Asta più cara per i bond tedeschi
Continua il trend ribassista dei tassi in Europa. Perfino il Portogallo che sta vivendo giorni difficili sul fronte dei conti pubblici è riuscito a collocare titoli di Stato con rendimenti più contenuti rispetto all’ultima asta. La sorpresa però è venuta dall’emissione da 4 miliardi di euro dell’efsf (European Financial Stability Facility) che ha raccolto un vero boom di richieste per 12,8 miliardi di euro. L’unico in controtendenza è lo Schatz tedesco che con l’avvio della risoluzione della crisi del debito sovrano sta perdendo l’aurea di bene rifugio e deve aumentare i tas- si per attrarre investitori: all’asta di ieri il titolo a due anni è stato collocato allo 0,31%, livello superiore rispetto allo 0,25% dell’asta del 22 febbraio e quasi il triplo dello 0,17% toccato il 18 gennaio. L’emissione a 5 anni ha ricevuto richieste per 7,25 miliardi di euro. Scende invece il costo del debito del Portogallo che ieri in asta ha collocato quasi 2 miliardi di euro in due tranche, la prima da 1,61 miliardi con scadenza 12 mesi al 3,652% dal 4,943 dell’asta di metà febbraio e 382 milioni di euro a 4 mesi con tassi che si sono attestati al 2,168% dal precedente 3,845 per cento. Sulle emissioni a 12 mesi la domanda ha oltrepassato di 2,5 volte l’offerta, su quelli a 4 mesi (praticamente coperti degli aiuti internazionali) è stata di addirittura 6,7 volte l’offerta. Il Portogallo è stato il terzo paese dell’area euro ad avvalersi di aiuti, con un piano da 78 miliardi di euro avviato nel maggio del 2011. Ma come per la Grecia le manovre di risanamento avviate in cambio dei sostegni al piano di salvatag- gio hanno innescato una pesante recessione economica: il Pil del 2011 è calato dell’1,5% e per quest’anno è previsto un ulteriore - 3 per cento.
E mentre la stampa tedesca ieri riportava che il governo tedesco sarebbe disposto ad aumentare fino a 290 miliardi di euro, dagli attuali 211 miliardi, la partecipazione della Germania ai fondi europei salva-stati, tra cui l’efsf quest’ultimo ha concluso l’ultima asta della settimana: dopo quella a 20 anni e a 6 mesi, quella a 5 anni di ieri è stata collocata a 38 centesimi sopra il tasso midswap. Il chiarimento sul ruolo e le finalità del fondo e in generale le ridotte tensioni sull’area euro hanno riportato gli investitori verso questo strumento. Bookrunner Citigroup, Nomura e Unicredit, a sottoscriverlo sono stati per il 33% tedeschi, 26% investitori inglesi e 9% asiatici.