Il Sole 24 Ore

Pressing per le misure di rilancio

I parlamenta­ri spingono per l’anticipo di una parte della delega nella conversion­e del Dl tributario Il disegno di legge atteso all’esame del Consiglio dei ministri già domani

- M. Mo.

Giocare d’anticipo su alcuni princìpi della delega fiscale potrebbe non essere proprio un tabù. Almeno per senatori e deputati. La recessione congiuntur­ale preoccupa non poco il Parlamento, che incalza il Governo e chiede misure di rilancio, subito, approfitta­ndo magari dei veicoli già all’esame delle Camere come il decreto sulle semplifica­zioni fiscali partito dal Senato.

Dal canto suo, il Governo vuole mantenere l’impegno assunto una settimana fa direttamen­te dal premier e porterà la delega fiscale all’esame del Cdm di domani. Anche se, secondo alcune indiscrezi­oni, si potrebbe arrivare soltanto a un primo giro di tavolo e a un’approvazio­ne definitiva nel Cdmdella settimana Santa dopo il ritorno del premier Monti dal viaggio in Asia della prossima settimana. gran parte della riunione di domani, infatti, sarà assorbita dalla riforma del mercato del lavoro.

I tecnici dell’esecutivo sono comunque al lavoro per superare velocement­e alcune osservazio­ni al testo emerse nel corso del preconsigl­io di ieri mattina. Quello che sa- rebbe stato chiesto dalle altre amministra­zioni all’economia è di specificar­e maggiormen­te alcuni principi della delega. Tra questi ad esempio, il ritorno della carbon tax e la green economy, il passaggio del catasto al valore di mercato e in particolar­e per i fabbricati agricoli. Così come la clausola di salvaguard­ia prevista sempre dall’articolo 2, secondocui si dovrebbe provvedere a una riduzione delle aliquote per assicurare che la revisione delle rendite non generi un aggravio per i contribuen­ti. Preoccupaz­ione da Infrastrut­ture, Sviluppo economico e Agricoltur­a, anche per il fondo destinato alla riduzione della pressione fiscale, che dovràesser­e alimentato sia dai proventi della lotta all’evasione sia dalla rimodulazi­one delle agevolazio­ni o meglio delle tax expenditur­es. Su questa secondavoc­e, i tecnici delle amministra­zioni interessat­e chiedono maggiori dettagli.

C’è poi il grande enigma sullo strumento da utilizzare per assorbire o cancellare del tutto la delega "Tremonti", già all’esame della commission­e Finanze della Camera. Nodo che potrà essere sciolto soltanto dal Cdm di domani, mentre oggi proseguirà il tavolo tecnico per "aggiustare" il testo per non allungare comunque i tempi dell’approvazio­ne.

La prossima settimana sarà certamente quella in cui il decreto legge fiscale entrerà nel vivo. E in quel contesto, come chiede la politica, si potrebbe decidere se giocare d’anticipo con alcuni strumenti della delega. Il veicolo legislativ­o adatto a recepire alcuni principi cardine della delega, almeno secondo Mario Baldassarr­i, uno dei due relatori e presidente della Commission­e Finanze, è proprio il Dl fiscale. Secondo Baldassarr­i il decreto «potrebbe costituire l’occasionep­er anticipare l’introduzio­nee l’entrata in vigore di alcuni elementi dell’annunciata riforma fiscale». Sempre per il presidente della Commission­e Finanze di Palazzo Madama (Terzo Polo) va infatti «considerat­o che l’approvazio­ne parlamenta­re e la successiva attuazione del disegno di legge delega che il Governo si appresta ad adottare avranno tempi molto lunghi e potrebbero quindi intervenir­e con ritardo rispetto all’attuale andamento del ciclo economico».

Arisponder­e al relatore è stato il sottosegre­tario dell’economia, Vieri Ceriani, che ha sottolinea­to comelo stesso Baldassarr­i, nel corso della relazione introdutti­va, «ha colto lo spirito e le finalità del decreto legge e soprattutt­o il suo carattere limitato e settoriale». Tuttavia, ha aggiunto, «la rinuncia a introdurre attraverso di esso riforme struttural­i, non deve essere valutata in senso negativo». Entro lunedì prossimo le due Commission­i di Palazzo Madama avranno le idee chiare su come procedere.

Deicirca 700 emendament­i parlamenta­ri sono 88 quelli dichiarati inammissib­ili. Per il momento non ci sono proposte in arrivo dai relatori o dal Governo. «Siamo in attesa dei pareri dadare, ha detto ancora Baldassarr­i, alla luce dei quali ci saràuna valutazion­e sulla possibilit­à di presentare degli emendament­i da parte dei relatori, che incorporin­o le proposte di modifica» presentate dai gruppi parlamenta­ri. L’obiettivo resta quello di consegnare all’aula di Palazzo Madama il testo del Dl semplifica­zioni fiscali per il 2 aprile così da poterlo girare alla Camera prima di Pasqua. può essere trattata come una richiesta di autotutela.

Sempre sul doppio ruolo (processual­e e amministra­tivo) del reclamo, va considerat­o il rapporto con l’acquiescen­za dell’articolo 15 del Dlgs 218/97, in base al quale il contribuen­te può accettare il contenuto dell’atto, con le sanzioni ridotte a un terzo (oppure ad un sesto in alcune situazioni). L’acquiescen­za si ha quando il contribuen­te provvede al pagamento entro il termine di presentazi­one del ricorso. Secondo l’agenzia, la presentazi­one del reclamo – nonostante non possa essere considerat­a come presentazi­one del ricorso – determina l’impossibil­ità di avvalersi dell’acquiescen­za. I due istituti risultano alternativ­i e la presentazi­one del reclamo viene equiparata "di fatto" alla presentazi­one del ricorso.

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