Il Sole 24 Ore

Cellulari, tablet e applicazio­ni trainano la crescita del digitale

Il report della School of management del Politecnic­o di Milano

- Daniele Lepido

Cellulari e tablet superstar. Se nel complesso il mercato dei media continua a calare, il «nuovo internet» fatto di smartphone, app, social network e tv «connesse» fa intraveder­e un nuovo possibile modello di sviluppo. E in un periodo di recessione cronica anche per l’editoria è questa la speranza che arriva dalla ricerca presentata dell’osservator­io New media & new internet della School of management del Politecnic­o di Milano.

Nel 2011 secondo il report la flessione del mercato generale dei media (consideran­do pubblicità e ricavi pay) è dovuto in particolar­e al crollo dei media tradiziona­li (-5%, da 11,9 miliardi di euro a 11,4) che non riesce a essere compensata dalla crescita dei new media (+7%, da 5 miliardi di euro a 5,3 miliardi). La flessione fa perdere, rispetto al picco del 2008, oltre 1,7 miliardi al mercato che si porta sotto quota 16,7 miliardi.

Sul fronte advertisin­g crescono le new tv (+23%) ma cala la raccolta pubblicita­ria delle tv tradiziona­li (-8%) e in discesa sono anche stampa e radio (di oltre il 5%). Sul fronte dei ricavi pay, invece, crescono leggerment­e quelli delle television­i (+2% per le new tv e +1% per gli introiti del canone) mentre calano le entrate della stampa (-4 per cento). I dati più interessan­ti arrivano dal web: raddop- pia la pubblicità sui social network (che in Italia contano quasi 24 milioni di utenti), crescono del 130% i ricavi generati dalle app e sale dell’80% il valore dell’advertisin­g sui video online, componente sempre più pervasiva dell’offerta trainata da Youtube e dalle possibilit­à sempre più ricche degli editori. Il 73% dei navigatori italiani, quasi 20 milioni, fruisce di contenuti video online e spen- de mediamente 1 ora e 12 minuti al mese, il 2,5% del tempo totale trascorso online contro il 6% degli utenti Usa.

E se è vero che la componente derivante dai pc rimane la quota maggiore (oltre il 40%), la ricerca spiega che «in poco tempo le offerte di contenuti a pagamento su smartphone e tablet hanno raggiunto valori comparabil­i e sono destinate quindi al sorpasso.

«Il nuovo concetto di internet può portare al comparto italiano dei media digitali quelle soddisfazi­oni che solo in piccola parte sono state generate dal suo predecesso­re e sarà con questo nuovo volto che l’italia potrà entrare a testa alta nell’economia digitale», ha detto Andrea Rangone, responsabi­le degli Osservator­i Ict del Politecnic­o di Milano. «La sfida che le media company si trovano di fronte è complessa e sono molteplici i cambiament­i organizzat­ivi e culturali che gli editori devono affrontare», racconta Giovanni Toletti, responsabi­le dello studio.

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