Francia, lungo assedio al killer
Dall’alba di ieri la casa di Mohamed Merah è circondata- Nella notte esplosioni intimidatorie Si definisce mujaheddin, ha 23 anni, un passato in Afghanistan
Il giallo è risolto, ma la suspense continua. Il killer di Tolosa è stato individuato e circondato, ma nella notte era ancora barricato in casa rinviando di ora in ora la decisione di arrendersi. O di suicidarsi. O di farsi uccidere. Di mettere fine in qualche modo a questa storia di follia e di morte.
Le indagini hanno imboccato la strada giusta, dopo aver rapidamente abbandonato la pista neonazista, già lunedì pomerig- gio. Quando gli inquirenti, spulciando la lista dei 576 contatti registrati dal sito sul quale il maresciallo Imad Ibn Ziaten aveva messo in vendita la sua Suzuki 650, si sono imbattuti nell’indirizzo IP della signora Aziri, algerina. Cioè la madre, divorziata, di due uomini da tempo schedati dai servizi dell'antiterrorismo: Abdelkader Merah, 29 anni, e il fratello Mohamed, 23. Il primo è stato coinvolto in un’inchiesta sulle organizzazioni che reclutano jihadisti per l’iraq, dalla quale è uscito indenne. Il secondo ha una storia ben più ricca. E più inquietante.
Nato a Tolosa, da ragazzo è stato condannato una quindicina di volte. Per una lunga serie di reati minori: furti, minacce, ri- cettazione, guida senza patente. Dalla piccola delinquenza è poi passato all’estremismo islamico. È stato in Pakistan e in Afghanistan, nel 2010 e l’anno scorso. Dove pare che abbia combattuto al fianco dei talebani. Certo ha frequentato i campi di addestramento, religioso e militare, del Waziristan. In Afghanistan, a Kandahar, è persino stato arrestato. E rispedito in Francia, sembra dagli americani ai quali sarebbe stato consegnato dalla polizia afghana.
Uno strano personaggio, Mohamed. Che per due volte cerca persino di arruolarsi nelle forze armate francesi, nell’esercito e nella Legione straniera. Ai servizi, che apparentemente lo tengono sotto controllo, non risulta l’appartenenza ad alcuna struttura. Il procuratore di Parigi parla di «autoradicalizzazione salafista atipica». Un solitario, un individualista. Persino in Pakistan e Afghanistan non è andato attraverso i canali classici del reclutamento in Occidente, ma per conto suo.
Nella giornata di martedì la polizia risale al concessionario Yamaha al quale Merah si è rivolto per farsi indicare la collocazione del sistema antifurto di rilevazione satellitare del Tmax 530, che aveva rubato il 6 marzo e che ha usato per i suoi attacchi. Voleva ridipingerlo, ha spiegato, e aveva paura di rovinarlo.
Pian piano tutte le tessere del mosaico vanno al loro posto. A quel punto si tratta di trovare Mohamed. Cosa che avviene nel tardo pomeriggio di martedì: è rientrato a casa, al primo piano di un anonimo condomi- «la presenza delle truppe francesi in Afghanistan». Tra le motivazioni aggiunge la legge francese sul divieto del velo islamico nei luoghi pubblici.
L’eliseo ha ordinato di prenderlo vivo. Quindi gli uomini del Raid, che hanno evacuato il palazzo, trattano la resa. Che Mohamed aveva annunciato per il pomeriggio. Poi per la sera. Avrebbe successivamente cambiato idea. Le forze speciali della polizia hanno allora tagliato la luce in tutto il quartiere della Côte Pavée. E utilizzato delle granate per far saltare porta e finestre dell'appartamento, accentuando la pressione sul terrorista. Perché si arrenda, o per preparare l'assalto finale.
In attesa che questa drammatica vicenda si concluda, il Paese si interroga: com’è possibile che un uomo con i precedenti di Merah, che gli stessi servizi dell’antiterrorismo dichiarano di aver schedato da anni, si sia procurato delle armi (molte, e probabilmente dell'esplosivo) e abbia ucciso sette persone nel giro di otto giorni? Come mai le maglie della rete non si sono chiuse prima? Tanto più che i francesi reduci da "missioni" nelle zone tribali a cavallo tra Pakistan e Afghanistan non sono migliaia ma, stando agli esperti, non più di venti.
Domande per ora senza risposta. E chissà se mai arriverà. Le carenze, i ritardi, le responsabilità dell’intelligence francese sono evidenti, ma la versione ufficiale preferisce sottolineare la rapidità con cui gli investigatori sono risaliti a Merah.