Cellulari, tablet e applicazioni trainano la crescita del digitale
Il report della School of management del Politecnico di Milano
Cellulari e tablet superstar. Se nel complesso il mercato dei media continua a calare, il «nuovo internet» fatto di smartphone, app, social network e tv «connesse» fa intravedere un nuovo possibile modello di sviluppo. E in un periodo di recessione cronica anche per l’editoria è questa la speranza che arriva dalla ricerca presentata dell’osservatorio New media & new internet della School of management del Politecnico di Milano.
Nel 2011 secondo il report la flessione del mercato generale dei media (considerando pubblicità e ricavi pay) è dovuto in particolare al crollo dei media tradizionali (-5%, da 11,9 miliardi di euro a 11,4) che non riesce a essere compensata dalla crescita dei new media (+7%, da 5 miliardi di euro a 5,3 miliardi). La flessione fa perdere, rispetto al picco del 2008, oltre 1,7 miliardi al mercato che si porta sotto quota 16,7 miliardi.
Sul fronte advertising crescono le new tv (+23%) ma cala la raccolta pubblicitaria delle tv tradizionali (-8%) e in discesa sono anche stampa e radio (di oltre il 5%). Sul fronte dei ricavi pay, invece, crescono leggermente quelli delle televisioni (+2% per le new tv e +1% per gli introiti del canone) mentre calano le entrate della stampa (-4 per cento). I dati più interessanti arrivano dal web: raddop- pia la pubblicità sui social network (che in Italia contano quasi 24 milioni di utenti), crescono del 130% i ricavi generati dalle app e sale dell’80% il valore dell’advertising sui video online, componente sempre più pervasiva dell’offerta trainata da Youtube e dalle possibilità sempre più ricche degli editori. Il 73% dei navigatori italiani, quasi 20 milioni, fruisce di contenuti video online e spen- de mediamente 1 ora e 12 minuti al mese, il 2,5% del tempo totale trascorso online contro il 6% degli utenti Usa.
E se è vero che la componente derivante dai pc rimane la quota maggiore (oltre il 40%), la ricerca spiega che «in poco tempo le offerte di contenuti a pagamento su smartphone e tablet hanno raggiunto valori comparabili e sono destinate quindi al sorpasso.
«Il nuovo concetto di internet può portare al comparto italiano dei media digitali quelle soddisfazioni che solo in piccola parte sono state generate dal suo predecessore e sarà con questo nuovo volto che l’italia potrà entrare a testa alta nell’economia digitale», ha detto Andrea Rangone, responsabile degli Osservatori Ict del Politecnico di Milano. «La sfida che le media company si trovano di fronte è complessa e sono molteplici i cambiamenti organizzativi e culturali che gli editori devono affrontare», racconta Giovanni Toletti, responsabile dello studio.