Il Sole 24 Ore

Napolitano: «Diritto d’asilo a chi ha i titoli»

Il capo dello Stato: «I migranti economici irregolari possono essere respinti»

- Marco Ludovico

Diritto d’asilo a chiunque ne abbia titolo, permesso di soggiorno solo a chi ha i requisiti. Nient’affatto scontato, il messaggio lanciato ieri dal presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, riprende le politiche dei dicasteri dell’integrazio­ne e dell’interno - quest’ultimo guidato da Napolitano dal 1996 al 1998 - oggi condotte dai ministri Andrea Riccardi e Anna Maria Cancellier­i. «Quando sbarcano disperati e ci troviamo di fronte persone che hanno titolo a chiedere l’asilo bisogna fare accertamen­ti rapidi, seri e anche severi. Non c’è dubbio - ha sottolinea­to il capo dello Stato - che bisogna dare lo status di rifugiato a chi ne ha titolo». Ed è certo, del resto, che durante lo scorso governo il diritto d’asilo sia stato quantomeno messo in secondo piano nelle politiche sull’immigrazio­ne. Senza contare la recente condanna della Corte di Strasburgo contro l’italia sui re- spingiment­i. Poi, con altrettant­a chiarezza, Napolitano ha spiegato come la questione sia «completame­nte diversa» per chi viene in Italia per «motivi economici». Può essere «una forza lavoro» di cui l’italia «ha bisogno» ma tutto deve svolgersi attraverso «canali legali» di immigrazio­ne. E «quelli senza alcun titolo debbono poter essere respinti sulla base della legge vigente» nel quadro auspicato di «una forte collaboraz­ione con i Paesi» d’origine. Ieri ha fat- to visita al Quirinale il presidente della Repubblica di Malta, George Abela, presente anche il ministro degli Affari Esteri, Giulio Terzi di Sant’agata. Napolitano, inoltre, ha inviato un messaggio al collega della della Repubblica Tunisina, Moncef Marzouki.

«L’italia sostiene la transizion­e democratic­a in Tunisia e lo sforzo del suo Paese in direzione di un equo sviluppo economico e sociale» scrive Napolitano a Marzouki. Malta e Tunisi so- no due nodi strategici dei viaggi di disperati, sia immigrati clandestin­i sia stranieri che chiedono diritto d’asilo. Per il presidente della Repubblica si tratta di un «problema comune» da affrontare con «un impegno collettivo». L’unione Europea, insomma: «La politica sull'immigrazio­ne dell’europa deve essere davvero solidale» raccomanda il capo dello Stato. Ma Stefano Manservisi, direttore generale affari interni della Commission­e europea, ieri ha affermato che durante la recente crisi dei flussi immigrator­i illegali dalla sponda sud verso l’italia l’europa ha «fatto tutto quello che poteva fare» e quello che non si è potuto fare è perchè, sostiene, i governi nazionali in tutti questi anni «non hanno dato all’unione europea e alla Commission­e i poteri per farlo». Gli sbarchi, del resto, sono ripresi e c’è da mettere mano, al più presto, all’approdo di Lampedusa, dove al momento i due centri per gli immigrati sono chiusi dopo le decisioni prese dall’allora ministro dell’interno, Roberto Maroni. La visita il 2 marzo di Cancellier­i e Riccardi nell’isola siciliana, del resto, non è stata un ca-

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