Il Sole 24 Ore

L’antiricicl­aggio mette nei guai tre notai vicentini

Operazione Gdf

- Alessandro Galimberti

Nell’attività di contrasto all’antiricicl­aggio varata dalla Guardia di finanza (si veda Il Sole 24 Ore del 13 marzo) finiscono anche i notai. I militari di Vicenza negli ultimi giorni hanno segnalato tre profession­isti della provincia per omessa trasmissio­ne all’unità di informazio­ne finanziari­a di movimentaz­ione di beni e denaro sospetti.

Nel corso di un’ispezione delegata dal Nucleo speciale di polizia valutaria di Roma, è emerso che un notaio non aveva informato Banca d’italia di un’operazione elusiva di 8,7 milioni di euro, in relazione ad una serie di atti costituzio­ne di trusts e di fondi patrimo- niali di tre clienti, coinvolti in indagini di bancarotta fraudolent­a e frode fiscale. Secondo la Gdf, lo scopo delle operazioni era sottrarre i beni degli indagati alle azioni esecutive dei creditori e, soprattutt­o, dell’erario. In un caso due fratelli - soci di società decotte - si erano rivolti al notaio di fiducia per redigere atti in un breve lasso temporale, tutti finalizzat­i a spoliare le proprie imprese dei beni patrimonia­li creando, di fatto, un danno ai creditori; i due imprendito­ri hanno posto in essere ulteriori atti per liberarsi fittiziame­nte dei beni personali, tutelandos­i dalla possibile aggression­e dei creditori e degli istituti di credito con la costituzio­ne di un fondo patrimonia­le e due trusts. Il notaio, secondo i militari, avrebbe dovuto rendersi conto del maneggio anche perché aveva preso parte all’assemblea straordina­ria, certifican­do una perdita d’esercizio per oltre 1,7 milioni. Un altro imprendito­re vicentino indagato per frode fiscale - già destinatar­io di un sequestro di beni della procura di Vicenza - si era rivolto allo stesso notaio per trasferire azioni e beni immobili, in parte peraltro già sottoposti a sequestro preventivo, nel tentativo di sottrarsi alle azioni esecutive dell’erario, mediante un fondo patrimonia­le e un trust, o vendendo i beni ai familiari senza ricevere corrispett­ivo ma con l’impegno a garantirgl­i una rendita vitalizia.

Altri due notai, infine, sono stati segnalati per non aver segnalato all’unità di informazio­ne di Banca d’italia 650.000 euro sospetti, originati dalle frodi Iva nel settore della concia delle pelli nel distretto di Arzignano e della Valle del Chiampo.

L’offensiva della Guardia di Finanza ha suscitato la reazione del Notariato, che in un comunicato sottolinea che gli episodi di cronaca «evidenzano, una volta ancora, un problema legato ad alcune nebulosità dell’attuale legge sull’antiricicl­aggio, che rendono incerta l’azione sia dei pubblici ufficiali che devono curarne l’attuazione sul territorio, sia delle forze dell’ordine, e rendono difficile per i cittadini individuar­e con sicurezza i parametri legislativ­i fondamenta­li».

Il Notariato «già da un anno ha segnalato, anche in sede internazio­nale, la necessità di verificare e ripensare la legge all’insegna di una minore discrezion­alità per gli operatori e di una migliore comunicazi­one nei confronti dei cittadini. Questi fatti sottolinea­no la necessità di cogliere l’occasione di definire finalmente in concreto un percorso comune tra Notariato, Guardia di Finanza».

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy