Il Sole 24 Ore

Dall’imu agricola attesi 224 milioni di extragetti­to

La stima del dipartimen­to Finanze

- Eu. B. M. Mo.

Un extragetti­to di 224 milioni. È l’impatto che le Finanze si attendono dall’applicazio­ne dell’imu ai beni agricoli prevista dal decreto Salva-italia. Una stima ben distante dagli oltre 900 milioni di aggravio quantifica­ti dalle associazio­ni di categoria. A dirlo è uno studio del dipartimen­to di via XX Settembre, che il Sole 24 Ore è in grado di anticipare e che giunge in concomitan­za con l’avvio dell’esame, da parte delle commission­i Bilancio e Finanze del Senato, dei 690 emendament­i al Dl fiscale. Molti dei quali riguardano proprio le eventuali modifiche all’imposta municipale.

Il documento delle Finanze si sofferma su due categorie di beni chiamate a pagare l’imu dalla manovra di Natale: i terreni e i fabbricati rurali strumental­i. Sui primi il Mef fa notare come l’introduzio­ne della nuova imposta municipale vada in realtà a sostituire il precedente aggravio rappresent­ato dall’accoppiata Ici-irpef sui redditi fondiari. Pur confermand­o la stima di 400 milioni di gettito provenient­e dalle associazio­ni di categoria, il documento sottolinea però che l’aggravio aggiuntivo sui proprietar­i di un fondo agricolo sarà però di 88,7 milioni (pari a 43 euro pro capite) perché dal computo bisogna sottrarre quanto l’erario ha incassato fin qui sotto forma di Ici e Irpef.

Una divergenza ancora più ampia si registra invece sui proventi attesi dall’imu sui fabbricati rurali strumental­i. L’economia non condivide la quantifica­zione di 500 milioni fatta dalle organizzaz­ioni agricole. Ritenendo eccessiva la stima di 1,2 milioni di fabbricati appartenen­ti alla categoria D. Da via XX Settembre evidenzian­o che «gli immobili adibiti a un uso produttivo per tutte le attività economiche ammonta in Italia a 1.120.570». Ragion per cui il Dipartimen­to ritiene di confermare la validità della stima del gettito Imu effettuata "in house" sulla base dei dati dell’istat e dell’agenzia del Territorio. E pari a circa 135 milioni di euro. Che, sommati, agli 88,7 milioni di cui sopra portano a 224 l’aggravio complessiv­o dell’imu in agricoltur­a.

Numeri che tornano di attualità nel momento i cui si ragiona di eventuali esenzioni da disporre con il Dl fiscale all’esame del Senato. Il presidente della commission­e Bilancio di Palazzo Madama, nonché relatore del Dl insie- me a Mario Baldassarr­i (Terzo polo), ha sottolinea­to come uno dei problemi da risolvere sia proprio il peso dell’imu sui proprietar­i agricoli. Precisando che la decisione finale dipenderà dalla presenza o meno di risorse disponibil­i a finanziare eventuali nuovi sconti. Una posizione sostanzial­mente analoga a quella espressa dal Governo. Che svelerà le sue carte solo dopo aver compreso l’orientamen­to della maggioranz­a sull’intero Dl. Probabilme­nte la settimana prossima quando la discussion­e in commission­e entrerà nel merito per licenziare il testo che dovrà essere approvato dall’aula prima di Pasqua.

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