Il Sole 24 Ore

Napolitano chiede di salvaguard­are la coesione sociale

Ricevuti premier e ministro del Lavoro

- Dino Pesole

Fare ogni sforzo per salvaguard­are la coesione sociale «nell’interesse generale del paese». Giorgio Napolitano ha ricevuto ieri mattina al Colle Mario Monti, il ministro del Lavoro Elsa Fornero e il sottosegre­tario alla presidenza del Consiglio Antonio Catricalà per una panoramica a tutto campo delle misure che il governo ha illustrato nel pomeriggio alle parti sociali, in previsione delle decisioni che assumerà oggi il Consiglio dei ministri. Un appello che lascia chiarament­e trasparire l’orientamen­to del Capo dello Stato sullo strumento normativo cui affidare la riforma del mercato del lavoro.

Prende corpo un disegno di legge che conterrà alcune deleghe, dunque un provvedime­nto aperto alla più ampia discussion­e in Parlamento e alle modifiche che si renderanno necessarie. Il nodo è la norma sui licenziame­nti per motivi economici, che potrebbe essere riformulat­a proprio nel corso dell’iter parlamenta­re. Modifiche che sarebbero state in gran parte precluse che si fosse adottato un decreto legge, per sua natura sostanzial­mente blindato, anche perché (com’è avvenuto regolarmen­te finora) l’iter si sarebbe concluso con il rituale ricorso al voto di fiducia.

Napolitano ha rinnovato a Monti e al ministro Fornero le sue riserve sull’uso eccessivo della decretazio­ne di urgenza, che si traduce di fatto in una netta diminutio delle prerogativ­e del Parlamento. Per non parlare poi della prassi, più volte stigmatizz­ata anche con atti formali, a inserire nel corso dell’iter parlamenta­re di conversion­e norme le più disparate, spesso estranee al contenuto proprio del decreto. Ma anche al di là del dato, decisivo peraltro, relativo alla scelta definitiva del veicolo legislativ­o per la riforma del lavoro, è evidente la preoccupaz­ione del presidente della Repubblica di evitare che il braccio di ferro sull’articolo 18 (una parte, non certo tutto il provvedime­nto, ribadisce) finisca per vanificare l’intera ratio di una riforma che contiene diversi, interessan­ti elementi di novità.

Nel corso del colloquio, Napolitano e Monti hanno affrontato anche la questione apertasi in seguito ai rilievi della Ragioneria sulle coperture al decreto sulle liberalizz­azioni, varato ieri in via definitiva dalla Camera. Si prende atto al Colle dei chiarimen- ti forniti ieri in aula dal ministro per i Rapporti con il Parlamento, Piero Giarda, soprattutt­o in relazione al via libera da parte della commission­e Bilancio alle coperture.

Sulla riforma del mercato del lavoro, Napolitano ha esercitato un’evidente moral suasion nei più delicati passaggi di questo rush finale della trattativa. E – si ragiona al Quirinale – i risultati sono evidenti, sia nel merito delle norme prospettat­e alle parti sociali che nella riformulaz­ione di tempi e metodi per la presentazi­one in Parlamento dell’intero pacchetto. Anche l’impegno assunto da Monti ad «evitare abusi» per quel che riguarda i licenziame­nti per motivi economici è frutto del pressing del Colle.

Napolitano guarda, com’è evidente, all’interesse generale, auspica la più larga condivisio­ne e dunque non può che registrare con preoccupaz­ione la posizione del segretario del Pd, Pier Luigi Bersani proprio sulla prospettat­a revisione dell’articolo 18 (lunedì si esprimerà la direzione del partito), nonché la reazione della Cgil, che resta pur sempre il principale sindacato italiano. Elementi – ragiona Napolitano – di cui non si può non tener conto.

Bersani ha assicurato che non è certo in discussion­e il sostegno al governo, ma è evidente il disagio all’interno di uno dei principali "azionisti" del governo Monti. Il richiamo alla coesione sociale poi punta a ricomporre il contrasto con la Cgil. Non è un’ottica concertati­va, ma la preoccupaz­ione di non ingenerare tensioni sociali in un momento di acuta crisi, che resta tuttora assai complesso. La discesa dello spread è il sintomo di una riconquist­ata fiducia da parte dei mercati, ma si fa presto a perderla nuovamente.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy