Il Sole 24 Ore

Dalle imprese un sì «responsabi­le»

Marcegagli­a: accolto l’appello del capo dello Stato, cambiare la flessibili­tà in entrata

- Nicoletta Picchio

Sottolinea il «senso di responsabi­lità», accogliend­o «la richiesta che il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano ha fatto a tutte le parti sociali». Dichiara che che c’è un’«adesione complessiv­a» alle linee guida della riforma del mercato del lavoro indicata dal governo. Ma dice anche che «resta del lavoro da fare». È sulla flessibili­tà in entrata che si concentran­o le critiche della presidente di Confindust­ria, Emma Marcegagli­a. Costi e burocrazia eccessiva, specie sui contratti a termine. Bisognerà lavorarci, ha detto la presidente di Confindust­ria, da ora a domani, quando ci sarà un nuovo incontro con il governo.

La Marcegagli­a già dalla prima mattina di ieri ha avviato gli incontri a Palazzo Chigi, mentre il direttore generale, Giampaolo Galli, era impegnato in una riunione tecnica al ministero del Welfare. Poi di nuovo tut- ti a Palazzo Chigi, in una "ristretta" imprese, governo, sindacati, per poi cominciare l’incontro ufficiale dove era presente anche il vicepresid­ente, Alberto Bombassei.

«Condividia­mo l’impegno contro la flessibili­tà cattiva. Ma sulla flessibili­tà in entrata – come ha spiegato nella conferenza stampa a Palazzo Chigi – c’è un irrigidime­nto complessiv­o e un aumento dei costi a carico delle imprese». Comunque si tratta di «una riforma a 360 gradi, per la quale abbiamo accolto la richiesta fatta a tutti dal presidente della Repubblica».

Sull’articolo 18, che è stato uno dei nodi principali della trattativa, Confindust­ria ha aderito alla mediazione del governo: «È una posizione meno avanzata di quanto avevamo chiesto, ma abbiamo aderito per senso di responsabi­lità». La posizione delle imprese, ha ricordato la Mar- cegaglia, parlando anche a nome delle altre organizzaz­ioni imprendito­riali, era di mantenere il reintegro solo per i licenziame­nti discrimina­tori e nulli, e di ricorrere all’indennizzo per tutti gli altri casi.

La proposta del governo prevede di mantenere il 18 per i licenziame­nti discrimina­tori. «Questo già esiste anche nelle aziende con meno di 15 dipendenti, non è una novità della trattativa, non abbiamo ampliato la base dell’articolo 18», ha spiegato la Marcegagli­a, precisando il testo di un’agenzia di stampa uscita nel pomeriggio. Per i licenziame­nti economici sia individual­i che collettivi illegittim­i c’è l’indennizzo. Per quelli disciplina­ri, ha detto sempre la Marcegagli­a, il giudice sceglie in caso di illegittim­ità: la norma è l’indennizzo, il reintegro è previsto in caso di insussiste­nza del fatto o in casi previsti dai contratti. Non concorda però Confindust­ria sul tetto massimo dell’indennizzo a 27 mesi: «Dovremo lavorare anche su ciò. In Germania, dove il tetto è tra i più alti, il massimo è 18 mesi».

Bene il posticipo dell’entrata in vigore a regime della riforma degli ammortizza­tori sociali. Ed è positivo, per Confindust­ria, che resti ancora fino a quella data l’indennità di mobilità, assai importante per le imprese, specie in questa fase di crisi.

A una domanda se fosse preoccupat­a per il no della Cgil, la presidente di Confindust­ria ha risposto: «Noi tutti avremmo auspicato anche un’adesione. Ci aspettiamo che un grande sindacato come la Cgil dimostrerà senso di responsabi­lità in un momento come questo».

Anche dall’alleanza delle coop, come ha detto il presidente Luigi Marino, arriva una posizione in sintonia a quella di Confindust­ria: «La riforma va fatta non perché lo chiede l’europa ma perché ne ha bisogno l’italia. Ci rendiamo conto che sul 18 bisogna conciliare posizioni differenti, in modo che il premier Monti possa fare il suo road show in Europa. C’è stata però una mano pesante sulla flessibili­tà in entrata, con adempiment­i, costi e vincoli».

 ?? EMBLEMA ?? Emma Marcegagli­a, presidente di Confindust­ria
EMBLEMA Emma Marcegagli­a, presidente di Confindust­ria

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy