Torino, attentato a Musy ex candidato sindaco Udc
È in prognosi riservata e coma farmacologico il consigliere comunale Alberto Musy, ferito gravemente durante un’aggressione, a colpi di arma da fuoco, nel cortile della sua casa, nel centro di Torino. «È stato un agguato – ha commentato il ministro dell’interno, Anna Maria Cancellieri – ma non abbiamo elementi per dire che matrice abbia». La pista dell’agguato di stampo terroristico non viene trascurata ma è giudicata poco plausibile. Di fatto gli accertamenti si concentrano sulla sfera personale e lavorativa.
Intorno alle 8,30 di ieri mattina Musy è stato aggredito da un uomo, armato di revolver, e con il volto coperto da un casco integra- le. Almeno cinque i colpi sparati. Alberto Musy è un docente universitario, all’università del Piemonte Orientale, e un avvocato civilista. Proprio in quest’area si stanno concentrando le indagini di squadra mobile e Digos – nell’ambito dell’inchiesta coordinata dal Sostituto Procuratore Roberto Furlan –, intorno all’ipotesi che l’agguato possa essere legato all’attività professionale di Musy o alla sua vita personale. In secondo piano la pista politica che resta, comunque, al vaglio degli inquirenti per spiegare un’aggressione che ha avuto una grande eco in tutto il paese e che ha destato sconcerto e preoccupazione.
Il consigliere comunale, capogruppo in Comune per l’udc e per il Terzo polo, era stato candidato alla poltrona di sindaco durante le ultime amministrative. Durante tutta la giornata si sono susseguite le reazioni politiche e le manifestazioni di solidarietà alla famiglia di Musy. «Proviamo angoscia e sgomento per un atto di violenza efferata e inaudita. Tutta la città di Torino respinge chiunque voglia introdurre la violenza nella vita cittadina», ha detto il sindaco Piero Fassino lasciando nel pomeriggio l’ospedale dove, a portare la solidarietà del partito, sono andati anche Pierferdinando Casini, Lorenzo Cesa e Rocco Buttiglione, leader dell’udc.
Durante la giornata sono stati ascoltati i familiari di Musy e altri testimoni, la squadra mobile ha inoltre visionato un filmato ripreso dalle telecamere presenti vicino al luogo dell’agguato: si vedrebbe l’aggressore, un uomo sui 45-50 anni, con il volto coperto, seguire nel cortile Musy e poi scappare. Il consigliere infatti era appena rientrato dopo aver accompagnato una delle sue figlie a scuola.
Alberto Musy è stato sottoposto, ieri, ad un lungo intervento chirurgico per rimuovere l’ematoma cranico, provocato da uno sparo oppure da una caduta durante l’aggressione. Durante l’intervento è stato poi asportato uno dei due proiettili rimasti nel corpo della vittima, il secondo sarà rimosso successivamente. Trasferito nel reparto di neuro-rianimazione dell’ospedale Molinette di Torino, rimarrà in stretta osservazione per le prossime 48 ore.