COME SARÀ
per la sentenza della Corte Costituzionale 247/2011, gli uffici effettuano gli accertamenti anche per periodi per cui l’azione è ormai decaduta.
Sull’abuso del diritto l’intervento proposto è sicuramente atteso e necessario considerata l’incertezza che si è generata. Per questo si ipotizza di introdurre una norma antiabuso generale che riguardi tutti i tributi e che dia specifico rilievo alle ragioni economiche sottostanti e all’ottenimento di un vantaggio fiscale normalmente non ottenibile. Tale norma consente ai contribuenti di realizzare operazioni societarie o pianificazioni con maggiori certezze e consente agli uffici di disporre di uno strumento efficace per la lotta a fenomeni abusivi. Dalle anticipazioni si passerà presto ai fatti. La delega fiscale sarà all’esame del preconsiglio di oggi per ottenere un posto in prima fila nel Consiglio dei ministri di venerdì prossimo. Il passaggio in preconsiglio consentirà ai tecnici del Governo di sciogliere le ultime riserve, come quelle in materia di tassazione ambientale (si veda il servizio in pagina). A definire, invece, il percorso parlamentare della delega fiscale sarà lo stesso Cdm di venerdì: l’ipotesi più accreditata è quella di far partire il nuovo testo dalla Camera. In questo modo sarà possibile superare il disegno di legge delega presentato dal passato Governo Berlusconi. Molte di quelle misure sono state già attuate (rendite finanziarie, Ace, aumenti Iva), altre sono ritenute non percorribili: le tre aliquote Irpef (20, 30 e 40%) o l’ablizione dell’irap. Come gli ordinamenti occidentali più evoluti e in conformità ai principi definiti dalla giurisprudenza comunitaria avremo una norma generale antiabuso che, includendo anche le ipotesi di elusione fiscale, sarà applicabile a tutti i tributi. Questa norma contribuirà a dare certezza alle scelte operate dai contribuenti. Però nel caso di pianificazione fiscale abusiva chi parteciperà alla pianificazione sarà egualmente responsabile come il contribuente che l’avrà realizzata