Accordo per uno scivolo di 4 anni
Amassimo,
61 anni, e ad altri tre suoi colleghi mancano ormai pochi anni per andare in pensione. Ma l’azienda per cui lavora, un grosso centro servizi per falegnameria, soffre da tempo la concorrenza del prodotto a basso costo dell’estremo Oriente, e per questo sta cercando di ridurre i costi in modo da essere più competitiva sul mercato. L’azienda, grazie all’opportunità offerte dalla riforma degli ammortizzatori, punta a stipulare un accordo con il sindacato per incentivare l’esodo dei lavoratori che raggiungano i requisiti per il pensionamento nei successivi quattro anni. Se in possesso di idonee garanzie (per esempio una fidejussione bancaria) l’azienda può quindi presentare domanda all’inps. Avrà l’obbligo di versare mensilmente all’inps la provvista per la prestazione e per la contribuzione figurativa. La prestazione sarà di importo pari al trattamento di pensione che spetterebbe in base alle regole vigenti (la contribuzione invalidità-vecchiaia-superstiti sarà parametrata sulla retribuzione media degli ultimi 5 anni). L’azienda per cui lavorano Massimo e i suoi colleghi ha meno di 50 dipendenti: per le aziende più grosse, però, per le quali c’è l’obbligo di contribuzione al fondo di tesoreria, il conguaglio del tfr dal fondo potrà avvenire soltanto al momento del pensionamento del lavoratore.