Il Sole 24 Ore

Prese di beneficio sul calo del prezzo del barile

- R. Fi

Crollo

di Tenaris, ieri, a Piazza Affari. Il gruppo, attivo nella produzione di condutture e tubi d’acciaio senza saldatura, ha ceduto il 4,03% a 15,25 euro. Secondo diversi esperti, le azioni sono cadute soprattutt­o in «scia» del calo del prezzo del petrolio. Tenaris, infatti, è focalizzat­o anche nella costruzion­e di pipeline nel settore dell’oil. Il minor prezzo del greggio, e i timori sulla crescita del Pil globale, giocoforza hanno indotto a pensare che l’incremento del business potrebbe rallentare. A ben vedere, tuttavia, la motivazion­e sembra la classica "scusa" per far scattare le prese di beneficio. Dal 7 marzo scorso a inizio settimana, Tenaris è salita dell’8,8 per cento. Un bel balzo che, già nella seduta di lunedì, aveva indotto gli operatori a pensare alle vendite (-0,3%). Ieri, c’è stata la forte correzione.

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