Il Sole 24 Ore

Per 12 mesi assegno fino a 1.119 euro

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La

concorrenz­a cinese è spietata: l’azienda per cui lavora Giuliano, 47 anni, operaio metalmecca­nico, alla fine del 2017 chiuderà i battenti. Lui e i suoi 23 colleghi resteranno senza lavoro.

Tutti quelli che possiedono i requisiti minimi (due anni di anzianità ed almeno 52 settimane nell’ultimo biennio) avranno però diritto all’assicurazi­one sociale per l’impiego (in sigla Aspi), destinata a sostituire l’indennità di mobilità, l’indennità di disoccupaz­ione non agricola ordinaria, l’indennità di disoccupaz­ione con requisiti ridotti.

Giuliano potrà godere per dodici mesi di un assegno massimo di 1.119,32 euro, rivalutato annualment­e (viene eliminato invece il massimale basso, che oggi per gli istituti abrogati è pari a 931,28 euro): l’importo sarà pari al 70% per la parte di retribuzio­ne fino a 1.250 euro, più il 30% per la parte di retribuzio­ne superiore a 1.250 euro fino al massimale.

La stessa assicurazi­one verrà erogata anche ai colleghi apprendist­i (l’ambito di applicazio­ne è esteso inoltre agli artisti dipendenti nonchè ai lavoratori delle amministra­zioni pubbliche con contratto di lavoro dipendente non a tempo indetermin­ato).

Per il collega di Giuliano, Antonio, che ha 57 anni (benefician­o di un periodo maggiorato tutti i lavoratori sopra i 55 anni), l’aspi durerà invece diciotto mesi.

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