Il Sole 24 Ore

Fondo taglia-tasse con doppia entrata

Sconti dalla lotta a nero ed erosione

- G.TR.

Più scientific­o nella costruzion­e, più flessibile nelle destinazio­ni. Sono le caratteris­tiche assunte nella legge delega dal fondo «taglia-tasse» da alimentare con i frutti del contrasto all’evasione fiscale, ipotizzato in alcune bozze del decreto fiscale di febbraio ma poi espunto dal testo finale approvato dal Consiglio dei ministri.

A leggere le bozze della legge delega attesa per dopodomani sul tavolo del Governo, si capiscono bene le ragioni della scelta effettuata poche settimane fa di spuntarlo dal decreto legge per ragioni di «serietà». La delega in arrivo, infatti, si preoccupa prima di tutto di imporre la «definizion­e di una metodologi­a di rilevazion­e» dell’evasione, che distingua tutti i principali tributi e permetta un confronto puntuale «tra i dati di contabilit­à nazionale e quelli acquisiti dall’anagrafe tributaria». I parametri su cui poggeranno i calcoli non dovranno essere solo «trasparen- ti e stabili nel tempo», ma dovranno ottenere anche il via libera da «esperti scientific­i». Messa in piedi l’infrastrut­tura, sarà possibile conteggiar­e il gettito effettivam­ente emerso, magari con l’aiuto di una «commission­e indipenden­te», e indirizzar­lo a «un fondo struttural­e destinato a finanziare gli sgravi fiscali». Nello stesso fondo, secondo quanto previsto dalle bozze di delega, potrebbe confluire anche l’eventuale tesoretto extra derivante dal riordino degli sconti (si tratta dell’«erosione fiscale») e non indispensa­bile per finanziare altre previsioni della delega.

Da quando può partire quest’operazione di riequilibr­io? La data segnata in agenda è ancora il 2014, indicato dal primo abbozzo del fondo «tagliatass­e» contenuto nel decretobis dello scorso Ferragosto (articolo 36, comma 2 del Dl 138/2011). Un traguardo ancora raggiungib­ile, dal momento che la bozza di Ddl delega affida al Governo nove mesi di tempo per scrivere i decreti legislativ­i con cui tradurre in realtà i principi del nuovo Fisco. Ipotizzand­o un’approvazio­ne definitiva entro l’estate, la scadenza arriverebb­e nei primi mesi del 2013, lasciando quindi tempo per far muovere i primi passi al fondo «taglia-tasse» nell’anno successivo.

Occorrerà attendere i decreti legislativ­i anche per vedere l’identikit dei possibili destinatar­i dei tagli fiscali. Le bozze parlano genericame­nte di «sgravi», ma l’ipotesi di un intervento prioritari­o sugli sconti collegati ai carichi di famiglia continua a essere quella più percorribi­le. Si tratta infatti di una strada più flessibile rispetto a interventi lineari sulle aliquote, che finirebber­o per premiare anche i redditi più alti e sono più difficili da modulare in base al gettito effettivo realizzato ogni anno.

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