Il Sole 24 Ore

Domani primo esame in consiglio dei ministri

Fornero al lavoro con i tecnici del ministero

- D.col.

Un disegno di legge ordinario o un disegno di legge delega. Dovrebbe ridursi a queste alternativ­e la scelta, che farà oggi il presidente del Consiglio, Mario Monti, sullo strumento legislativ­o per il varo della riforma del mercato del lavoro. Il testo, che potrebbe anche sdoppiarsi in un Ddl e una legge delega (quest’ultima solo sui licenziame­nti) mentre qualcuno all’interno del Governo ipotizza anche un decreto, affronterà un primo esame in Consiglio dei ministri domani. Si partirà da un punto fermo, sul quale solo il Parlamento potrà tor- nare a discutere: il nuovo articolo 18 dello Statuto dei lavoratori. Sulle modifiche alle regole per i licenziame­nti individual­i (indennizzo in caso di motivazion­i economiche; parola al giudice tra reintegra o indennizzo per i disciplina­ri; nullità confermata per i discrimina­tori) la posizione del Go- verno non cambia più. Ieri al ministero del Lavoro la giornata si è consumata con una serie di riunioni tecniche cui il ministro, Elsa Fornero, ha preso parte solo dopo il voto di fiducia della Camera sulla legge di conversion­e del decreto liberalizz­azioni. Si è lavorato per le ultime limature a tutti gli altri dossier della riforma per recepire, laddove possibile, le richieste avanzate da sindacati e organizzaz­ioni produttive.

Tante le istanze, che spaziano dai nuovi ammortizza­tori sociali alla stretta contro gli abusi dei contratti flessibili e delle partite Iva di cui il ministro ha preso dili- gentemente nota nel corso dell’incontro di martedì su invito del premier e con un occhio al viceminist­ro dell’economia, Vittorio Grilli. Il «nodo» delle coperture economiche dell’intera operazione restano sul tavolo dopo la prima indicazion­e di una «dote» struttural­e di 1,7-1,8 miliardi per finanziare i nuovi ammortizza­tori sociali, che entreranno gradualmen­te a regime entro il 2017. Dall’incontro convocato per oggi pomeriggio al ministero per la chiusura del testo con i rappresent­anti del lungo confronto è difficile che escano novità sul punto. Novità sulle risorse potrebbe- ro arrivare invece con il primo esame del disegno di legge sulla riforma del mercato del lavoro in Consiglio dei ministri; un Ddl che poi verrebbe varato con la riunione della settimana di Pasqua, dopo la pausa imposta dal viaggio in Asia del premier.

Il Governo non dovrà definire solo le risorse necessarie, e le fonti di finanziame­nto, per l’avvio del nuovo sistema «universali­stico» degli ammortizza­tori sociali. Prima dell’addio definitivo delle attuali forme di indennità di disoccupaz­ione, infatti, bisognerà capire se e come rifinanzia­re nel periodo di transizion­e l’assetto delle de- roghe per la cassa integrazio­ne che il precedente Esecutivo aveva attivato per fronteggia­re la recessione. Si tratta di scelte che dovranno essere fissate con la legge di stabilità, a fine anno, ma sulle quali il Governo sarà in realtà chiamato ad esprimersi già entro aprile, con la presentazi­one del nuovo documento di economia e finanza, in ossequio con la programmaz­ione di politica economica prevista dal Semestre europeo. Il nuovo quadro macroecono­mico, con le previsioni sull’economia reale e anche sul mercato del lavoro, dovrà essere illustrato in tre testi: il Documento di economia e finanza, l’aggiorname­nto del Patto di stabilità e il nuovo Piano nazionale di riforma.

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