L’ilva vince il ricorso al Tar di Lecce
Il tribunale amministrativo sospende l’ordinanza del sindaco Stefàno
Altro round parziale in favore dell’ilva di Taranto dopo quelli dei giorni scorsi, quando il Tar di Lecce aveva dato ragione all’azienda siderurgica (si veda Il Sole 24 Ore del 10 marzo) in merito a due provvedimenti. Ieri lo stesso tribunale amministrativo ha accolto il ricorso sospendendo "l’ultimatum" del Comune che lo scorso 25 febbraio, attraverso un’ordinanza del sindaco Ezio Stefàno, richiedeva l’esecuzione di una serie di lavori per ridurre l’inquinamento e l’impatto ambientale. Il provvedimento prevedeva 30 giorni di tempo, pena la fermata degli impianti interessati. Per i giudici amministrativi, le prescrizioni contenute nell’ordinanza sono aggiuntive rispetto all’aia (Autorizzazione integrata ambientale) rilasciata a seguito di un procedimento complesso, durato anni, e quindi non sembra possano essere correlate ad una emergenza sanitaria tale da giustificare l’esercizio del potere di ordinanza attribuito al sindaco. Il ricorso l'ilva l'aveva presentato venerdì scorso e ora l'11 aprile ci sarà la camera di consiglio.
Nel giro di pochi giorni, come detto, è il secondo risultato positivo che incassa l’azienda siderurgica del gruppo Riva dal Tar, che ha già sospeso in alcune parti l’autorizzazione integrata ambientale rilasciata dall’ex ministro dell’ambiente, Stefania Prestigiacomo, ad agosto del 2011.
Fra i provvedimenti chiesti dal sindaco c’è, in particolare, «l’installazione sul camino E312 – quello da cui fuoriesce la diossi-