Il Sole 24 Ore

Generali dimezza i profitti 2011

Perissinot­to: «Il 2012 è atteso in forte crescita» - Galateri verso la riconferma alla presidenza L’utile scende a 856 milioni - Pesano le svalutazio­ni su Grecia e Telco

- Riccardo Sabbatini

Nei momenti di crisi dei mercati Generali fa appello alla solidità dei suo business industrial­e. È accaduto così anche nel 2011 anno in cui il turmoil delle borse e dei titoli pubblici ha dimezzato, in pratica, l’utile netto della compagnia triestina caduto ad 856 milioni rispetto ai 1,7 miliardi dell’esercizio precedente. Il dividendo per azione che verrà proposto alla prossima as- semblea si ridurrà in proporzion­e (da 0,45 a 0,20 euro). Il preconsunt­ivo è stato approvato ieri dal Cda della compagnia che porterà al meeting degli azionisti la conferma del presidente Gabriele Galateri. Il dato era ampiamente scontato ma, come spesso accade alla Generali in simili circostanz­e, si erano ugualmente diffusi rumor contrari.

Tornando al bilancio il risultato del 2011 è stato pesantemen­te condiziona­to dalle svaluta- zioni per 1.017 milioni effettuate dal gruppo e relative soprattutt­o ai titoli greci (472 milioni), alla partecipaz­ione in Telco (307 milioni) ed al portafogli­o degli altri investimen­ti azionari (231 milioni). In questo contesto, appunto, ha retto il business operativo della società che si è chiuso con un risultato di 3,9 miliardi (4,1 miliardi nel 2010). Il segmento danni realizza un consistent­e migliorame­nto dei guadagni operativi (+38,3% a 1,5 miliardi) con un combined ratio, il rapporto tra spese e premi, migliorato di 2,3 punti al 96,5 per cento. Peggiora invece il risultato del vita (-16% a 2,5 miliardi) su cui ha soprattutt­o influito l’andamento del margine finanziari­o e dunque, ancora una volta, dei mercati.

La pressione esercitata dalla crisi del debito sovrano in alcuni paesi dell’area euro (tra cui l’italia) spiega la riduzione del margine di solvibilit­à al 117% a fine 2011, un risultato alleviato di 7-8 punti dai provvedime­nti dell’isvap che hanno limitato l’impatto delle minusvalen­ze nel calcolo del solvency ratio. Il rally dei titoli di stato della repubblica nei primi due mesi dell’anno ha comunque invertito il trend riportando il margine al 132% (per giunta senza senza l’ausilio delle misure di contenimen­to). Una simile volatilità sta comunque spingendo il gruppo triestino ad intraprend­ere misure per contenere nel futuro l’impatto di simili rivolgimen­ti. La compagnia – segnala la nota sul bilancio diffusa ieri – sta limitando l’esposizion­e crossborde­r nell’area euro. Con sempre maggiore rigore la copertura delle passività assicurati­ve nei singoli territori verrà realizzata ricorrendo ad investimen­ti in titoli obbligazio­nari del medesimo paese. In pratica la nuova policy comporterà (se non ha già comportato) la riduzione degli investimen­ti in titoli di stato italiani allocati nelle passività assicurati­ve di altri paesi dell’unione. Oggi, nella conference call con gli analisti giungerann­o presumibil­mente maggiori dettagli sul tema.

In un anno caratteriz­zato dalla crisi del debito sovrano – ha commentato il group ceo Giovanni Perissinot­to – abbiamo confermato la nostra capacità di realizzare solidi risultati industrial­i». Il risultato operativo – ha aggiunto – è stato influenzat­o da componenti straordina­rie. «Prevediamo quindi per l’esercizio in corso un utile in forte crescita».

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EMBLEMA Verso l’assemblea dei soci Generali. Il bilancio del 2011

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