Il Front national ritrova visibilità
Le Pen: sottovalutato il rischio fondamentalista
Per 48 ore, quando sembrava che una delle piste privilegiate dagli inquirenti fosse quella dell’estremismo di destra, la leader del Front national - e candidata alle presidenziali - Marine Le Pen ha taciuto, limitandosi a un generico appello all’unità nazionale.
Ieri mattina, appena si è diffusa la notizia che il killer di Tolosa era stato individuato e che le motivazioni delle stragi erano ispirate al radicalismo islamico, è stata la prima a intervenire: «Questa vicenda dimostra che in Francia il rischio fondamentalista è stato sottovalutato. C’è un certo lassismo che ha consentito lo sviluppo di gruppi politico-religiosi ai quali dobbiamo dichiarare guerra. Gruppi che uccidono i nostri figli cristiani, i nostri ragazzi cristiani, ma anche i nostri ragazzi musulmani e i nostri bambini ebrei». La Le Pen ha inoltre rilanciato l’idea di un referendum sul ripristino della pena di morte (abolita da François Mitterrand nel 1981) o almeno sull’ergastolo con certezza della pena: «È inimmaginabile che un uomo così pericoloso per la società come l’assassino di Tolosa possa tornare in libertà tra 25 anni».
Sul sito del Front national è persino apparso un comunicato dal titolo forte ("Ai mascalzoni") in cui si pretendono le scuse dai politici che in questi giorni hanno più o meno indirettamente accusato il partito di alimentare le contrapposizioni etniche e religiose nel Paese.
La Le Pen è insomma passata all’attacco, o al contrattacco, ben sapendo che i drammi di Tolosa e di Montauban riporteranno al centro della campagna elettorale i temi dell’immigrazione e della sicurezza e si tradurranno in maggiori consensi per la candidata del Front national. Che nelle ultime settimane si era stabilizzata intorno al 15-16% ed era alla ricerca di una nuova spinta.
L’altro candidato che presumibilmente verrà favorito da queste tragedie è Nicolas Sarkozy. Che è tornato sotto i riflettori da presidente (ieri ha anche ricevuto il sostegno di Barack Obama) e ha saputo trova- re le parole e il tono giusti nei frequenti messaggi lanciati al Paese. «Il terrorista di Tolosa - ha detto ieri a Montauban durante la cerimonia degli onori militari ai tre paracadutisti uccisi - voleva mettere in ginocchio la Repubblica, ma la Repubblica non ha ceduto, dando una magnifica dimostrazione di dignità e di compattezza». Invitando i francesi a «resistere al desiderio di vendetta e all’amalgama etnico e religioso».
E sarà difficile dimenticare l’immagine del presidente che attraversa il cortile della caserma di Montauban tenendo per mano la mamma di uno dei soldati ammazzati.