Il Sole 24 Ore

Ammortizza­tori, dote da 1,7 miliardi

Sono le risorse struttural­i per finanziare il nuovo modello universali­stico in vigore dal 2017

- Davide Colombo

Per l’attivazion­e del nuovo sistema degli ammortizza­tori sociali il Governo metterà in campo una «dote» di 1,6-1,7 miliardi. Fondi certi e struttural­i, ha assicurato il ministro del Lavoro, Elsa Fornero, calcolati sulle proiezioni di spesa basate sull’allargamen­to della platea dei lavoratori protetti. Fondi certi, ha aggiunto, che dovranno essere reperiti con una «delicata operazione di cesello» e che sono «indispensa­bili per sostenere la riforma».

Il nuovo modello «universali­stico» entrerà a regime nel 2017 e camminerà su due gambe: la cassa integrazio­ne estesa a tutti i settori e che mantiene anche la variante della cassa integrazio­ne straordina­ria (da cui sono escluse le cessazioni di attività) e l’assicurazi­one sociale per l’impiego (Aspi), che prende il posto delle attuali indennità di disoccupaz­ione e viene estesa anche a tutti i lavoratori con contratto a termine del settore privato e pubblico (compresi gli apprendist­i). Per gestire gli «esuberi struttural­i» di lavoratori anziani coinvolti da crisi aziendali vengono poi istituiti fondi di solidariet­à finanziati dalle imprese.

Due le novità di ieri, arrivate dopo la teoria di incontri e tavoli tecnici che si sono protratti per tutta la prima parte della giornata, prima del vertice in sala verde a palazzo Chigi: riguardano le contribuzi­oni previste per finanziare l’aspi. Come ha spiegato il ministro Elsa Fornero saranno esclusi dall’addizional­e dell’1,4% i contratti a termine stagionali e i contratti per sostituzio­ne. Per questi lavoratori l’azienda dovrà versare solo l’1,3% previsto per i contratti a tempo indetermin­a- to. Ma questo 1,3% scende ancora per le piccolissi­me imprese e resta al livello delle attuali aliquote per l’indennità di disoccupaz­ione, che oscillano tra lo 0,18% (per i pubblici esercizi) e lo 0,40% (per gli artigiani). È questa la concession­e incassata da Rete imprese Italia, che ieri infatti ha parlato di «passo avanti della trattativa». La nuova indennità di disoccupaz­ione potrebbe poi aumentare per i salari più bassi rispetto al disegno iniziale.

Per le imprese resta come già previsto nelle precedenti versioni il contributo di licenziame­nto da versare all’inps all’atto del licenziame­nto (solo per rapporti a tempo indetermin­ato), pari a 15 giorni di retribuzio­ne per ogni 12 mensilità di anzianità aziendale negli ultimi 3 anni (compresi i periodi di lavoro a termine). Il contributo massimo arriva ad 1 mensilità e mezzo in presenza di 36 mesi di anzianità aziendale.

Tornando all’aspi, confermati anche requisiti d’accesso e durata. Per avere la copertura in casi di perdita involontar­ia del po- sto di lavoro sono richiesti gli stessi requisiti per la disoccupaz­ione ordinaria: 2 anni di anzianità assicurati­va e almeno 52 settimane nell’ultimo biennio. Il sussidio durerà un massimo di 12 mesi per i lavoratori fino a 55 anni e fino a 18 mesi per gli over 55: «L’aspi durerá 1 anno per lavoratori fino a 54 anni e, in termini di assegno, al massimo potrá arrivare a 1.119 euro prevedendo anche un decalage del 15% nei primi 6 mesi e di un ulteriore 15% nei casi di Aspi per i lavoratori sopra i 54 anni che avranno una tutela fino a 18 mesi» ha spiegato il ministro Fornero, che ha poi confermato l’obiettivo di passare dai 4 milioni di lavoratori oggi coperti dalla mobilità ai 12 milioni di protetti dalla futura Aspi .

Per i lavoratori con requisiti minori arriva infine la «miniAspi», vi si accede con 13 settimane di contribuzi­one nei 12 mesi precedenti la disoccupaz­ione e la sua durata massima è pari alla metà delle settimane di contribuzi­one nell’ultimo biennio. Durata in mesi e tipologia del sussidio in base alla residenza, all’età del lavoratore e alla data di uscita Età all’uscita dal posto di lavoro

Centro Nord Fino a 49 anni Da 50 a 54 anni 55 anni e oltre

Sud Fino a 49 anni Da 50 a 54 anni 55 anni e oltre

Data di uscita dal posto di lavoro

2013

Indennità di mobilità

2014

2015

2016

Aspi

2017

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy