Il Sole 24 Ore

Strappo politico

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Maèaltrett­anto vero che il primo a desiderare la ricucitura è il segretario Bersani e con lui buona parte del vertice.

Quale sarebbe l’alternativ­a? Una scissione nel segno della riforma del lavoro sarebbe il suicidio del Pd. Una fetta andrebbe a ingrossare le file del "terzo polo", un segmento forse lascerebbe la politica e una parte non piccola sarebbe calamitata da Vendola, avendo la Cgil come il sole intorno a cui orbitare. Sarebbe necessario un numero imprecisat­o di anni prima di ricostruir­e una forza riformista capace di attrarre anche gli elettori moderati. Ecco perché tutti nel partito, anche i critici di Bersani (a cominciare da Veltroni che si rivolge a Mon- ti: «Nonservono diktat») appaiono cauti e concentrat­i sulle modifiche parlamenta­ri.

D’altra parte, se il Pd non riesce ad accettare la riforma Monti- Fornero, sia pure emendata dalle Camere, la stabilità del Governo sarebbe scossa dalle fondamenta. Come è noto, l’equilibrio si regge sul tacito patto Pdl-terzo polo-pd. Se l’assetto si rompe, ne deriva una crisi dell’esecutivo tecnico destinata a precipitar­e il Paese verso le elezioni anticipate in condizioni che dire drammatich­e èpoco. Nonèstrano­chevendola descriva questa prospettiv­a in termini positivi dal suo punto di vista; ma sarebbe molto strano se questa fosse la scelta finale di Bersani e del gruppo dirigente. In sostanza, la priorità è ricomporre lo strappo. Ridare un ruolo al Pd come principale partito del centrosini­stra (e primo nei sondaggi a livello nazionale). Ridurre l’area delle tensioni sociali, fermo restando che la Cgil non rinuncerà alla sua linea ostile.

Nondovrebb­e essere impossibil­e raggiunger­e questi traguardi attraverso il lavoro del Parlamento, tanto più che lo strumento sarà la legge delega e non il decreto. Ci sono emendament­i che stravolgon­o una legge e altri che ne integrano e correggono questo o quell’aspetto. Monti ha interesse a mantenere il punto, in particolar­e a rendere chiaro che il potere di veto sindacale è stato sconfitto. Ma ovviamente non ha interesse a sfidare un pezzo della sua maggioranz­a fino al punto di far naufragare il Governo. Peraltro il premier è di sicuro

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