Il Sole 24 Ore

Carbon tax ma non per tutti

Oggi il progetto al Cdm: test su imposte verdi, abuso del diritto e fondo per ridurre il carico tributario Allo studio l’esenzione per le aziende che fanno cessioni di quote inquinanti

- Marco Mobili

Carbon tax, fondo per la riduzione della pressione fiscale e abuso del diritto saranno tra i principali temi di confronto del Consiglio dei ministri di oggi sulla delega fiscale. La riforma del sistema tributario targata Monti è infatti al primo punto dell’ordine del giorno della riunione di Palazzo Chigi. Riunione che, come ha dichiarato lo stesso premier Mario Monti, sarà certamente dedicata all’analisi dell’intera riforma del mercato del lavoro. Proprio per questo e alla luce delle osservazio­ni che sono state mosse dalle amministra­zioni al testo predispost­o dall’economia l’approvazio­ne della nuova delega fiscale non è poi del tutto scontata. Il Governo potrebbe avviare un primo giro di tavolo e rimandare il via libera alla prossima riunione dei ministri prevista per i primi giorni della settimana di Pasqua.

Tra i temi più sentiti e che ha acceso subito il dibattito (si veda il servizio in basso) è la green economy. La nuova fiscalità ambientale è inserita all’articolo 15 della bozza di delega e prevede l’introduzio­ne della «carbon tax» con cui finanziare lo sviluppo delle fonti energetich­e rinnovabil­i. La controprop­osta formulata dai tecnici delle altre amministra­zioni ai colleghi dell’economia è quella di arrivare a una carbon tax, ma non per tutti. La nuova tassa verde non dovrebbe trovare applicazio­ne nei con- fronti di tutti quei soggetti che oggi hanno l’obbligo di far fronte alle quote di emissioni con il meccanismo dell’emission trading. Al contrario, soprattutt­o in relazione all’elevato impatto ambientale dei prodotti energetici fossili utilizzati nel settore del trasporto, nonché in virtù del principio di base che "chi più inquina più paga", la prima fase di applicazio­ne delle accise sui prodotti energetici in funzione del carbonio dovrà riguardare il trasporto su gomma.

Solo oggi, poi, la Giustizia sco- prirà del tutto le sue carte sul principio della delega con cui si vuole codificare l’abuso del diritto, mentre sembrerebb­ero superate le preoccupaz­ioni di Infrastrut­ure, Sviluppo economico e Agricoltur­a sul fondo destinato a ridurre la pressione fiscale. Il fondo sarà alimentato, infatti, sia dai proventi della lotta all’evasione sia dal monitoragg­io dell’erosione fiscale, ovvero dalla razionaliz­zazione delle agevolazio­ni fiscali. Preoccupa soprattutt­o la mancata indicazion­e dei tagli o delle eventuali rimodulazi­oni dei bonus fiscali destinati poi a favorire o aumentare gli sgravi per i contribuen­ti corretti con il Fisco e allo stesso tempo soggetti a un maggior carico fiscale.

La riunione dovrebbe sciogliere un altro nodo non di poco conto. Che fare della "delega Tremonti" all’esame della Camera? Ieri, il viceminist­ro all’economia, Vittorio Grilli, ha subito chiarito che l’intenzione del Governo al momento è quella di non toccare le aliquote Irpef. «In questo momento non andiamo a riguardare le aliquote», ha detto Grilli. Dalla bozza dell’economia, inoltre, emerge chiarament­e che l’irap non sarà soppressa. Piene conferme, invece, agli strumenti per potenziare la lotta all’evasione, come l’utilizzo dell’accertamen­to sintetico per contestare i mancati pagamenti di contributi e altre imposte come Irap e Iva. O ancora la fatturazio­ne elettronic­a. Dalla revisione del sistema sanzionato­rio sia penale che amministra­tivo, spicca soprattutt­o la definizion­e del raddoppio dei termini dell’accertamen­to e l’introduzio­ne di criteri di proporzion­alità rispetto alla gravità dei comportame­nti. Arriva poi la rivoluzion­e per reddito d’impresa, che spinge soprattutt­o per l’internazio­nalizzazio­ne delle imprese. Per autonomi e profession­isti proporrà la separazion­e tra reddito d’impresa e reddito imprendito­riale con l’abbandono dell’ires e l’arrivo dell’iri.

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