Aziende under 40, Italia in testa
Oggi e domani a Firenze l’assemblea nazionale dei giovani iscritti di Confartigianato Al vertice in Europa con 1.872.500 imprenditori tra i 15 e i 39 anni
Nuove generazioni, croce e delizia dell’italia. Dall’inizio della crisi stanno pagando il prezzo più salato, in termini di occupazione e di accesso al mondo del lavoro, ma sono al vertice in Europa per capacità e spirito imprenditoriale. Lo dice uno studio di Confartigiana- to, che oggi e domani tiene a Firenze l’assemblea nazionale dei suoi giovani iscritti, ispirata al tema "Riprendiamoci la nostra impresa".
Al centro della due-giorni nel capoluogo toscano, dove è atteso anche il ministro dello Sviluppo economico Corrado Passera, sarà la questione di fondo che toglie il sonno a chiunque guidi un’azienda: e cioè quando arri- verà la ripresa e come poterla agganciare, con le polemiche intorno alla riforma del mercato del lavoro a fare da sfondo. La scarsa competitività del nostro sistema-paese è certificata da una seconda indagine realizzata dall’osservatorio Confartigianato giovani imprenditori, che mette a confronto 61 indicatori economici di Italia, Francia e Germania, relegandoci in ultima posizione nel 70% dei casi.
Non c’è da stupirsi se da queste parti la crisi si è fatta sentire più che altrove. Purtroppo, scaricando gli effetti negativi soprattutto sui giovani. Tra il 2008 e il 2011, secondo lo studio di Confartigianato, i lavoratori italiani con meno di 40 anni sono diminuiti dell’11,4%: oltre 1,2 milioni di occupati in meno, dunque, mentre la fascia degli "over 40" ha registrato un incremento di 663.700 unità, il 5,2% in più. A perdere il posto sono state le nuove generazioni, meno protette.
Nel confronto settembre 2011-settembre 2010, l’italia è seconda soltanto alla Spagna per quanto riguarda il calo dell’occupazione "under 40" (-1,6% ri- spetto a un +2,4% di aumento tra chi ha più di 40 anni). A questo primato negativo, il nostro Paese rispondo con un record positivo sul fronte dell’imprenditoria giovanile, che si conferma uno dei motori dell’economia. L’italia è al vertice della classifica europea per quanto riguarda il numero d’imprenditori e di lavoratori autonomi tra 15 e 39 anni: 1.872.500, seguita da Regno Unito (1,3 milioni), Polonia (1,1 milioni) e Germania (poco sopra il milione).
«Quello che manca oggi in Italia è un progetto per le nuove generazioni», dice Marco Colombo, presidente dei giovani imprenditori di Confartigianato. «Da troppo ci avvitiamo su vecchie ricette preconfezionate - aggiunge -. La crisi ci sfida a trovare idee nuove: per riprendere a crescere bisogna riportare l’attenzione sui giovani, bisogna tornare alla cultura del rischio e del talento, del merito e della libera iniziativa, bisogna credere nello spirito di concorrenza e d’innovazione».
Colombo si rivolge al Governo: «La politica deve tornare a starci accanto con i fatti - sottoli- nea -. A chi oggi guida il Paese e a chi lo governerà domani, chiediamo di operare per ridurre gli sprechi, avviare le riforme che da troppo tempo aspettiamo, consolidare la certezza di fare impresa per creare benessere per tutti». Un messaggio dettato anche dalla scarsa efficienza del sistema-paese, come testimonia l’indagine comparativa con Francia e Germania, che viene presentata oggi a Firenze. Su 61 indicatori economici, solo in sette casi l’italia arriva prima, 11 volte è seconda e 43 terza.
«I nostri imprenditori stanno soffrendo pesantemente gli effetti della crisi e pagano colpe non certo imputabili a loro», dice Giorgio Guerrini, presidente nazionale di Confartigianato. «La realtà economica italiana è al 98% composta da micro e piccole aziende - continua - occorre creare un ambiente adatto allo sviluppo di questa dimensione d’impresa. Basta celebrare i meriti delle Pmi - conclude Guerrini - adesso vogliamo vedere risultati concreti». È il messaggio che arriva dagli artigiani riuniti a Firenze .