Il Sole 24 Ore

Addio al «ragazzo di bottega»

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Lo studio

più importante della città ha proposto a Giulio, 24 anni, fresco di laurea in architettu­ra, una collaboraz­ione. I soci dello studio propongono al ragazzo un contratto a progetto, comprensiv­o di un piccolo rimborso mensile: l’obiettivo è fare in modo che Giulio diventi un "ragazzo di bottega" e impari il mestiere, seguendo gli altri dipendenti in cantiere, fornendo un aiuto nei progetti più facili. Tutto questo non è possibile con un semplice contratto a progetto: la riforma prevede che il "progetto" non sia una mera riproposiz­ione dell’oggetto sociale dell’impresa committent­e. Inoltre è introdotta una presunzion­e relativa al carattere subordinat­o della collaboraz­ione quando l’attività del collaborat­ore a progetto sia analoga a quella svolta dai lavoratori dipendenti. Infine, l’impianto della riforma introduce, in questa tipologia di contratto, un incremento dell’aliquota contributi­va prevista a favore della gestione separata Inps. Per questo tipo di "mission", quindi, è più adatto un contratto di formazione.

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