Flessibilità
Lasciando tutto invariato, non si creeranno più posti di lavoro, anzi, se ne perderanno ancora. Quindi, ben venga la riforma. Il ministro del Welfare, Elsa Fornero, ha detto che la riforma dell’articolo 18 riguarderà solo i lavoratori del settore privato e che «le modifiche non riguarderanno gli statali». Non capisco per due motivi. Il primo: se con la riforma sarà più facile licenziare per motivi economici, perché non sono licenziabili i dipendenti delle strutture pubbliche, che sono perennemente in passivo? Il secondo motivo: l’articolo 18 è, a mio avviso, incostituzionale perché tutela soltanto un terzo dei dipendenti, perché con le modifiche si continua a
Barlaam Tourè, presidente dal 2002, è in un «luogo sicuro». I golpisti annunciano la chiusura dei confini, terrestri e aerei I lavoratori a partita Iva, non iscritti agli albi, pagano di tasca propria alla gestione separata l’aliquota contributiva del 29% come i Co.co.pro., che se la trovano pagata in buona parte dal committente. Solo i primi debbono pagare gli stessi contributi (più le tasse) sulle spese di vitto e alloggio in trasferta rimborsate dal committente (essendo impossibile usare il sistema del cosiddetto decreto Bersani). Ciò porta all’azzeramento di ogni guadagno netto in caso di tariffe giornaliere modeste, come quelle normalmente pagate dalle grandi aziende. È una situazione assurda e non giustificabile a fronte del diverso trattamento riservato alle altre forme di
STRADE SICURE Maurizio Caprino Si sblocca una categoria di mezzi che non decolla perché ha portata limitata. Benefici anche per ibridi ed elettrici Gli inquirenti sono al lavoro per cercare i motivi alla base dell’agguato di mercoledì al consigliere comunale di Torino Alberto Musy, al quale va tutta la mia solidarietà. Sulle indagini il questore Faraoni si dice fiducioso: «Vanno bene, prevale la pista privata e professionale su quella politica». Proprio questo mi preoccupa: senza arrivare ai sacrifici di magistrati, avvocati, poliziotti sui fronti caldi del crimine (mafia, camorra, ’ndrangheta), in questo Paese non è più possibile neppure fare il proprio lavoro senza rischiare la vita.
PRIMO PIANO Vittorio Da Rold