Conti in progresso per Carige «Nessun aumento nel 2012»
Il gruppo chiude il 2011 con un risultato di 186 milioni
Si rafforza di circa 400 milioni la dotazione patrimoniale di Carige, grazie alla conversione anticipata in azioni, avvenuta integralmente (ed effettiva dal 23 marzo), del prestito convertibile "Banca Carige 4,75% 2010-2015". Un’operazione concepita per adeguare i ratios patrimoniali dell’istituto genovese ai dettami di Basilea III. Il cda del gruppo, inoltre, ha approvato il bilancio 2011, che segna un utile consolidato a 186,7 milioni, pari a +5,3% rispetto al 2010, mentre la capogruppo Banca Carige ha registrato nel 2011 un utile di 175,8 milioni (-2,7%), che «consente di sottoporre all’assemblea degli azionisti (in programma il prossimo 27 aprile, ndr) la proposta di distribuzione di un dividendo in contanti invariato rispetto all’esercizio precedente, nella misura di 7 centesimi di euro per le azioni ordinarie e di 0,0875 euro per quelle di risparmio», in pagamento dal 24 maggio.
Il presidente del gruppo, Giovanni Berneschi, ha precisato, inoltre, che al momento non è, allo studio alcuna acquisizione né alcun aumento di capitale. «Poi - ha aggiunto - con il tempo tutto è possibile ma nel 2012 non ci pensiamo proprio a un aumento di capitale. Stiamo portando avanti operazioni per far emergere il patrimonio di fatto immobilizzato, che sarà secondo i ratios di Basilea III. Di altro, al momento, non c’é alcuna necessità, grazie al cielo». A dicembre e febbraio, ha aggiunto il direttore generale, Ennio La Monica, abbiamo partecipato alle aste della Bce (dalle quale l’istituto ha ac- quisito 2 miliardi, ndr) e siamo in una situazione di liquidità tranquilla. Sul fronte del debito speriamo si riaprano in modo definitivo i mercati, che sono chiusi ormai da maggio». Ha poi spiegato che, nel 2011, Carige non ha registrato «fenomeni di credit crunch, anche se, nella seconda parte dell’anno, i tassi si sono alzati a livello internazionale». La Monica ha aggiunto che, nei primi mesi del 2012 sono in calo i mutui elargiti dalla banca, «a testimonianza della sofferenza del mercato immobiliare e dell’aumento delle tassazioni, mentre fino a novembre i dati erano in linea con l’anno precedente».
Nel 2011 gli impieghi del gruppo sono cresciuti dell’8,5% (a 27,5 miliardi) e la raccolta del 2,6% (52 miliardi). In particolare, i finanziamenti alle imprese sono aumentati del 4,6% (15,4 miliardi) e quelli alle famiglie del 2,4% (8,1 miliardi). Il polo assicurativo ha chiuso il 2011 con 13,1 milioni di utile (il ramo vita ha chiuso con +25,5 milioni, mentre il danni ha segnato -12,4 milioni).
Parlando della situazione economica italiana, Berneschi ha sottolineato: «Per i prossimi anni non sono ottimista, non si può esserlo con quello che sta succedendo. Bisogna pensare seriamente agli investimenti, se no ci si limita alla sopravvivenza».