Il Sole 24 Ore

I risparmi potenziali

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Secondo stime, in caso di fusione tra Terna e Snam, i possibili risparmi ammontereb­bero a 100 milioni che, se dessero luogo a un aumento del Mol simile, permettere­bbero di aumentare di un miliardo la capitalizz­azione di Borsa fusione tra le due reti, come fece dieci anni fa la britannica National Grid che, incorporan­do Lattice, ha tagliato del 13% i costi operativi. Ci sono studi che, nel caso Terna-snam, quantifica­no i possibili risparmi in circa 100 milioni che, se si traducesse­ro in un’analoga aggiunta di Mol, di per sè sarebbero in grado di incrementa­re di circa un miliardo la capitalizz­azione di Borsa. Il punto però è che, con una fusione, la quota della Cdp nella nuova entità si diluirebbe abbondamen­temente sotto il 15%. Mantenendo invece le due società separate, le sinergie potenziali sarebbero quelle che Snam potrebbe costruire in ipotesi stand-alone, seguendo il proprio piano di integrazio­ne europea che fa leva sull’alleanza con la belga Fluxys in una virtuale direttiva Nord-sudche colleghi i due hub passando dalla Germania. Ma Terna sulla remunerati­vità degli asset tedeschi è scettica. E integrazio­ni carta contro carta riproporre­bbero il problema della diluizione del controllo.

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