Carbon tax ma non per tutti
Oggi il progetto al Cdm: test su imposte verdi, abuso del diritto e fondo per ridurre il carico tributario Allo studio l’esenzione per le aziende che fanno cessioni di quote inquinanti
Carbon tax, fondo per la riduzione della pressione fiscale e abuso del diritto saranno tra i principali temi di confronto del Consiglio dei ministri di oggi sulla delega fiscale. La riforma del sistema tributario targata Monti è infatti al primo punto dell’ordine del giorno della riunione di Palazzo Chigi. Riunione che, come ha dichiarato lo stesso premier Mario Monti, sarà certamente dedicata all’analisi dell’intera riforma del mercato del lavoro. Proprio per questo e alla luce delle osservazioni che sono state mosse dalle amministrazioni al testo predisposto dall’economia l’approvazione della nuova delega fiscale non è poi del tutto scontata. Il Governo potrebbe avviare un primo giro di tavolo e rimandare il via libera alla prossima riunione dei ministri prevista per i primi giorni della settimana di Pasqua.
Tra i temi più sentiti e che ha acceso subito il dibattito (si veda il servizio in basso) è la green economy. La nuova fiscalità ambientale è inserita all’articolo 15 della bozza di delega e prevede l’introduzione della «carbon tax» con cui finanziare lo sviluppo delle fonti energetiche rinnovabili. La controproposta formulata dai tecnici delle altre amministrazioni ai colleghi dell’economia è quella di arrivare a una carbon tax, ma non per tutti. La nuova tassa verde non dovrebbe trovare applicazione nei con- fronti di tutti quei soggetti che oggi hanno l’obbligo di far fronte alle quote di emissioni con il meccanismo dell’emission trading. Al contrario, soprattutto in relazione all’elevato impatto ambientale dei prodotti energetici fossili utilizzati nel settore del trasporto, nonché in virtù del principio di base che "chi più inquina più paga", la prima fase di applicazione delle accise sui prodotti energetici in funzione del carbonio dovrà riguardare il trasporto su gomma.
Solo oggi, poi, la Giustizia sco- prirà del tutto le sue carte sul principio della delega con cui si vuole codificare l’abuso del diritto, mentre sembrerebbero superate le preoccupazioni di Infrastruture, Sviluppo economico e Agricoltura sul fondo destinato a ridurre la pressione fiscale. Il fondo sarà alimentato, infatti, sia dai proventi della lotta all’evasione sia dal monitoraggio dell’erosione fiscale, ovvero dalla razionalizzazione delle agevolazioni fiscali. Preoccupa soprattutto la mancata indicazione dei tagli o delle eventuali rimodulazioni dei bonus fiscali destinati poi a favorire o aumentare gli sgravi per i contribuenti corretti con il Fisco e allo stesso tempo soggetti a un maggior carico fiscale.
La riunione dovrebbe sciogliere un altro nodo non di poco conto. Che fare della "delega Tremonti" all’esame della Camera? Ieri, il viceministro all’economia, Vittorio Grilli, ha subito chiarito che l’intenzione del Governo al momento è quella di non toccare le aliquote Irpef. «In questo momento non andiamo a riguardare le aliquote», ha detto Grilli. Dalla bozza dell’economia, inoltre, emerge chiaramente che l’irap non sarà soppressa. Piene conferme, invece, agli strumenti per potenziare la lotta all’evasione, come l’utilizzo dell’accertamento sintetico per contestare i mancati pagamenti di contributi e altre imposte come Irap e Iva. O ancora la fatturazione elettronica. Dalla revisione del sistema sanzionatorio sia penale che amministrativo, spicca soprattutto la definizione del raddoppio dei termini dell’accertamento e l’introduzione di criteri di proporzionalità rispetto alla gravità dei comportamenti. Arriva poi la rivoluzione per reddito d’impresa, che spinge soprattutto per l’internazionalizzazione delle imprese. Per autonomi e professionisti proporrà la separazione tra reddito d’impresa e reddito imprenditoriale con l’abbandono dell’ires e l’arrivo dell’iri.