Il Sole 24 Ore

Iata, il petrolio frena le compagnie

Nel 2012 si prevedono complessiv­amente più passeggeri ma meno utili

- G.D.

Si prevede una riduzione dei profitti delle compagnie aeree di tutto il mondo quest’anno, con un utile netto aggregato di 3 miliardi di dollari, pari allo 0,5% dei ricavi totali. Il traffico passeggeri è stimato in crescita del 4,2 per cento.

La Iata, l’organizzaz­ione mondiale con oltre 200 associati in larghissim­a parte compagnie tradiziona­li, ha diffuso ieri da Ginevra previsioni al ribasso per quest’anno, gli utili stimati sono inferiori di 500 milioni di dollari alla proiezione di dicembre. «La riduzione è dovuta per lo più alla crescita del prezzo del petrolio, a 115 dollari al barile in media, rispetto a 99 dollari», ha spiegato Tony Tyler, direttore generale e amministra­tore delegato della Iata, che giudica «fragile» la situazione del settore.

Ci sono anche elementi positivi che hanno evitato un «downgradin­g» più pesante: la mancanza di un significat­ivo peggiorame­nto della crisi nell’eurozona, un migliorame­nto dell’economia negli Stati Uniti, l’incremento di capacità più lento delle attese.

Ogni tre mesi l’associazio­ne aggiorna le stime, le cifre non sono mai identiche alla precedenti. Ieri ha alzato di un miliardo il valore dei profitti netti dell’anno scorso, ricalcolat­i in 7,9 miliardi. «Questo è dovuto principalm­ente ai risultati delle compagnie cinesi», spiega una nota della Iata.

L’asia-pacifico continua a essere l’area dai risultati migliori. La previsione è di un utile netto delle compagnie di quest’area di 2,3 miliardi di dollari, 200 milioni in più rispetto a dicembre. «È tuttavia un calo rispetto ai risultati del 2011, con profitti che sono stati di 4,8 miliardi, migliorati rispetto alla precedente stima di 3,3 miliardi», ha osservato Tyler, che sottolinea come quest’area sia la più dinamica e quella con l’ambiente più favorevole all’aviazione.

Al contrario, l’europa è la regione «di gran lunga con la situazione più difficile». Proiezioni invariate rispetto a dicembre, è attesa quest’anno una perdita netta aggregata di 600 milioni di dollari e un margine Ebit pari allo 0,3% dei ricavi.

Dalle compagnie del Nord America è atteso un profitto di 900 milioni di dollari, quasi la metà della precedente stima pa- ri a 1,7 miliardi. Nel Medio Oriente la stima dei profitti viene aumentata da 300 a 500 milioni.

Intanto la compagnia low cost spagnola Vueling annuncia l’apertura di una base a Roma Fiumicino. «Cominciamo con il dislocare qui un aereo. È il segno del nostro impegno a crescere», ha spiegato al Sole 24 Ore l’amministra­tore delegato, Alex Cruz. «Questo consentirà di servire meglio i voli verso Barcellona e il resto della rete, abbiamo 152 rotte e serviamo 74 aeroporti in Europa, Nord Africa e Medio oriente. È allo studio un incremento a due aerei, potrebbe avvenire nell’estate 2013». Da Roma nei prossimi giorni sarà aperta la rotta per Nantes. La low cost di Barcellona ha chiuso il 2011 con oltre 12 milioni di passeggeri e un utile netto di 10,4 milioni di euro.

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