DAI NUOVI CONTRATTI ALL’ART. 18: COSÌ CAMBIA IL LAVORO
I canali di accesso all’impiego e le tutele per i licenziamenti
Più flessibilità in uscita per compensare la perdita di flessibilità in entrata. Un’operazione complessa non solo a livello politico, perché il governo ha cercato di trovare la quadra fra interessi e sensibilità diverse (e solo parzialmente riuscita, visto il no della Cgil alla riforma), ma anche a livello tecnico perché si trattava di mettere ordine nella giungla contrattuale italiana e di affrontare quell’articolo 18 su cui in passato si sono infranti i sogni riformisti di altri esecutivi. In queste pagine diamo conto delle novità apportate dalla bozza di riforma su cui poi dovrà dire l’ultima parola il Parlamento. Qui a fianco, sotto i riflettori tutte le tipologie contrattuali sottoposte a restyling. Fermo restando l’architrave del contratto a tempi indeterminato, valorizzato dal ministro Elsa Fornero rendendo più costosi i rapporti precari, si va dal contratto a tempo determinato all’apprendistato su cui molto si punta per incentivare l’ingresso dei giovani nel mondo del lavoro. Nella pagina di destra, invece, una piccola mappa relativa al versante delle uscite, in cui a fronte di strumenti che resteranno intatti nella sostanza a livello di regime – come i licenziamenti collettivi e le dimissioni del lavoratore – si deve dare conto delle profonde modifiche apportate all’intelaiatura dell’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori in materia di poteri d’incidenza del giudice sui licenziamenti individuali. Se per i licenziamenti discriminatori viene, infatti, previsto ancora il reintegro del lavoratore, negli altri casi esce decisamente rafforzata l’alternativa dell’indennizzo economico. Il contratto a tempo determinato si distingue dal normale impiego subordinato per la sola fissazione di un termine scritto allo spirare del quale il contratto, automaticamente, si intende risolto. E il contratto di lavoro non può avere una durata iniziale superiore ai 36 mesi È un contratto a tempo indeterminato finalizzato alla formazione e alla occupazione dei giovani fino a 29 anni. Si distingue in apprendistato per la qualifica e per il diploma professionale, in apprendistato professionalizzante e in apprendistato di alta formazione e ricerca Conosciuto anche come contratto di lavoro part-time, è un contratto di lavoro subordinato caratterizzato da una riduzione dell’orario rispetto a quello ordinario (detto anche full-time), generalmente della durata di 40 ore settimanali Detto anche «lavoro a chiamata» è un contratto mediante il quale un lavoratore si pone a disposizione di un datore per lo svolgimento di una prestazione di lavoro a tempo La collaborazione a progetto ha sostituito nella pratica il cosiddetto contratto di collaborazione coordinata e continuativa. Si tratta di un rapporto di lavoro autonomo. Per progetto si intende un’attività produttiva ben identificabile e collegata all’attività del collaboratore Si tratta dell’esempio classico di lavoro autonomo. La partita Iva è una sequenza di cifre che identifica univocamente un soggetto che esercita una attività rilevante ai fini fiscali È uno dei contratti con cui una parte (l’associante) attribuisce a un’altra (l'associato) il diritto ad una partecipazione agli utili della propria impresa o, in base alla volontà dei contraenti, di uno o più affari determinati dietro corrispettivo di un apporto dell’associato È un particolare contratto previsto dalla Legge Biagi che regolamenta rapporti di lavoro che soddisfano esigenze occasionali a carattere saltuario. Il pagamento della prestazione avviene attraverso i cosiddetti voucher (buoni lavoro) Introdotto dalla legge 30/2003, il contratto di somministrazione prevede l’instaurazione di un rapporto tra tre soggetti: il lavoratore è assunto dal somministratore ma svolge la sua attività presso l’utilizzatore Il contratto è attualmente disciplinato dal Dlgs 368 del 2001 e può essere stipulato quando vi sono ragioni di ordine tecnico, produttivo, organizzativo o sostitutivo, ad esempio per fare fronte a picchi temporanei di attività L’apprendistato è disciplinato dalla riforma Sacconi (Dlgs 167/2011) . L’apprendista non può essere pagato a cottimo, e per l’azienda c'è la possibilità di inquadrare il lavoratore fino a due livelli inferiori Esiste un part-time orizzontale con riduzione dell’orario giornaliero, uno verticale che si ha quando la prestazione giornaliera è svolta per intero, ma solo per periodi predeterminati settimanali, e uno misto Il contratto a chiamata può essere concluso solo per prestazioni discontinue. Si può usare per lavoratori con meno di 25 anni o più di 45 anni anche pensionati per lavoretti nel fine settimana, ferie estive, vacanze Il contratto è disciplinato dagli articoli da 61 a 69 della legge Biagi. È un stipulato in forma scritta e deve contenere, tra l’altro, l’indicazione della durata del lavoro, del progetto e il corrispettivo Chi intraprende un’attività rilevante ai fini Iva (impresa, arte, professione) deve presentare la dichiarazione di inizio attività alle Entrate. L’apertura della partita Iva è obbligatoria per chi è iscritto a un albo professionale Il codice civile prevede una partecipazione dell’associato al rischio della gestione dell’impresa (o degli affari dedotti in contratto), a fronte della quale sono definiti obblighi di rendicontazione periodica dell’associante La prima significativa applicazione di questa disciplina è stata attuata in occasione della vendemmia 2008 (limitatamente a studenti e pensionati), ed è stata poi estesa a tutte le attività agricole e al pubblico impiego Tra somministratore e utilizzatore si sigla un contratto commerciale di fornitura di manodopera. Il Cdm del 24 febbraio scorso ha previsto i casi in cui si potrà ricorrere alla somministrazione senza causale Si punta a contrastare la loro reiterazione, che oltre i 36 mesi porterà alla stabilizzazione del rapporto. Prevista tranne che per i contratti sostitutivi e stagionali la penalizzazione contributiva dell’1,4% Vengono introdotte percentuali di conferma in servizio (per continuare ad assumere apprendisti), l’eliminazione del referente aziendale (con presenza obbligatoria del tutor) e una durata minima Contro gli abusi, proposto l’obbligo di comunicazione amministrativa (contestuale al preavviso al lavoratore) di ogni cambio d’orario in base a clausole elastiche o flessibili nel part-time verticale o misto Per contenere gli abusi, si prevede l’obbligo di effettuare una comunicazione amministrativa con modalità snelle (anche un messaggio telefonico) in occasione di ogni chiamata del lavoratore Si punta a introdurre una definizione più stringente del «progetto», che non può più consistere in una mera riproposizione dell’oggetto sociale dell’impresa committente Eccetto i professionisti iscritti ad Albi avrà natura subordinata la collaborazione per oltre sei mesi in un anno, che pesi più del 75% sui ricavi del collaboratore e comporti la fruizione delle postazioni del datore Si propone di limitare il numero massimo degli associati di lavoro (o di capitale e lavoro) a familiari di primo grado. Obbligo di effettiva partecipazione agli utili e alla consegna del rendiconto Si punta a ripristinare le norme originarie sui buoni lavoro, restringendone il campo d’applicazione e introducendo modalità snelle di comunicazione amministrativa dell’inizio dell’attività lavorativa Nel contratto a tempo determinato l’impresa deve indicare la causale, cioè le esigenze di carattere tecnico, organizzativo, produttivo o sostitutivo che rendono necessario il lavoro somministrato