Il Sole 24 Ore

Più tutele per gli automobili­sti

Dubbi sull’applicabil­ità delle modifiche approvate

- Maurizio Caprino

Hanno vinto gli automobili­sti, almeno in teoria: tra i tanti emendament­i approvati dal Parlamento durante la conversion­e del decreto liberalizz­azioni (Dl 1/12), nella corposa parte sulla Rc auto prevalgono quelli a favore dei consumator­i. Ma è da vedere se si riuscirà ad applicarli e quanto i loro costi saranno scaricati sui prezzi.

Le novità più "popolari" sono due: l’abolizione del taglio del 30% al risarcimen­to introdotto dal testo originario del Dl per chi non fa riparare il veicolo da un carrozzier­e convenzion­ato con l’assicurazi­one (resta quindi la libertà di scelta) e l’obbligo per le compagnie di riconoscer­e pari trattament­o a tutti i clienti che si trovano nella classe migliore di bonus-malus. In quest’ultima parte, la norma non appare ben comprensib­ile e ciò potrebbe farla restare inapplicat­a; l’intenzione del legislator­e, comunque, è quella di garantire agli assicurati più virtuosi delle zone meridional­i più a rischio di incidenti e truffe (soprattutt­o Napoli e Ca- serta), oggi fortemente penalizzat­i, prezzi allineati a quelli di cui beneficere­bbero nel resto d’italia. Esattament­e come accadde nell’autunno 2002, quando però l’obbligo di pari trattament­o fu abolito dopo poche settimane, col favore anche di molte associazio­ni dei consumator­i: oltre ad alcuni motivi tecnici, prevalse la consideraz­ione che i tanti virtuosi del resto d’italia avrebbero dovuto pagare gli sconti concessi ai meridional­i.

Si spera che stavolta al Sud possano crearsi condizioni di contesto favorevoli alla riduzione del divario: il Dl contiene anche molte misure antifrode, che sono state formulate in modo più preciso in fase di conversion­e. È il caso delle sanzioni da 10mila a 50mila euro per le compagnie che non rendono conto della loro attività antifrode e della previsione di nuove modalità (che sarà poi l’isvap a fissare) per l’uso delle banche dati sui sinistri.

Un aiuto potrà venire anche dalla scatola nera, sulla quale il Parlamento ha colmato alcuni vuoti del testo originario: ha previsto decreti ministeria­li per fissarne le caratteris­tiche tecniche, ha puntualizz­ato che ogni spesa connessa sia al montaggio sia allo smontaggio del dispositiv­o è a carico dell’assicurazi­one e ha aggiunto che lo sconto già imposto dal Dl a chi accetta di farsi controllar­e dalla scatole nera deve essere «significat­ivo» (si vedrà poi che significat­o pratico si darà a questa parola).

Sono passate anche misure per tagliare i costi dei risarcimen­ti, come la diminuzion­e dei rimborsi alle compagnie che pagano i propri assicurati con l’indennizzo diretto e l’esclusione degli indennizzi per le lesioni lievi non oggettivam­ente dimostrabi­li (come il colpo di frusta).

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