Trasparenza, la medicina necessaria
In questo caso, invece di assicurarci contro una spirale dei tassi, questo contratto finisce per peggiorarla, perché aumenta il costo del debito, proprio nelle situazioni in cui questo è più costoso.
Questa specifica eventualità non era facilmente prevedibile nel 1994, quando questi contratti furono firmati. Ma l’esistenza di un basis risk nel coprirsi era ben noto anche nel 1994. Anzi, proprio l’anno prima Metallgesellshaft, una delle più grandi conglomerate tedesche, era fallita per aver sottovalutato il basis risk fra i contratti futures (a breve) e i contratti forward (a lunga).
Per motivi commerciali, Metallgesellshaft dal 1991 al 1993 aveva venduto ai propri clienti petrolio a prezzi fissi con contratti fino a dieci anni. Si era poi coperta comprando per lo più contratti futures (che per loro natura sono di breve periodo). La diminuzione dei prezzi del petrolio, però, fece crollare il valore dei futures, costringendo Metallgesellshaft a far fronte a richieste di ulteriori margini. Non avendo sufficiente liquidità, Metallgesellshaft fallì. In che modo il Tesoro italiano si è protetto da questo rischio?
Se anche l’uso più legittimo dei derivati può finire per aumentare invece che ridurre il rischio, ci sono poi gli usi "illegittimi" (almeno dal punto di vista economico) dei derivati per "massaggiare" i bilanci, come ha fatto la Grecia che usò un currency swap per ridurre fittiziamente il proprio deficit. Invece di eseguire lo swap a condizioni di mercato, la Grecia lo fece a un tasso di cambio futuro molto sfavorevole: in cambio di un pagamento a termine ricevette un flusso di interessi che riducevano il suo deficit.
Tanto più complicati e " off- market" sono questi derivati, tanto più difficile è stabilire se il compenso è adeguato o eccessivo. Questa opacità massimizza il rischio di "do ut des" tra banche d’investimento e Stati sovrani, i n cui politici e banche d’investimento si aiutano a vicenda senza che i contribuenti ne siano a conoscenza.
Dati questi rischi, l’unica medicina è la trasparenza. Il Governo Monti ha fatto un importante passo in avanti nell’udienza parlamentare del 15 marzo, in cui ha descritto per sommi capi tutti i contratti derivati in essere. Purtroppo non basta. Come questi semplici esempi dimostrano, il diavolo - come dicono gli inglesi - sta nel dettaglio. Per evitare rischi non solo presenti, ma anche futuri, di derivati rischiosi o, peggio, di derivati a condizioni fuori mercato e quindi di favore, il Tesoro dovrebbe impegnarsi a pubblicare i "term sheet" di tutti i contratti in essere. Se si teme che questo possa compromettere la strategia di copertura del Tesoro, la pubblicazione dei contratti potrebbe essere ritardata, diciamo due anni dalla firma. Monti, che giustamente ha fatto della trasparenza, una sua battaglia, deve perseguire questa strada fino in fondo.